Scopri chi può essere eletto Papa, quali sono i veri criteri di scelta nel Conclave e perché spesso il nuovo Pontefice è una sorpresa inaspettata.
C’è una domanda che puntualmente si affaccia ogni volta che si apre un Conclave: chi può diventare Papa?
Una curiosità antica quanto la Chiesa stessa, che intreccia regole canoniche, strategie ecclesiastiche e – non da ultimo – l’imprevedibilità della storia.
Per la legge della Chiesa, la risposta è sorprendentemente semplice: qualsiasi uomo battezzato e in possesso dell’uso della ragione potrebbe essere eletto Papa. Nemmeno l’essere prete è, formalmente, una condizione necessaria. Eppure, la realtà è ben diversa dalla teoria. La struttura, insomma, si difende dalle sue stesse leggi…
Il Papa si può scegliere ovunque, ma si elegge sempre tra pochi
Dal 1378 a oggi, ogni Pontefice è stato scelto tra i membri del Collegio cardinalizio. È diventata prassi consolidata: chi siede in Conclave, vota e viene votato. L’ampiezza teorica dell’elettorato papale si restringe a poco più di un centinaio di uomini: i cardinali elettori, con meno di 80 anni al momento dell’apertura del Conclave.
E tra loro, un gruppo ancora più ristretto rientra nella categoria dei cosiddetti “papabili”: coloro che, per carisma, esperienza e visibilità, vengono considerati veri candidati al soglio di Pietro.
Cosa rende “papabile” un cardinale?
Non esiste una scheda tecnica, ma i fattori ricorrenti sono noti. Chi viene considerato eleggibile ha spesso:
- guidato una grande diocesi (Roma, Milano, New York, San Paolo…),
- ricoperto ruoli chiave in Curia, mostrando capacità di governo,
- età intermedia: abbastanza giovane da guidare a lungo la Chiesa, abbastanza anziano da garantire saggezza,
- e soprattutto una reputazione di fede, equilibrio e dialogo.
Proprio perché il Conclave è anche un terreno di tensioni, giochi di potere internazionali e tentativi di trovare coesione, non sempre i più noti riescono a conquistare il sostegno richiesto. Così, a volte, spuntano personalità ritenute “di secondo piano” che finiscono per assumere un ruolo centrale
Quando il Papa è una sorpresa: outsider e scelte inattese
La storia del Conclave è punteggiata da elezioni sorprendenti. Giovanni XXIII, ad esempio, fu visto come un “Papa di transizione” e invece rivoluzionò la Chiesa con il Concilio Vaticano II. Karol Wojtyła, il primo Papa non italiano dopo 455 anni, venne da Cracovia quando nessuno lo aspettava. Jorge Mario Bergoglio, argentino, era stato citato come outsider nel 2005 ma dimenticato da molti nel 2013: fu eletto al quinto scrutinio.
Spesso i cardinali cercano una figura che unisca, capace di mettere d’accordo anime diverse e di rappresentare la Chiesa globale. È in questi momenti che può emergere l’imprevisto, il nome che non era in cima ai pronostici, ma che trova spazio nei cuori.
E se fosse eletto un non cardinale?
Tecnicamente possibile, praticamente inverosimile. Se mai un laico venisse eletto Papa, dovrebbe:
- Accettare l’elezione.
- Ricevere l’ordinazione sacerdotale ed episcopale immediatamente.
- Scegliere un nome pontificale.
Un’ipotesi da romanzo, più che da realtà. Ma in un Conclave, nulla è del tutto escluso.
Una scelta spirituale sotto il peso del mondo
Alla fine, non è solo questione di geopolitica, correnti teologiche o equilibri interni. Il Conclave è un atto profondamente spirituale, in cui i cardinali sono chiamati a individuare non il “più potente”, ma il “più adatto” a portare il peso della Chiesa in quel preciso momento della storia.
E per quanto i giornali cerchino di anticiparne l’esito, resta sempre valido il detto vaticano:
“Chi entra Papa in Conclave, ne esce cardinale.”
Il Papa, molti se lo dimenticano ogni volta, lo scopri solo quando la fumata è bianca.
Giulio Valerio Santini
Slug: /chi-puo-diventare-papa-conclave-requisiti-papabili-outsider