I disturbi dell’attenzione stanno diventando un problema molto diffuso in questo periodo storico, sia negli adulti che nei bambini. Un bambino con disturbi dell’attenzione è un bambino per il quale bisogna curare notevolmente il setting nel quale viene proposto lo stimolo e lo stimolo stesso deve essere molto accattivante e soprattutto sfidante.
Il luogo nel quale interagire con un bambino di questo tipo deve essere tranquillo e riposante, senza troppi stimoli distraenti. Non devono esserci rumori disturbanti e stimoli visivi forti. Più l’ambiente contiene solo il necessario per dedicarsi ad un’attività di attenzione e meglio è. Lo stimolo proposto o gli stimoli proposti devono interessare il bambino, non devono essere troppo complicati ma devono avere una complessità crescente, basata sulle conquiste graduali che dentro l’attività il bambino può ottenere e di cui può beneficiare in termini di autostima.
Bisogna inoltre saper variare l’attività attorno ad un medesimo concetto che si vuole insegnare, ad esempio per catturare l’attenzione su una sequenza la si può proporre, con i colori, con i numeri, con le lettere, con le forme geometriche, ecc.. in modo da far svolgere la stessa attività ma con elementi diversi che la differenziano pur facendo perno sullo stesso contenuto. Le ripetizioni delle attività sono poi fondamentali per cristallizzare le competenze di un bambino con deficit di attenzione: ripetere la stessa attività più volte e diversificandone gli elementi che la contengono sono strategie molto utili per creare apprendimento.
Un altro elemento da considerare è il tono di voce: deve essere caldo, avvolgente, privo di perentorietà.
Il bambino deve poter interagire con benessere e calma con la persona che gli fa sperimentare nuove e stimolanti attività. Il tempo è anche fondamentale: le attività proposte devono prima durare pochi minuti per poi allungarsi sempre più in un quarto d’ora, mezz’ora, un’ora. Il bambino così può imparare a tenere sotto controllo il tempo in cui si impegna, sperimentando su se stesso che ce la può fare a stare attempo sempre più a lungo. Le attività devono essere “serrate” ovvero non devono lasciar spazio a secondi vuoti in cui la distrazione può prendere il sopravvento. Più il bambino sperimenta il sentimento di competenza dentro una specifica attività con capacità di autocontrollo in situazioni appositamente studiante per fargliele sperimentare, più si dirigerà correttamente sulla via dell’aumento delle capacità attentive. Più la persona che presenta le attività lo incoraggerà a sperimentarsi, più il bambino proverà fiducia verso l’interlocutore e si affiderà sempre più disponibile e volenteroso alle proposte.
Immagini tratte da pexel e Unsplash
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