ASSOFERMET è l’Associazione di categoria che rappresenta a livello nazionale le Aziende del commercio, della distribuzione e della prelavorazione di acciai, metalli, rottami e le ferramenta.
L’Associazione è strutturata su quattro settori: Acciaio, Metalli non ferrosi, Rottami ferrosi e Ferramenta, coomparti strategici per la nostra economia nazionale.
Presidente, parli un po’ ai nostri lettori della Vs Associazione. Chi siete e di cosa vi occupate? Come Vi collocate nel contesto nazionale ed internazionale?
Da un lato, il nostro ruolo è offrire servizi esclusivi alle Aziende associate. Grazie ad ASSOFERMET i soci possono accedere ad analisi di mercato, rilevazioni di prezzi, servizi di consulenza normativa e molte altre informazioni che si rivelano fonte di un importante vantaggio competitivo da spendere sul mercato. A queste si aggiungono le opportunità di formazione e di networking messe a disposizione dall’Associazione. Dall’altro lato, ci proponiamo come rappresentanti e portavoce degli interessi delle Aziende associate nei confronti di tutti gli stakeholder. Le istituzioni politiche, i media, le altre associazioni di categoria e molti altri attori sociali ed economici ci considerano un punto di riferimento per conoscere la situazione del mercato e la prospettiva delle Aziende che lavorano direttamente sul campo. Solo per citarle un dato, le nostre Aziende associate fatturano più di 32 miliardi di euro all’anno. Siamo a tutti gli effetti un punto nevralgico dell’economia italiana e internazionale: questo fa sì che, in fase di policy-making e di creazione dell’opinione pubblica, molti stakeholder siano interessati a sapere la nostra opinione.
Quanti associati e quali tipologie sono rappresentate nella Vs associazione? Ci sono indicazioni territoriali particolari di adesione?
Al momento abbiamo circa 440 imprese associate provenienti da tutta Italia. ASSOFERMET si articola in quattro diversi settori: acciai, rottami, metalli e ferramenta. Il primo settore rappresenta le attività di commercio, distribuzione e prelavorazione di prodotti siderurgici. ASSOFERMET Rottami riunisce invece le imprese che raccolgono, recuperano, riciclano e commerciano rottami ferrosi. Il settore dei metalli include le Aziende che si occupano di metalli non ferrosi: sia commercio, distribuzione e prelavorazione sia gli impianti di recupero, riciclo e commercio dei rottami non ferrosi. Infine, ASSOFERMET Ferramenta è il punto di incontro per le ferramenta e le attività di distribuzione di articoli fai-da-te, all’ingrosso e al dettaglio. Nonostante la nostra Associazione rappresenti le Aziende a livello nazionale, operiamo anche fuori dai confini italiani, collaborando attivamente con federazioni internazionali e rappresentando i nostri interessi anche in sede europea. I nostri associati provengono da tutta Italia, e nel corso dell’anno ci sono sempre possibilità di incontri, riunioni, eventi e convegni su tutto il territorio nazionale.
Qual è la situazione generale, in materia, del mercato a livello internazionale?
Ad oggi si cominciano a intravedere segnali di stabilizzazione dei mercati dopo due anni caratterizzati da una lunga cavalcata dei prezzi, sostenuta in gran parte da un problema di offerta. Sono intervenute diverse complicazioni nelle catene di fornitura industriali a seguito della pandemia e dello scoppio della guerra in Ucraina. Oggi assistiamo ad una fase di ridimensionamento delle quotazioni e di ripristino delle dinamiche dei costi, ora compatibili con le esigenze delle imprese. Certamente la crisi energetica e l’inflazione che ne è scaturita, per gran parte dovuta ad un problema di offerta e non di domanda, hanno in una certa misura rallentato il ridimensionamento dei prezzi delle commodity (merci; prodotti N.d.R.); d’altra parte hanno favorito l’intervento delle Banche centrali, che hanno iniziato a raffreddare le economie favorendo dinamiche recessive. Tradotto, questo significa che i sistemi sono stati riportati a un riequilibrio dei costi che era atteso dal nostro comparto per recuperare competitività. Non scordiamoci che l’Europa è un campione d’esportazione e la sua manifattura non può caricarsi sulle spalle costi che nessun altro nel mondo sostiene; ne soffrirebbe troppo in termini di competitività.
