Il centro della città blindato per il Remigration summit, le strade costellate da camionette blu e poliziotti ben armati. Una signora anziana passando di fianco al sindaco Cassani esclama lapidaria «sembra di essere tronati indietro di un secolo»
Remigration Summit
Questa l’aria che si respira a Gallarate il 17 maggio, giorno del a lungo discusso Remigration summit. Un evento controverso e dalla storia travagliata, prima l’ipotesi di Milano poi la virata alla provincia di Varese, nota tristemente per ospitare i Dodici Raggi, gruppo eversivo di estrema destra.
La location viene tenuta nascosta praticamente fino all’ultimo in una catena di smentite e rimandi. Alla fine il luogo prescelto è il teatro condominio di Gallarate che conta più di 400 posti. Gli ultimi biglietti vengono staccati a prezzi che superano i 200 euro.
Il mattino ha l’oro in bocca
Il summit dell’estrema destra è stato anticipato dalle 15 alle 9 del mattino. Piazza Garibaldi -che ospita il teatro- rimane silenziosa e piantonata da qualche agente. All’ingresso dell’edificio ogni tanto s’affaccia qualcuno, vestito di tutto punto e con un pass giallo appeso al collo.
Poco lontano parla ai microfoni dei giornalisti il sindaco Cassani, la voce è bassa ma il tono è sicuro. la linea non è diversa da quella sostenuta da Vannacci, i temi portati dal Remigration summit sono una proposta legittima e l’evento privato ha tutto il diritto di svolgersi, l’unica accortezza necessaria è quella di mettere in campo un’imponente manovra di sicurezza pubblica.
Le tematiche
I partecipanti intervistati in pochi minuti a conclusione del summit parlano della necessità di salvaguardare l’identità del popolo Europeo tramite la Remigration, un piano massiccio e trentennale volto a identificare, raccogliere ed espatriare i cittadini non assimilati dal continente. Il tutto, a detta loro, nel pieno rispetto dei diritti umani e in un clima democratico.
Ma come è facile immaginare le critiche sono molte, soprattutto vista la partecipazione di figure estreme e perciò divisive come Martin Sellner attivista e politico austriaco di estrema destra che per le sue idee è bandito da diversi paesi tra cui Inghilterra e Stati uniti. Tra i presenti anche il consigliere comunale della Lega Alessandro Corbetta che rivendica la legittimità dell’evento «Non ho sentito proposte così estreme da giustificare contromanifestazioni».
Chi è contro
Per contromanifestare il PD, con il presidio del senatore Alessandro Alfieri, organizza un flash mob in piazza Libertà. Tante le voci, eterogenee e che paiono superare le classiche distinzioni tra destra e sinistra, sembra addirittura che alcuni consiglieri comunali di Forza Italia si siano opposti all’evento non ottenendo tuttavia risultati. Al centro una forte critica al Remigration summit e la richiesta di sospenderlo perché incostituzionale e contro i diritti fondamentali.
Le manifestazioni proseguono nel pomeriggio a Milano dove per il corteo Antifa sono forti le tensioni tra manifestanti e polizia.
All’indomani dell’evento non rimangono che confusioni e spaccature soprattutto tra i cittadini, e mentre Vannacci promette ti portare il tema della Remigration a Bruxelles, Alessandro Gassman chiede che il teatro condominio, intitolato al padre Vittorio, cambi nome.