Intervista esclusiva di Marco Zanisi ad Alessandra Locatelli Ministro per le disabilità
IO VALGO
Incontro il Ministro Locatelli a Roma, nella calda atmosfera dell’Assemblea di “Sociabili”, il coordinamento Nazionale delle Cooperative Sociali aderenti alla Lega delle Cooperative, che si occupano, in diversi modi, di sostenere la Qualità della Vita delle persone con disabilità.
Come sempre attenta e disponibile, la dott.ssa Locatelli accetta di buon grado di rispondere ad alcune domande che indagano il suo percorso personale prima che politico e istituzionale
Dal volontariato internazionale alla politica internazionale, quale il filo conduttore della sua esperienza personale e istituzionale?
Conoscere e apprendere sempre di più rispetto a quello che accade intorno a noi.
Questo significa anche varcare i confini e oggi più che mai confrontarsi con tutti, per scambiare buone pratiche e migliorarsi. E poi il desiderio di fare qualcosa per gli altri che mi accompagna da sempre.
C’è bisogno di tanto impegno e di lavorare sempre di più per realizzare cose concrete. Ho svolto volontariato all’estero per tre volte, due in Nigeria e una nella Repubblica democratica del Congo, e forse avrei continuato se la mia vita poi non avesse preso una strada differente. Sono state esperienze importanti che mi hanno messa alla prova come persona ma anche aiutata a capire di più “degli altri”.
Ho avuto l’opportunità di lavorare soprattutto con i bambini con gravi disabilità all’estero, in complessi contesti di vita, e devo dire che c’è molto da capire e da imparare da ogni Paese e da ogni persona. Forse oggi sarei fin troppo razionale e consapevole rispetto alle politiche, allora avevo deciso solo di esserci e di dare una mano. Penso comunque che il mio modo di lavorare sia semplicemente maturato, oggi ho qualche conoscenza e competenza in più e l’onore di poterle spendere nelle relazioni internazionali, nei diversi livelli istituzionali con gli altri Paesi.
Da Vice Sindaco ad Assessore Regionale a Ministro della Repubblica, quanto rappresenta ancora per lei oggi il legame con la sua Città, Como?
Tantissimo. Sono comasca, orgogliosamente comasca, e credo nel legame con il mio territorio. Così come sono contenta di visitare altre realtà, di conoscerle e di approfondire i contatti e le esperienze, visitando strutture e progetti.
Con l’evento “Comolake Inclusion” che si è svolto a Villa Erba a Cernobbio nelle scorse settimane, ho voluto creare un’opportunità per il mio territorio dove in passato le associazioni non hanno mai avuto la possibilità di incontrarsi e confrontarsi.
Quella giornata insieme è stata invece un’occasione preziosa per farlo e per condividere buone pratiche ed esperienze. Così come lo sarà il prossimo anno EXPO AID 2026 in programma a Rimini.
Soli pochi mesi fa lei ha organizzato il primo G7 interamente dedicato alle persone con Disabilità. Quali le principali sensazioni e consapevolezze nel confrontarsi con la realtà internazionale?
Il G7 Inclusione e Disabilità ha acceso un faro importante e stiamo ora lavorando per declinare nei nostri rispettivi paesi le otto priorità del documento finale, la Carta di Solfagnano, a partire dalla messa in sicurezza e dalla tutela delle persone con disabilità nei conflitti e nelle crisi umanitarie. L’Italia ha molto da dire e da raccontare.
Ricordo sempre che siamo uno dei pochi Paesi ad avere una legge sull’inclusione scolastica e l’unico in Europa ad avere una legge sull’inclusione lavorativa. E poi abbiamo una risorsa unica: il mondo del Terzo settore e del volontariato che svolge un lavoro straordinario.
Certo, abbiamo ancora tanti aspetti su cui dobbiamo e possiamo migliorarci, ma abbiamo iniziato a cambiare lo sguardo e dobbiamo andare avanti in questa direzione.
A circa metà del mandato di questo governo, quali sono gli obiettivi raggiunti dal Suo ministero e quali le sfide che lo aspettano?
In questi due anni e mezzo abbiamo ripartito più di 900 milioni di euro ai quali da quest’anno si aggiungeranno 435 milioni per l’attuazione della riforma della disabilità che cambia radicalmente l’approccio e la presa in carico della persona attraverso il Progetto di vita, e 300 milioni per il nuovo bando “Vita e Opportunità”, che si rivolgerà agli Enti del Terzo settore per promuovere l’inclusione lavorativa e la dimensione abitativa.
Il lavoro da fare è certamente ancora tanto, ma siamo sulla strada giusta e continueremo a impegnarci con determinazione per sburocratizzare, semplificare e migliorare la qualità di vita di ogni persona, nella consapevolezza che se valorizziamo i talenti e le competenze di ciascuno le nostre comunità diventano più forti e coese e cresce tutto il Paese. È questa la grande sfida che ci attende.
Come organo di informazione, siamo particolarmente interessati alla gestione di eventi comunicativi che vedano il diretto protagonismo di redattori con disabilità, tanto da dedicare a loro un percorso di formazione per aspiranti professionisti dell’informazione. Ci risulta che anche il suo Ministero si sta muovendo in questa direzione. Può fornirci qualche dettaglio in più?
E’ di questi giorni la pubblicazione del primo numero della rivista “IO VALGO”.
Si tratta di un bimestrale che realizziamo per raccontare il lavoro che stiamo portando avanti e dare voce a quelle realtà che nel nostro Paese con i loro progetti fanno la differenza nella vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie. “IO VALGO” perché ogni persona ha un valore e delle capacità su cui dobbiamo investire come Istituzioni, ma anche come mondo privato e singoli cittadini.
Ci farà piacere ospitare articoli e interviste realizzati da giovani aspiranti giornalisti.
Serve ribaltare il paradigma: ogni persona ha il suo valore che può mettere a disposizione della comunità. La strada è tracciata, non dobbiamo fermarci.
Ci lasciamo sulla porta della sala, con l’impegno di incontrarci presto e di proseguire il confronto franco e costruttivo a cui il Ministro Locatelli ci sta abituando
Foto di copertina: Alessandra Locatelli e Marco Zanisi