Si chiude la grande kermesse internazionale sul vino che, come ogni anno, riempie i padiglioni di Verona Fiere a inizio primavera. Nei quattro giorni di esposizione, dal 2 al 5 aprile, quest’anno la manifestazione ha avuto, più che mai, una copertura mediatica di altissimo livello con le reti nazionali del servizio pubblico che hanno dato visibilità quotidiana sui Tg e in trasmissioni dedicate. Tra le tante presenze, nei grandi padiglioni, le regioni d’Italia, con in testa per dimensioni espositive, il Veneto con le sue bollicine e il Merlot e la Sicilia con la propria varietà vinicola caratterizzata dai rossi tipici, il Syrah e il Nero d’Avola rappresentato dalle cantine più conosciute, Donnafugata e Florio e poi le cantine Pellegrino con i passiti, fiore all’occhiello dell’isola. E poi ancora l’Abruzzo, la Calabria e la Sardegna rappresentata dalla qualità delle cantine Argiolas con il Vermentino e il Cannonau.
E ancora c’era la Basilicata con una rappresentanza di diciassette aziende vinicole, quest’anno in prevalenza del Vulture, con il tipico Aglianico ma anche, con i rossi del materano e i rosé che da alcuni anni stanno diventando una tipica qualità vinicola lucana. Presso il raffinato stand della regione abbiamo incontrato il governatore Vito Bardi al quale abbiamo rivolto un paio di domande.Â
Presidente Bardi. Che cosa significa partecipare al Vinitaly con uno stand di altissimo livello
Credo che sia un evento importante per tutte le regioni e tra tutte le regioni la Basilicata, penso abbia un ruolo veramente interessante in questo contesto anche perché è presente con 17 aziende, tutte di alta qualità , noi crediamo in questa risorsa che è il vino, un prodotto su cui stiamo investendo anche con fondi europei e ritengo che ci siano tutte le possibilità , le potenzialità per poter continuare a fare meglio nel nostro percorso.
È una rappresentanza nutrita anche se non sono rappresentate tutte le cantine, delle produzioni vinicole lucane. Quali sono, in merito, le prospettive di distribuzione, fuori regione e non solo in Italia ma anche all’estero.
Ci sono delle prospettive perché soprattutto ci sono prodotti di qualità ma forse devono essere sviluppati con maggiore intensità perchè le richieste che vengono fatte sono superiori a quella che è la produzione in questo momento. E quindi noi dobbiamo dare delle risposte. Ci stiamo organizzando e credo che man mano, proprio venendo al Vinitlay, mi accorgo che ci sono dei progressi. Ci auguriamo che già dal prossimo anno potremo dare delle risposte in termini di competitività per il mercato.
Infine, presidente Bardi ci da qualche numero?
Devo premettere che crescita e modernizzazione vanno di pari passo con la qualità che oggi è cresciuta anche grazie alle misure del Piano Nazionale di Sostegno del settore vino con cui negli ultimi 5 anni sono stati concessi contributi per il rinnovo dei vigneti pari a 5,7 milioni di euro e con 1,7 milioni di euro per la promozione dei vini nei paesi extra UE.Â