E rispetto al mercato italiano? Come siamo posizionati e quali sono i nostri punti di forza e di debolezza?
Il nostro mercato si mostra spesso più reattivo rispetto ai partner europei, in un senso e nell’altro. Non si è smentito neanche in questa fase, in cui ha subito una pressione ribassista maggiore rispetto ai paesi centro e nord-europei. Non va dimenticato che la vicenda legata all’ex Ilva ha reso il sistema distributivo del nostro Paese particolarmente dinamico e resiliente. A seguito delle note vicende giudiziarie legate alle questioni ambientali e di salute pubblica, gli acquisitori di coils, un tipo di acciaio distribuito dalle nostre Aziende associate, hanno dovuto trovare soluzioni alternative. In altri termini: con il progressivo declino, in termini di produzione, di quello che era il maggior produttore di acciaio da ciclo integrale, i distributori e i commercianti di acciaio si sono dovuti adattare, maturando più velocemente di altri e diventando più capaci a cogliere le opportunità dei mercati globali. Il risultato è che oggi queste Aziende garantiscono il giusto livello di prezzi ai propri clienti, in gran parte manifatturieri esportatori di prodotti ad alto valore aggiunto, apprezzati in tutto il mondo.
Noi siamo particolarmente attenti al Made in Italy e quindi sia alle Eccellenze italiane nel mondo sia ad un fenomeno spesso sottostimato e rappresentato dalla vendita, e spesso svendita, delle nostre imprese all’estero. In alcuni settori si assiste a un vero e proprio Shopping Italia.
Quali sono le Vs impressioni in merito? Registrate entrambi i fenomeni nel vostro settore?
Nei settori di acciai, rottami e metalli questo fenomeno non ha mai rappresentato un problema. La gran parte degli operatori da noi rappresentati fanno parte di gruppi appartenenti a proprietà italiane, e quelli che sono in mano straniera in toto o solo in parte sono molto bene integrati nelle dinamiche di mercato che caratterizzano il nostro settore. Anche per le ferramenta si tratta di un fenomeno poco diffuso: le Aziende di questo settore hanno dimensioni contenute, operano prevalentemente a livello locale e nazionale ed è difficile parlare di vero e proprio Made in Italy. Un fenomeno curioso e interessante, tipico dell’Italia, è la prossimità: nel nostro Paese le ferramenta sono dislocate capillarmente nei centri storici, nei piccoli comuni, “a un passo da casa”. I retail (la vendita al dettaglio N.d.R.) di questo settore sono un tratto identitario che definisce i nostri territori e che va tutelato e protetto: in pochi altri Paesi si verifica un fenomeno simile.
Si parla molto dell’ambiente, del clima e dell’ecologia in generale. Quali sono gli impegni verso la sostenibilità delle aziende associate ad Assofermet?
Gli impegni verso la sostenibilità delle Aziende associate sono costanti e significativi. Nella fase storica che stiamo affrontando, gli obiettivi ambiziosi posti dall’Europa in questo ambito coinvolgono direttamente le attività quotidiane delle imprese che fanno parte di ASSOFERMET. L’Unione Europea ha identificato un percorso a tappe impegnativo che ci renderà all’avanguardia sotto il profilo della sostenibilità ambientale nei prossimi lustri. La nostra Associazione è pienamente disponibile a valutare, progettare e posare a terra gli investimenti necessari per la rivoluzione green. Siamo da sempre convinti che in questo percorso vadano coinvolti tutti, dal primo all’ultimo degli attori della filiera. Il più strategico a nostro avviso resta sempre l’utilizzatore finale, l’industria manifatturiera, che vende nel mondo i nostri prodotti ad alto valore tecnologico. Se si presterà attenzione alla valle della filiera, che rappresenta la parte più importante della domanda che poi dovrà esser soddisfatta dall’industria che sta a monte, il percorso non potrà che essere di successo: ci ritroveremo con un sistema industriale europeo più forte, moderno e all’avanguardia. Avremo creato un sistema più resiliente e ancora più pronto ad affrontare le nuove sfide che il futuro non farà mancare.
