Qualche giorno fa ero in macchina, in coda sulla A4 e la mia mente cercava distrazioni. Ho iniziato a pensare che in quel momento, proprio in quell’istante qualcuno mi stava rubando la cosa più preziosa che possiedo: il tempo, il MIO tempo. Cosa lo rende così importante, prezioso, insostituibile? Facile rispondere. Non ho idea di quanto ne ho ancora. Tutto potrebbe finire tra pochi istanti, tra un ora, tra un anno o tra…Facciamo quaranta!
Insomma, avete certo capito, quando qualcuno vi fa perdere tempo in coda, ovunque voi siate, vi sta rubando qualcosa che vale più degli euro, più dell’oro, più di ogni altra cosa! Stessa cosa quando lottate con i call center di qualche provider telefonico et similia. E l’idiota che vi blocca la macchina mettendola in seconda fila? Ladri di tempo, da evitare come la peste… Se entrate in quest’ottica e ci riflettete poco poco capite bene quanto sia importante, ad esempio, scegliere bene le persone con cui passare il vostro tempo. E via dicendo, cari lettori. Angoscia? No consapevolezza. Poi ognuno di noi può fare del proprio tempo ciò che vuole, buttarlo nel caso. Ma che spreco…Pensate a quel vostro amico che ora non c’è più. Se avesse saputo!
Ma ora che vi ho fatto pensare un poco alla vostra vita (e già qualcuno mi sta insultando per questo motivo…) facciamo qualche riflessione più strutturata sul tempo.

Il tempo è un’idea assai complessa e proprio per questo motivo ha sedotto filosofi, scienziati e pensatori di ogni tempo. E lo farà anche in futuro. Sotto il profilo fisico, il tempo è una dimensione nella quale ogni azione si colloca in una sequenza irreversibile (caspita!). Secondo Einstein e la sua arcinota teoria della relatività, il tempo è relativo e può essere influenzato dalla velocità e dalla gravità. Il tempo, dunque, non è qualcosa di assoluto, ma dipende dal contesto fisico in cui ci troviamo. Questo approccio scientifico al tempo ci consente di sviluppare una tecnologia che misura il tempo con precisione assoluta. Infatti, siamo arrivati ai cronometri atomici. Essi hanno importato una misurazione precisissima del tempo; sfruttano le oscillazioni di particelle subatomiche (… ma che cosa sono?) per calcolare il passaggio del tempo con una precisione incredibile. Questi cronometri possono misurare, pensate, frazioni di secondo in modo enormemente preciso. La misurazione precisa del tempo ha quindi consentito di coordinare le attività umane in modo perfetto. Pensate ad esempio ai sistemi di navigazione aerea o ai navigatori satellitare, al vostro insostituibile Google Maps; non esisterebbe senza questa precisione!
Se guardiamo invece ai filosofi, l’esplorazione del concetto di tempo ci propone riflessioni profonde circa la l’esistenza e la realtà stessa. Personaggi come Platone, Aristotele, Sant’Agostino e Kant si sono impegnati assai per capire la natura del tempo, il suo scopo nella nostra esperienza umana e la comprensione del mondo. Possiamo ora trascurare ciò che pensano gli astronomi? Io no perché ne conosco una bravissima, Simonetta di Pippo. Dal loro punto di osservazione, il tempo è alle volte misurato con riferimento a eventi celesti; il giorno solare medio è definito come il tempo impiegato dalla Terra per compiere una rotazione completa rispetto al Sole. Questo riferimento consente di trasformare il tempo astronomico in unità di tempo convenzionali come ore, minuti e secondi a noi più familiari.
Pensate che a occidente e a oriente interpretino il tempo allo stesso modo? Sbagliato!

Nella attuale società occidentale, il tempo è normalmente qualificato come un bene prezioso e limitato; per questo motivo molti sono alla costante ricerca di come ottimizzarlo, dal multitasking (Dio ce ne scampi!) all’utilizzo di tecnologie per risparmiare tempo ogni giorno. Il tempo, dunque, è divenuto la metrica di produttività e successo. Credo che tutti voi possiate constatare come questa concezione del tempo spesso ci porti all’idea (aberrante) che più siamo occupati, più siamo realizzati.
Le culture orientali invece, quelle giapponese e cinese, ad esempio, introducono prospettive diverse. Non interpretano il tempo come una risorsa da sfruttare più che si può ma attribuiscono un alto valore alla pazienza, alla riflessione e alla contemplazione. L’idea del “qui e ora” è fondamentale in molte culture orientali, come il buddhismo e il taoismo. Queste culture cercano di vivere in e nel momento presente, apprezzando e godendo in pieno ogni istante senza angosce per il futuro e senza crucci per il passato. La cultura giapponese ha sviluppato un principio assai interessante, il “wabi-sabi” (侘寂). Esso si basa sull’accettazione della transitorietà e dell’imperfezione delle cose, fatto questo che regala a ciascuno conforto e spinge ad apprezzare il valore delle cose effimere e a cogliere la bellezza nelle imperfezioni, riconoscendo la caducità del tempo.
Ora, dopo questa sintesi sul Tempo che spero vi abbia interessato siete ancora d’accordo con il vecchio adagio “chi ha tempo non aspetti tempo”? Scusatemi tanto, non posso aspettare la vostra risposta perché ho un sacco di cose da fare; il tempo…stringe.