Il nove maggio è una data che rappresenta diversi momenti della vita politica, culturale e sociale dell’Italia.
Il nove maggio è la data della telefonata di Valerio Morucci, leader delle Brigate Rosse, al professor Tritto, medico del presidente Aldo Moro che definisce tempi e luogo per il ritrovamento del corpo dello statista democristiano ucciso qualche ora prima a colpi di mitra: “Via Caetani, Via Caetani – dice Morucci – la seconda traversa a destra di Via delle Botteghe (…) Lì c’è una Renault 4 rossa e i primi numeri di targa sono… N5”. Tritto inizia a piangere e al telefono si sente che è assolutamente sconvolto anche perché, dovrà riferire alla famiglia quanto gli hanno detto nella telefonata. Il resto è storia nota e le vicende politiche del Bel Paese presero una strada del tutto inaspettata.. o forse no.
Il nove maggio è anche la data del ritrovamento, nelle campagne di Cinisi, in Sicilia, del corpo martoriato dall’esplosivo, di Peppino Impastato, attivista comunista che per primo e con forza si oppose al suo stesso destino, quello che lo vedeva figlio di una famiglia mafiosa. Si oppose tanto che la mafia lo assassinò. Quel nove maggio 1978, la stessa data del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, il caso Impastato, fu “declassato” per modo di dire, ad attentato dinamitardo dove lo stesso attentatore: “È rimasto ucciso”. Anni dopo si accerterà che ad uccidere Peppino fu la feroce mafia guidata da quel Tano Badalamenti, capo indiscusso del mandamento palermitano.
Ma il nove maggio, data da non dimenticare per quanto detto, vogliamo celebrarla perché segna il primo atto del processo di integrazione dell’Unione Europea. Il francese Robert Schuman, tra i padri fondatori dell’Unione Europea presenta la cosiddetta Dichiarazione Schuman (1950), ideata in realtà da Jean Monnet, altro fondatore dell’Europa Unita, che porterà al Trattato CECA. Questo atto, in questo giorno segnerà l’inizio di ciò che stiamo vivendo oggi nel nostro continente. Pertanto, il nove maggio, dal 1985 è festeggiato come la Giornata dell’Europa.
In questo giorno si celebra la pace e l’unità in Europa e abbiamo chiesto a Carmine Pacente, presidente della Commissione Consiliare “Fondi europei e PNRR” del comune di Milano, presidente del Dipartimento Europa di ANCI Lombardia e membro del Comitato delle Regioni a Bruxelles che cosa rappresento per lui questa giornata: “Sul piano storico, lo avete già rilevato, è l’anniversario della dichiarazione di Schuman ed è diventata la Festa dell’Europa come risaputo. Per me che credo fortemente nell’Unione europea come “comunità di destino” ha un enorme valore simbolico. Oggi, ancora più di ieri, le grandi sfide della società digitale hanno bisogno di una dimensione che è almeno quella europea per poter essere affrontate efficacemente. Penso non soltanto ai “poteri forti” di questa fase storica, spesso più forti degli Stati nazionali ma alle sfide ambientali, alle crisi internazionali e a molte altre ancora”.
Auguri a tutti gli europei dunque senza dimenticare i momenti difficili che il nostro Paese ha dovuto affrontare per arrivare a tutto questo.