14 maggio 1796. Edward Jenner somministra la prima vaccinazione antivaiolo. Si ritiene che il vaiolo sia apparso nella razza umana all’incirca nel secondo millennio a.C. e la prima prova si può far risalire al rash pustoloso rilevato sulla mummia del faraone Ramses V. Si è stimato che la malattia abbia ucciso circa 400.000 europei durante il XVIII secolo e sia stato responsabile di quasi un terzo di tutti i casi di cecità. Degli infettati morirono tra il 20 e il 60% degli adulti e l’80% dei bambini. Nel XX secolo è stato calcolato che i decessi per vaiolo siano stati a livello mondiale tra i 300 e i 500 milioni, solo nel 1967, secondo i dati dell’organizzazione Mondiale della Sanità, la malattia fu contratta da quindici milioni di persone con due milioni di morti. Dopo una massiccia campagna di vaccinazione, iniziata nel XIX secolo e condotta con un imponente sforzo congiunto a livello mondiale tra il 1958 ed il 1977, l’Oms ha dichiarato nel 1979 che la malattia era sradicata, dopo che l’ultimo caso di vaiolo era stato diagnosticato in Somalia il 26 ottobre.
15 maggio 1252. Papa Innocenzo IV emette la bolla AdExtirpanda, indirizzata ai podestà della Lombardia, della Romagna e della Marca Trevigiana. Secondo la bolla, quando qualcuno era sospettato di eresia doveva essere interrogato dal vescovo diocesano o da un suo vicario e, se veniva ritenuto colpevole, veniva consegnato al podestà che poteva anche far uso della tortura affinché confessasse il reato di cui era accusato e indicasse i nomi di altri eretici. La procedura aveva lo scopo di arginare l’insorgere dei numerosi movimenti ereticali del XIII secolo.
16 maggio 1884. Angelo Moriondo deposita il brevetto per la macchina del caffè espresso. Appartenente ad una famiglia di imprenditori, un suo antenato, alla fine del XVIII secolo, aveva ottenuto dalla corte sabauda la licenza per produrre vermouth, mentre il padre, con il fratello Agostino e il cugino Gariglio, aveva fondato la nota fabbrica di cioccolata Moriondo & Gariglio. La macchina fu presentata in occasione dell’Esposizione generale italiana del 1884 a Torino presso lo stand allestito da Angelo che per questo ricevette la medaglia di bronzo. La macchina, costruita in collaborazione con il meccanico Martina sotto la direzione dell’inventore, era in rame e bronzo, alta circa un metro e “aveva la forma di una campana” come venne riportato da un articolo della Gazzetta Piemontese del 24 luglio 1884. L’invenzione era per i tempi una vera rivoluzione: una caldaia all’avanguardia, dotata di tutti i controlli per il livello dell’acqua e la pressione del vapore, e di una valvola di sicurezza, oltre ad essere molto versatile, potendo davvero produrre da una a molte tazze di caffè contemporaneamente. Quello, però, che la rendeva del tutto speciale e innovativa era il fatto di essere munita di una maniglia portafiltro con attacco di fissaggio rapido.
17 maggio 1865. Fondazione dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, in acronimo ITU, dall’inglese International Telecommunication Union. Si tratta di una organizzazione internazionale che si occupa di definire gli standard nelle telecomunicazioni e nell’uso delle onde radio. Fondata nel 1865 a Parigi, da 20 membri con il nome di International Telegraph Union, cambiò il nome con l’attuale nel 1932 e dal 1947 è una delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite con sede a Ginevra. Il 17 maggio, in ricordo della sua fondazione, viene festeggiata la giornata mondiale delle telecomunicazioni e della società dell’informazione.
18 maggio 1910. La terra attraversa la coda della cometa di Halley; quest’ultima, il cui nome scientifico è I/PHalley, è la più famosa e brillante delle comete periodiche che passano per le regioni interne del sistema solare ad intervalli di decine di anni. È così chiamata in onore dell’astronomo Edmond Halley che per primo ne predisse il ritorno al perielio. Halley è il prototipo della cometa caratterizzata da periodi orbitali, compresi tra i 20 e i 200 anni, che possono presentare inclinazioni rilevanti rispetto al piano dell’eclittica. L’ultimo passaggio al perielio della cometa di Halley è avvenuto nel 1986 ed il prossimo avverrà nel 2061.
19 maggio 1643. Battaglia di Rocroi disputata durante la Guerra dei Trent’Anni, viene ricordata come una delle più importanti vittorie dei francesi sulle truppe spagnole. Il comandante militare francese era uno dei più brillanti del suo tempo: il giovane duca di Enghien, il futuro Luigi II di Borbone–Condè, più noto come il Gran Condè. La battaglia mise definitivamente fine alla supremazia militare spagnola ed inaugurò il lungo periodo di quella francese, anche se non pose fine alla guerra che proseguì fino al 1658 e si concluse, con la vittoria francese, con la battaglia navale delle Dune. A Rocroi, per la prima volta dalla fine delle Guerre d’Italia, un’armata spagnola era stata pesantemente sconfitta e la Spagna, nonostante fosse riuscita a ricostituire l’esercito delle Fiandre, non essendo in grado di rimpiazzare i tanti veterani perduti non fu più in grado di sferrare offensive decisive contro i francesi. Questi, da parte loro, liberi di poter concentrare le loro forze nel teatro d’operazioni tedesco ed in quello spagnolo, fornirono un più valido appoggio all’esercito svedese e a quello tedesco riformato che combattevano contro l’Imperatore. Con gli sforzi combinati di Francia e Svezia la Guerra dei Trent’Anni nelle Fiandre sarebbe terminata nel 1648 con la sconfitta imperiale, mentre la Spagna capitolò definitivamente nel 1659.
20 maggio 1570. Abraham Ortelius (latinizzato come Abrahamus Ortelius dal fiammingo Abraham Ortel o Ortels), cartografo e geografo di origine fiamminga, pubblica il primo atlante ed è ricordato, insieme a Mercatore, come il grande fondatore della cartografia fiamminga. Nel 1567 Ortelio stava già lavorando al suo magnum opus, cui si era da tempo dedicato, su consiglio del suo amico Jan Rademaker: un atlante moderno, che apparve nel 1570 con il titolo di Theatrum Orbis Terrarum e conteneva 70 carte su 53 fogli incise dal pittore tedesco Franz Hoghenberg. In esso, come nelle precedenti raccolte italiane, sono eliminate le carte tolemaiche e incluse solo quelle di autori contemporanei, dei quali è indicato quasi sempre il nome su ciascuna di esse, le carte fatte da Ortelio, all’infuori del mappamondo, sono pochissime. A differenza delle raccolte italiane, le carte sono ridotte tutte a formato uniforme e organicamente coordinate, ciò bastò ad assicurare il successo dell’opera, la cui richiesta fu tale che dovette essere ristampata lo stesso anno stesso. Ancora vivente l’autore, si susseguirono non meno di 25 edizioni nei vari paesi d’Europa, di cui molte integrate da additamenta:17 carte nuove nell’edizione 1573, 26 in quella 1580, 24 in quella del 1590, mentre non di rado vecchie carte furono migliorate e sostituite. Anche dopo la morte dell’autore, l’atlante continuò ad essere pubblicato e ampliato sino al 1612. Una delle edizioni italiane fu curata da Filippo Pigafetta.