Nuovo disservizio per danno ad un cavo di telecomunicazioni. Stavolta si tratta di un dotto terrestre, che collega Finlandia e Svezia, di proprietà della società GlobalConnect.
Parziale interruzione del servizio internet
La denuncia proviene dall’azienda stessa, attualmente impegnata nella riparazione del danno.
Due squarci distinti hanno causato una parziale interruzione del servizio internet in Finlandia lunedì 2 dicembre nel pomeriggio (16:00 ora locale), colpendo almeno 6.000 utenti privati e 100 aziende.
L’ultimo di una serie
Il governo di Helsinki ha avviato indagini sull’accaduto.
“Alla luce di quanto accaduto e date le circostanze, si sospetta un sabotaggio” ha dichiarato il ministro svedese Carl-Oskar Bohlin.
L’evento segue di poche settimane l’incidente del 17-18 novembre in cui sono stati recisi due cavi sottomarini nelle acque territoriali svedesi del Baltico.
Questi collegavano rispettivamente Lituania e Svezia (17 novembre, cavo BCS East-West Interlink) e Finlandia e Germania (18 novembre, cavo C-Lion 1). Sospettata numero uno di quello che il ministro della difesa tedesco Boris Pistorius ha definito “un’azione ibrida“ è la nave mercantile cinese Yi Peng 3 la quale pare abbia danneggiato i cavi colpendoli con l’ancora, accidentalmente o meno.
Attacco bellico russo
La Svezia ha formalmente richiesto che l’imbarcazione ritorni nelle acque territoriali per poter proseguire le indagini. Ovviamente non mancano insinuazioni di un atto bellico russo.
Il Cremlino respinge fermamente.
Sul disservizio di lunedì pomeriggio è ancora presto per trarre conclusioni, certo rimane il sospetto del dolo, soprattutto per l’insolito concatenarsi degli avvenimenti.
La polizia finlandese, al momento, non ha aperto indagini penali e sta accertando i fatti in collaborazione con gli enti di riferimento.

Cavi sottomarini, la spina dorsale del mondo
Sono le fibre ottiche, sottili capelli di vetro, a connettere in maniera capillare tutte le moderne infrastrutture assicurando continuità di servizio, comunicazione e soprattutto informazione.
I cavi sottomarini che proteggono quest’anima fragile costituiscono un’ossatura (backbone) di polietilene e acciaio attraverso cui transita il 97% del traffico internet (ai satelliti e all’IoT rimane poco meno del 3%).
Sono infrastrutture estremamente solide, progettate per resistere a intemperie e potenziali disturbi della fauna marina. Stando alla Cable Protection Committee ogni anno si verificano circa 150/ 200 violazioni, principalmente date dall’errore umano. Le riparazioni possono chiedere settimane a seconda della profondità e del danno. Il cavo che collega Helsinki a Rostock, il C-Lion 1 è stato riparato proprio alla fine di novembre.
Incidente o sabotaggio?
Incidente non significa per forza sabotaggio ed è realistico pensare che l’ancora di un mercantile possa per un problema tecnico o errore dell’equipaggio calarsi in mare aperto.
Nonostante ciò, è lecito chiedersi se sia verosimile che la Yi peng 3 abbia trascinato per oltre 100 miglia nautiche (dal primo al secondo cavo) un peso di diverse tonnellate sul letto del mar Baltico senza accorgersene.
Non solo, il tracciamento GPS dell’imbarcazione (per altro consultabile da tutti tramite il sistema AIS) registra diversi buchi quando la nave transitava in zone limitrofe ai cavi.
Navigazione al buio
In altre parole, durante parte della navigazione la Yi peng 3 aveva i sistemi di localizzazione offline, era “al buio”, disconnessa, come lo sono adesso le migliaia di finlandesi che aspettano l’intervento della GlobalConnect.
Resta da domandarsi se in qualche modo gli avvenimenti siano collegati e chi sia il mandante, sempre se di sabotaggi si tratta.
I moventi sicuramente non mancano: le due principali vittime, Finlandia e Svezia, sono entrate nella NATO poco dopo l’invasione russa dell’Ucraina.