Intervista esclusiva
Gianluca Comazzi nel suo impegno politico-istituzionale si è sempre occupato del territorio in tutte le sue complesse e variegate forme, compresa la fruizione da parte degli animali di spazi e aree verdi.
In questi ambiti la sua attività risale alla vice presidenza nella circoscrizione 9 del Comune di Milano, transitando dai banchi del Consiglio Comunale del capoluogo lombardo e fino ad arrivare in Regione Lombardia assumendo l’incarico di Assessore al Territorio e Sistemi verdi.
Noi vogliamo iniziare da un altro caposaldo della sua formazione personale.
Infatti Gianluca Comazzi, dopo il diploma di maturità si è laureato a pieni voti in Psicologia presso l’Università Cattolica di Milano. E da qui partiamo.
Assessore, la politica, soprattutto negli impegni istituzionali, è anche interpretazione degli animi umani e delle necessità pratiche, strutturali. Anima e corpo. Come il Suo percorso di studi in psicologia ha influito nel cammino politico?
Ritengo che la psicologia, insieme a una buona dose di empatia, per un politico sia fondamentale.
Siamo uomini, non macchine.
Sono abilità necessarie: il mio lavoro mi porta a contatto con le persone ed è quindi fondamentale avere a disposizione una varietà di strumenti per riuscire ad intercettare le loro necessità ed esigenze, le preoccupazioni che li affliggono. Una mentalità aperta permette di interfacciarsi con tutti senza pregiudizi, creando le basi per un sano dialogo e confronto che aiuta nella soluzione dei problemi che possono nascere all’interno di un partito o di una coalizione. Per un politico sono capacità fondamentali, senza queste viene meno il fondamento del suo lavoro.
L’Italia è un territorio vasto e variegato. Abbiamo praticamente tutto: mari, pianure e monti. Siamo un Paese con fantastici paesaggi, territori spettacolari, parchi, verde e tanta storia. Forse questo potrebbe essere già un indirizzo strategico ed un approccio di eccellenza per valorizzare il nostro Bel Paese. Cosa ne pensa e cosa si deve fare livello nazionale? Lei se ne è occupato già a livello milanese e ora a livello regionale. Come si deve procedere?
L’Italia è un territorio unico e affascinante e valorizzare queste ricchezze è certamente un obiettivo strategico di primaria importanza. A livello nazionale, è fondamentale promuovere un approccio integrato e sostenibile, che tenga conto delle bellezze e specificità di ogni Regione. È importante un lavoro sinergico da parte di istituzioni centrali e locali, che riescano a introdurre politiche e interventi mirati per la valorizzazione del territorio, e la stessa cosa vale a livello milanese e regionale.
La Lombardia e la città di Milano offrono un patrimonio storico, culturale, di parchi e paesaggi che non ha nulla da invidiare al resto dell’Italia e dell’Europa. Va promosso un turismo sostenibile che passi necessariamente dal potenziamento delle aree protette e dei parchi naturali -solo nella nostra Regione sono 24-. Va valorizzato il nostro patrimonio storico e culturale grazie alla promozione di itinerari turistici e culturali tematici, così da attrarre non solo visitatori italiani, ma anche stranieri, Milano lo scorso anno ha fatto registrare 6,1 milioni di ingressi, lontani dai 7,4 registrati dal periodo d’oro del 2019, pre-Covid, ma non irraggiungibili. Ma questi visitatori bisogna farli uscire dalla cerchia milanese, facendogli conoscere le eccellenze del territorio. Eccellenze che vanno sostenute con incentivi e agevolazioni per gli operatori del settore turistico e con la promozione dell’artigianato e degli innumerevoli prodotti tipici di cui la Lombardia dispone.

Le caratteristiche strategiche regionali di “Territori e Sistemi Verdi” e le altre materie rientranti nel Suo incarico possono essere di stimolo e impulso a livello nazionale? Se sì, come?
Certamente è necessaria una stretta sinergia tra Regioni e Governo. Una sinergia che è possibile ottenere identificando e condividendo poi a livello nazionale le migliori pratiche delle regioni in termini di sviluppo sostenibile. Non solo, la collaborazione è fondamentale anche tra le Regioni stesse, così da mettere in atto politiche sostenibili su tutto il territorio italiano, coinvolgendo anche le autorità locali presenti ovunque, tramite la partecipazione a tavoli di lavoro e un coordinamento interregionale delle iniziative proposte.
Ci sono differenze di prospettive ed esigenze, nell’ambito delle sue competenze, tra pre e post Covid-19? (Il Covid-19 ha costretto a casa la popolazione ricordando a tutti l’importanza dello spazio verde soprattutto nelle città).
Le prospettive e le esigenze tra pre e post Covid-19 sono cambiate. In generale, possiamo dire che la pandemia ha fatto da catalizzatore per una maggiore attenzione rispetto alla tematica del verde urbano, visto che molte persone sono state costrette a trascorrere gran parte del loro tempo all’interno delle proprie abitazioni. Questa maggiore attenzione verso gli spazi verdi ha portato a nuove sfide per i responsabili delle politiche verdi a livello locale e nazionale, come ad esempio il mantenimento e la valorizzazione di parchi e giardini pubblici e l’incremento della copertura vegetale all’interno delle città. Tuttavia, è importante sottolineare che molte delle sfide che abbiamo affrontato durante la pandemia erano già presenti prima del Covid-19 e rappresentano delle priorità a lungo termine per il miglioramento della qualità della vita delle persone e della salute ambientale.

Obiettivi per il Suo impegno istituzionale. Cosa si propone in questo primo biennio di legislatura?
La Lombardia ha un patrimonio di aree protette e parchi vastissimo che va valorizzato il più possibile con interventi specifici, così da promuovere turismo e lavoro per il territorio, seguendo un approccio sostenibile. Questo significa anche tutelare la biodiversità, salvaguardando flora e fauna, ma anche mettere in sicurezza le zone più soggette a rischio idraulico e idrogeologico. È questo il mio impegno per il futuro.
L’Italia e la Lombardia in particolare sono conosciute e apprezzate nel mondo con la dizione Made in Italy. Sia dal punto di vista della valorizzazione delle Eccellenze, sia per aziende straniere che acquisiscono imprese italiane. In quali ambiti questo aspetto rientra nel suo mandato? Come vede gli sviluppi dell’attuale situazione politica regionale e nazionale, anche dal punto di vista della valorizzazione del nostro Made in Italy?
Nel mio ruolo di assessore al territorio e sistemi verdi, sono impegnato a promuovere lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione delle risorse naturali e culturali del nostro territorio, anche attraverso il sostegno alle attività produttive locali e alla diffusione delle buone pratiche ambientali. Per quanto riguarda la situazione politica regionale e nazionale, credo che sia importante continuare a promuovere e sostenere il “Made in Italy” come elemento distintivo della nostra economia e della nostra cultura, anche attraverso politiche mirate a favore delle nostre imprese.

Ritengo sia necessario continuare a collaborare a livello nazionale e internazionale per promuovere l’immagine del nostro Paese come destinazione privilegiata non solo per il turismo, ma anche per gli investimenti stranieri.
Grazie Assessore per il tempo e la disponibilità. Buon lavoro