Il rugby non è lo sport della finzione, dell’ipocrisia o della menzogna.
Non è lo sport in cui puoi “far finta” o puoi “far credere”.
Il rugby non è lo sport della simulazione.
In altri sport la simulazione è apprezzata, è metodo studiato, applicato ed ormai è divenuta anche una prassi comportamentale consolidata.
Nel rugby la simulazione è motivo di disprezzo
Hai vinto? Hai perso?
Dipende dalla tua squadra, non da te. Tu dai un contributo, ma se la tua squadra ha perso, hai perso anche tu.
Hai perso anche se sei stato il migliore in campo.
Anche se hai segnato una meta quasi decisiva e hai realizzato il maggior numero di punti della partita. Anche se magari ti hanno premiato, hai perso. Nel rugby è così.
La tua squadra ha perso e anche tu hai perso
Fa male e son dolori non solo fisici. Dolori che rimangono dentro. Asfissianti, pesanti, ma bisogna andare avanti. Quando giochi davvero, a qualunque livello perdere è una cosa che fa male dentro, è dura.
Fa male nel tuo orgoglio ed in più, come in tutti gli sporti di contatto, fa male nel fisico. Perdere, a qualunque livello brucia.
Sport di squadra
Il rugby è uno sport di squadra, di affiatamento naturale, di fatica reciproca e di aiuto costante, per formazione e composizione strutturale.
Il rugby è uno sport duro, crudo, reale, genuino…per definizione.
È uno sport di rispetto, coraggio e generosità… per eccellenza.
Quando capisci il rugby come lo intende certa gente del rugby, allora sei arrivato.
Il rugby diventa il tutto.
Foto Rugby by Vito Ravo