Sul piano pratico…
Scendendo sul piano pratico, stiamo assistendo ad uno sforzo dei nostri associati verso l’implementazione di una serie di progetti attenti alla sostenibilità. Si va dagli impianti che garantiscono la fornitura di energie rinnovabili ad un’attenzione sempre maggiore nel redigere bilanci di sostenibilità o che comunque comincino a tenere conto delle informazioni più significative a riguardo. Anche la comunicazione all’esterno dei comportamenti che si predispongono per essere più sostenibili sta crescendo molto e i social stanno aiutando in questo percorso. Non dimentichiamoci dell’attenzione che sempre più le Aziende stanno ponendo alla certificazione delle proprie supply chain: una procedura che garantisce che anche i fornitori e i clienti siano vagliati sulla base di criteri che tengano conto dell’attenzione e dell’impegno che tutti riversano su queste strategiche tematiche. Ci tengo infine a sottolineare come l’acciaio sia completamente riciclabile e come il rottame rappresenti sempre più una materia prima imprescindibile dei processi di decarbonizzazione della siderurgia. I nostri associati sono i naturali interpreti del cambiamento che stiamo predisponendo per l’implementazione di uno sviluppo sostenibile. Anche i metalli saranno grandi protagonisti dei cambiamenti che vedremo nei prossimi anni, proprio per il loro ruolo strategico nello sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture necessarie al cambiamento.
Prossimi impegni associativi…
Partendo proprio dal forte interesse di ASSOFERMET verso la sostenibilità abbiamo inserito questo grande tema al centro del nostro Convegno autunnale, previsto per il prossimo 6 ottobre a Roma. In occasione dell’evento ci concentreremo soprattutto sulla decarbonizzazione della siderurgia, discutendo del tema con autorevoli operatori del settore.
Presidente, nel ringraziarLa per la collaborazione, vorrei farLe un’ultima domanda: qual è la domanda, riferibile al vostro settore, che non Le hanno mai rivolto?
Domanda molto curiosa e interessante. Un punto che non ho mai avuto l’occasione di affrontare è come sarebbe stato il mio percorso professionale se non ci fosse stata ASSOFERMET. Devo ammettere che la vita associativa è stata molto utile da questo punto di vista. È grazie all’Associazione che ho partecipato a riunioni, comitati, convegni ed eventi che mi hanno aiutato ad avere uno sguardo più ampio sul settore in cui lavoro. L’azienda di cui sono titolare si occupa di distribuzione e prelavorazione di acciaio: un’attività fortemente interconnessa con il resto del mercato, un business che dipende da moltissimi fattori macroeconomici che è necessario conoscere per elaborare strategie vincenti e capire la direzione che prende il mondo economico che ci circonda. ASSOFERMET mi ha agevolato moltissimo in questo: non solo mi ha permesso di approfondire le dinamiche del contesto politico ed economico in cui operiamo, ma mi ha anche dato l’opportunità di confrontarmi personalmente con imprenditori del mio stesso settore che magari hanno saputo affrontare le sfide in maniera diversa. E sono felice di raccontarlo a una testata generalista come National Daily Press, che non è specifica di nessun settore: perché credo che l’esperienza associativa che ho vissuto sulla mia pelle si possa avere in qualsiasi contesto professionale. Credo che l’arricchimento umano e professionale dato dalle associazioni di categoria possa rappresentare un grande beneficio per tutti i settori lavorativi.
Presidente grazie, a lei alla sua Associazione per la collaborazione e per averci illustrato una componente strategica del nostro mondo del lavoro italiano, buon lavoro.
Per info: http://www.assofermet.it/
Intervista realizzata con i contributi di competenza di:
Sabrina Canese, Presidente di ASSOFERMET Ferramenta,
Arturo Ferrari, Presidente di ASSOFERMET Metalli
Filippo Tamietti Responsabile Comunicazione ASSOFERMET