Il nichilismo, in estrema sintesi, nega l’esistenza di qualsiasi valore oggettivo e significato nella vita.
In altre parole, il nichilismo sostiene che non esiste alcun scopo o significato nella vita umana. Questo pensiero filosofico o meglio, questa dottrina, può portare a sentimenti di disperazione, apatia e al vuoto esistenziale.
I giovani di oggi stanno male e non solo per le classiche crisi esistenziali che caratterizzano la giovinezza. Un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro, ne confonde i pensieri, cancella prospettive e ne fiacca l’anima. Questo genera un malessere che spesso non viene riconosciuto e che li porta a sentirsi intrappolati in un deserto di senso. Le famiglie e la scuola sono preoccupati, ma il mercato sembra l’unico a interessarsi a loro, spingendoli verso il divertimento e il consumo. Il presente diventa una sorta di fuga dall’angoscia, ma non porta vera gioia. I giovani si sentono soli e non sanno come descrivere il loro malessere, poiché hanno perso l’alfabetizzazione emotiva.
Nel deserto della comunicazione, tutte le parole che parlano di speranza e di futuro sembrano inutili, mentre musica, droga e alcol, sembrano essere le uniche soluzioni. La solitudine diventa la norma, dato che l’individualismo esasperato induce la convinzione che non ci si salva se non da soli. In questo contesto, il denaro diventa l’unico generatore di valori. La trasmutazione dei valori non è necessariamente la causa del nichilismo, ma è la mancanza di prospettive e di progetti che paralizza l’iniziativa e spegne l’entusiasmo tipico della giovinezza. I giovani si sentono privi di senso e non sanno perché devono stare al mondo.
Le cure farmacologiche e psicoterapiche non sono efficaci perché il disagio non è più psicologico, ma culturale. Bisogna agire sulla cultura collettiva, perché il disagio dei giovani è la conseguenza di un’implosione culturale, di cui loro sono le prime vittime. Se la nostra società non impiega il massimo della sua forza biologica, il segno del tramonto della nostra cultura è evidente. I rimedi elaborati dalla nostra cultura, sia nella versione religiosa che illuminista, sembrano inefficaci. Bisogna fare piazza pulita di tutti i rimedi escogitati senza aver intercettato la vera natura del disagio dei nostri giovani. Il nichilismo non investe solo la sofferenza, ma anche la sottile percezione dell’insensatezza del proprio esistere, rendendolo insopportabile.
In conclusione, il nichilismo rappresenta una minaccia per i giovani di oggi e per la nostra cultura nel suo complesso. È necessario agire sulla cultura collettiva e trovare nuove prospettive e nuovi progetti che possano ridare senso e significato alla vita dei giovani.