L’ex presidente del Consiglio italiano accetta l’incarico di redigere un rapporto sul futuro della competitività europea.
Mario Draghi, ex presidente del Consiglio italiano, ha accettato l’incarico di redigere un rapporto sul futuro della competitività europea. L’incarico gli è stato conferito da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea durante il suo discorso sullo stato dell’Unione a Strasburgo.
Draghi ha accettato l’incarico perché ritiene che l’Unione europea si trovi in un momento di svolta. La pandemia e la guerra in Ucraina hanno messo in discussione i pilastri su cui si reggeva la prosperità dell’Unione, come la sicurezza americana, l’export cinese e l’energia russa. Il rapporto di Draghi dovrà affrontare le sfide più urgenti che l’Unione europea si trova ad affrontare, come la crescita economica, l’inflazione, l’ambiente e la sicurezza, in un momento cruciale della sua storia è necessario intraprendere riforme profonde per affrontare le sfide del XXI secolo.
Draghi ritiene che l’Unione europea abbia bisogno di nuove regole e di più sovranità condivisa per affrontare queste sfide.
La scelta di Draghi è stata accolta con favore da molti leader europei. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che Draghi è “un uomo di grande esperienza e competenza” e che il suo rapporto sarà “un contributo prezioso per la costruzione di un’Unione europea più forte e più resiliente”.
L’incarico di Draghi è un segnale importante dell’impegno della Commissione europea a riformare l’Unione europea. Draghi è considerato uno dei più importanti economisti europei e il suo rapporto è destinato ad avere un impatto significativo sul futuro dell’Unione Europea.