L’evoluzione e la sperimentazione musicale si intrecciano: Intervista esclusiva con i “Droning Maud”
S’intrecciano le sinfonie del Salto, la Valle che ha visto germogliare l’ardore musicale di quattro giovani animi nell’ormai lontano 2006. Una fase in cui il desiderio di esprimersi, di alimentare la passione per la musica, scaturì un progetto sacro, un sentimento devoto che si trasformò nell’essenza dei Droning Maud. In questa tela, si dipingono storie, incontri che si mescolano con l’aura evocativa di CortoMaltese, l’eroe viandante dei fumetti, e la costante spinta a emanciparsi, a volare oltre i confini del noto, a stupirsi di fronte all’ignoto.
A maggio di quest’anno, dopo il travagliato viaggio di tre dischi e l’impatto dell’imprevedibile pandemia, i fratelli Tavani, Maurizio, anima poliedrica tra voce, chitarra e basso, e Iacoposchi, il maestro dei tamburi e delle parole, ritornano con un nuovo album interamente declinato in italiano. Le melodie sono divenute il sottofondo, il respiro musicale di fronte al silenzio dell’animo umano. Si riflette la potenza dell’ordinario, un’essenza che si contrappone direttamente all’impotenza della comunicazione. Se nessuno riesce a veramente dialogare, che cosa abbiamo compiuto?
1)Partendo dai vostri esordi con il demo CD fino all’ultimo album in italiano, “Non abbiamo fatto niente”, avete attraversato un notevole percorso artistico. Come descrivereste l’evoluzione della vostra musica e cosa vi ha ispirato nel passaggio da “The World of Make Believe” a “Beautiful Mistakes” e poi agli album successivi?
Credo sia una cosa naturale legata al trascorrere del tempo, ogni volta facciamo quello ci rappresenta in quel momento senza badare molto al passato.
2) Ogni vostro lavoro sembra raccontare una storia differente. Come avete gestito la sperimentazione stilistica e l’approfondimento della vostra identità musicale lungo il percorso dalla registrazione di “Our Secret Code” a “Beautiful Mistakes” e infine a “Non abbiamo fatto niente”?
Soprattutto grazie ad una maggiore consapevolezza dei nostri mezzi, cercando sempre di dare più forza a cose che magari sono state trascurate nel lavoro precedente.
I nostri ascolti spazziamo tra vari generi musicali che confluiscono poi nelle nostre produzioni, “Non abbiamo fatto niente” è una via di mezzo tra i due lavori precedenti come a voler chiudere un triangolo immaginario.
3) In “Beautiful Mistakes”, avete menzionato l’importanza dell’ “errore estetico” come elemento guida nella vostra composizione. Come avete integrato questo concetto nell’album e quale significato ha avuto per voi durante il processo creativo?
Bé senza errori non si sarebbero raggiunti i più grandi risultati e questo non vale solo per la musica ma per tutte le forme d’arte, la scienza, la matematica tutto a sta a capire quando e come imparare dall’errore.
4) Passando alla vostra ultima produzione in italiano, “Non abbiamo fatto niente”, com’ è stato il processo di scrittura dei testi e come avete tradotto il vostro stile musicale in italiano? Qual è stata la motivazione dietro questa scelta?
L’idea di fare un album in italiano è stata più una sfida che abbiamo voluto intraprendere con noi stessi e poi volendo raccontare la nostra terra ci è sembrato più coerente farlo in madrelingua.
Il processo non è stato immediato abbiamo prima dovuto capire come la nostra lingua potesse far parte della nostra musica.
5) Potreste condividere maggiori dettagli sul significato e l’ispirazione dei singoli “Sincero” e “Lontano dagli Sguardi”?
Sono due brani molto diversi tra loro una legata al tempo e del modo in cui esso viene impiegato nella società moderna e l’altra al cambiamento nel nostro modo di interagire tra di noi.
6) Avete lavorato con vari artisti e creativi per i vostri video e artwork. Come avete scelto e integrato queste collaborazioni per completare il vostro lavoro musicale? Qual è il ruolo dell’arte visiva nel completare il vostro messaggio musicale?
L’arte visiva viaggia di pari passo con la nostra musica e ricopre un ruolo molto importante nei nostri lavori. Scegliamo sempre di lavorare con artigiano del nostro territorio per farlo sentire vivo e devo dire che scopriamo sempre belle cose.
7) Come pensate che la vostra musica rispecchi le vostre origini o influenze culturali? Ci sono elementi della vostra terra o delle vostre esperienze personali che si riflettono nella vostra produzione musicale?
Tutte le nostre scelte sono legate alle nostre esperienze personali e al territorio.
8) La vostra musica è stata descritta come evocativa, simile a molte band anglosassoni e nordeuropee. Quali sono le vostre principali fonti di ispirazione e come avete trasformato queste influenze in qualcosa di unico all’interno della vostra musica?
Pur lasciandosi ispirare dalla musica che ascoltiamo e viviamo, l’unicità sta poi nel fatto nell’essere noi stessi a trasmetterla con le nostre sensazioni e il nostro modo di sentire e suonare la musica, credo sia questo che la renda unica …evocativa?, ci piace!
Non abbiamo fatto niente
Tracklist:
1 Appennini; 2 Pandora (feat. Proia); 3 Lontano dagli sguardi; 4 Sincero; 5 Benny Carter (feat. GE World); 6 Orbita; 7 RosSigur; 8 Banale; 9 Non abbiamo fatto niente.