È una sera di primavera, siamo in quartiere di Napoli e due bande di ragazzini si affrontano per affermare il controllo del territorio.
A mani nude
Si fronteggiano non più a mani nude, come i loro coetanei negli anni 80’, ma brandendo coltelli, alcuni addirittura maneggiando armi da fuoco.
Il bollettino è pesante, ci sono feriti, di cui alcuni molto gravi; la polizia interviene e riesce ad intercettarne due.
Le accuse
Le accuse a carico dei due minorenni sono molto pesanti, ma durante i rilievi di rito, entrambi sorridono, anzi, se la ridono di gusto.
Al che un Commissario presente durante le operazioni, si avvicina ai due e, in un misto fra curiosità e stupore domanda:” Giuvinò’, ma che tenete da ridere?” e lì, in un moto sardonico, la sprezzante risposta “Marescià, e voi mò ci portate in carcere dove girano Mare fuori”.
Lo Stato vince sempre
Alla presentazione del libro “Lo Stato vince sempre” il Dottor Maresca, il Magistrato che ha coordinato l’arresto del super boss del casalesi Michele Zagaria, racconta alcuni aneddoti da cui emerge uno scenario attuale eloquente, dove il mainstream 4.0 somministra pillole di idolatrazione del male con serie tv e generi musicali che ispirano criminali sempre più giovani.
L’arresto
“Lo Stato vince sempre” è anche la frase pronunciata dal Boss dei Casalesi Michele Zagaria proprio a Maresca al momento dell’arresto, un arresto agognanto dagli investigatori dopo giorni, mesi, anni, di indagini serrate, pasti saltati, ore di straordinario non pagate.
Legalità
Però “Lo Stato vince sempre” è anche una chiosa irrinunciabile per chi vuole specchiarsi nella faccia pulita della legalità, senza gli inestetismi del malaffare, per chi vuole instradare la propria esistenza sulla via maestra della legalità senza abbozzare alle scorciatoie dei clientelismi.
Responsabilità
Legalità e cultura, sicurezza e libertà non sono concetti antitetici, ma concorrenti, perché i primi reati sventati sono quelli che non sono stati commessi, e allora ben vengano gli amministratori locali che si assumono la responsabilità del proprio tassello nel puzzle del cambiamento culturale, portando il Procuratore Maresca nelle scuole, includendolo in progetti di educazione civica, affinché in futuro i ragazzini al cinema guarderanno con curiosità i cattivi, ma faranno il tifo per i buoni.