Mister Luciano Spalletti dopo aver conquistato con il Napoli il suo primo titolo di Campione d’Italia della sua carriera, si è rituffato in un’altra nuova avventura: allenare la nazionale italiana e come primo obiettivo ha quello portare l’Italia agli europei del 2024, che si disputeranno in Germania.
Ma come siamo arrivati fin qui? Che fine ha fatto il CT precedente, ovvero Roberto Mancini? Colui che due anni fa ci ha portato alla conquista dell’europeo.
Bene, possiamo rinfrescare la memoria e ripercorrere un infuocato mese di agosto per la FIGC, tra il caso Mancini – Arabia e l’obbligo che Luciano Spalletti aveva nei confronti della SSC Napoli.
Le discordie tra l’ex CT Mancini e il presidente della FIGC Gabriele Gravina hanno creato un vero e proprio caos estivo. Con il primo che già nei mesi di luglio aveva annunciato di declinare le sue responsabilità verso la Nazionale, dichiarando di non voler più continuare a sedere sulla panchina dell’Italia per idee diverse riguardanti la gestione tecnica. Un intervento da parte di Gravina fece cambiare temporaneamente l’idea di Mancini. Questo fino a una mattina di metà agosto, giorno in cui gli arabi con una chiamata al CT rimescolarono tutte le carte in tavola, ritrovandosi così di nuovo in una situazione di stallo. Il finale lo conosciamo tutti ed è anche quello più scontato. I giornali di calcio italiano a fine agosto titolavano così “Mancio, fuga d’oro, sarà il nuovo CT dell’Arabia Saudita.’’
30 milioni a stagione farebbero gola a chiunque, specialmente oggi dove i soldi hanno preso il sopravvento su qualunque valore etico.
Il presidente Gravina dopo aver perso la sua prima partita a scacchi contro Mancini e la Federazione araba, ne ha dovuto iniziare subito un’altra contro la SSC Napoli, per poter portare Luciano Spalletti da mister a CT della Nazionale. Una vera e propria battaglia contro De Laurentiis (patron del Napoli), poiché il mister anche se non vestendo più la maglia del Napoli era legato ad esso da una clausola anti – concorrenza (riguardante però solo i club e non in caso di chiamata della nazionale) di tre milioni di euro che lui stesso e il patron avevano concordato insieme per lasciare via libera all’allenatore. Una clausola che la FIGC non aveva nessuna intenzione di pagare ma non per la mancanza di denaro ma, per lo più, per puro principio.
Quando la Nazionale chiama tutti si dovrebbero fare da parte ed essere più patriottici!
Quello che sappiamo al momento è che la clausola alla società sportiva Napoli non è stata ancora pagata anche se Spalletti ha raggiunto un accordo con la FIGC portando quest’ultimo a vestire i colori azzurri e a sedere sulla panchina della Nazionale dagli inizi di settembre. Partita tra la FIGC e De Laurentiis (Napoli) in fase di stallo, campo da gioco: aula di tribunale.
Nell’attesa dei risultati giudiziari, ci godiamo quelli calcistici, facendo un grande in bocca a lupo al CT con la speranza che possa portare una Nazionale blasonata come l’Italia più in alto possibile.
Foto by: gonfialarete.com – AreaNapoli.it – Dagospia.