Fabius Constable è uno degli arpisti moderni più apprezzati a livello mondiale.
Virtuoso delle corde celtiche, direttore e fondatore della Celtic Harp Orchestra, afferma la sua arte in uno splendido incontro tra il passato e il presente, come un filo tessuto dai miti antichi al mondo contemporaneo. Le sue mani, abituate a carezzare le corde di un’arpa celtica fin dalla giovinezza, si sono plasmate al pianoforte presso l’Accademia “G. Verdi” di Milano, segnando il suo destino con le melodie incantate di tempi lontani.
In una carriera che lo ha portato a solcare le tappe più prestigiose d’Europa e dell’Asia, Fabius ha conquistato il cuore di molti, incantando gli spettatori con il suono dell’arpa, un veicolo di emozioni in grado di toccare le corde più profonde dell’animo umano. Non è passato inosservato neppure al mondo delle telecamere e dei riflettori, poiché canali televisivi di fama internazionale lo hanno intervistato in più occasioni.
Non limitandosi a esprimersi tramite l’arpa, Fabius ha inciso numerosi CD che hanno catturato la sua visione unica e ha contribuito a trasformare l’arte cinematografica con le sue colonne sonore. L’artista si è distinto anche per il suo impegno in iniziative di beneficenza, inclusi concerti in ospedali, carceri e rifugi di emergenza, tanto che il Presidente della Repubblica Italiana ha ben pensato, nel 2013, di conferirgli una medaglia, riconoscimento dell’encomiabile dedizione di Fabius alla causa umana.
È l’eclettica fusione di generi, dai suoni celtici ai classici e ai ritmi sudamericani, che rende il suo lavoro unico e coinvolgente per il pubblico moderno. Un maestro di arpa che fonde culture, creando una sinfonia senza tempo.
National Daily Press ha avuto il piacere di intervistarlo.
Maestro, la Celtic Harp Orchestra vede tra i fondatori, oltre lei, anche Maria Assunta Romeo, Donatella Bortone, Sabrina Noseda e Chaira Vincenzi, può raccontarci come è nata l’idea di fondare un’orchestra di successo composta da 24 arpe celtiche e come è evoluta nel corso degli anni?
L’idea è nata su spinta degli stessi musicisti, ansiosi di ripetere e rivivere i bellissimi momenti della vita di un’orchestra: le prove, i concerti, i momenti conviviali… Oltre alle persone che hai citato ce ne sono altre che sono con noi fin dall’inizio.
La Celtic Harp Orchestra ha svolto più di 1500 concerti in quattro continenti. Quali sono state alcune delle esibizioni più memorabili o significative per voi?
Ne tiro fuori un paio dal cappello del tempo: un dei concerti con Andrea Bocelli, durante la quale una tempesta ha scoperchiato parte del tetto del Teatro Verdi e ha fatto piovere sul pubblico. Quella sera un cornicione di cemento è caduto a pochi metri da noi! Poi il concerto all’auditorium Agnelli a Tokyo, parte di un tour memorabile.
Avete una vasta gamma di stili musicali nel vostro repertorio, dalla musica celtica al barocco veneziano, al jazz e altro ancora. Come scegliete i brani da eseguire e come riuscite a fonderli in un’unica performance?
Divertimento, curiosità, ispirazione e voglia di produrre qualcosa che non è stato mai fatto prima.
Ha avuto l’opportunità di collaborare con artisti di fama internazionale come Andrea Bocelli e Arnoldo Foà. Qual è stata l’esperienza più significativa per lei in queste collaborazioni?
La sera in cui abbiamo accompagnato Arnoldo Foà, al Vittoriale degli Italiani. Con il noto ballerino Bolle. E’ stata pura magia.
Potrebbe spiegarci in che modo la vostra orchestra si impegna in iniziative di beneficenza e sostenibilità ambientale, come il progetto “Vieni al Concerto, Salva il pianeta”?
Ci occupiamo direttamente (e sottolineo direttamente) della piantumazione di specie locali a rischio, assieme a partner come Enti Parco ed Ente Forestale. In un momento in cui la compensazione di CO2 è fatta prevalentemente con dei “pagherò” (o dovrei dire “pianterò”?), è importante sporcarsi le mani con la terra.
Infatti la grande maggioranza delle iniziative di piantumazione è basata su dei “bond” che promettono di piantare, entro un certo numero di anni, delle piante in zone lontanissime del pianeta; sono attività solo di facciata che non avvengono realmente.
Come è nata l’idea di fondare Arpisti Senza Frontiere e quali sono state le attività umanitarie più significative che avete svolto attraverso questo programma?
Abbiamo permesso a 5 ragazzi “invisibili” della Cina rurale di completare il percorso di studi superiore, oltre a intervenire in India per aprire una scuola di musica negli slum di Madras. Qui da noi, abbiamo donato delle borse di studio per l’apprendimento della musica, oltre a raccolte fondi per popolazioni terremotate, o per missioni sparse nel pianeta.
La vostra scuola di musica e arpa celtica offre corsi presso diverse istituzioni. Qual è l’obiettivo principale della scuola e quali sono i risultati più notevoli ottenuti fino ad oggi?
I risultati più notevoli sono l’aver offerto ai nostri studenti una strada personale, vera e concreta per l’espressione di sé e per la preparazione al palcoscenico.
Come avete coniugato la vostra passione per la musica con l’impegno per l’ambiente, e in che modo coinvolgete il pubblico in queste attività di sostenibilità?
Il pubblico è invitato a partecipare alle nostre piantumazioni annuali, oppure a portarsi a casa dei “cuccioli di albero” (specie selezionate da ERSAF) da crescere e restituire, o piantare, là dove ve ne sia il bisogno.
9 Infine, cosa sperate di realizzare nel futuro con la vostra musica e le vostre iniziative benefiche e ambientali?
Continuare a donare a chi ci ascolta un parco emotivo su cui far correre i propri sentimenti, ispirare, far ballare, consolare attraverso la musica. Le nostre iniziative benefiche e ambientali sono una goccia nell’oceano, ne siamo consapevoli, ma continuare a provare a rendere le cose anche solo un po’ migliori è, eticamente, inevitabile.
Link sito web: https://celticharporchestra.com/
Link Wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Fabius_Constable
Video Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=-mjnJNH76Eo