Dopo la presentazione della dr.ssa Tenuta, reperibile: pubblichiamo nostra intervista
Dottoressa Tenuta, in cosa consiste il suo lavoro come RSPP?
Quando le persone mi chiedono di cosa mi occupo, rispondo che il mio lavoro si concentra sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Uso questa spiegazione semplice per iniziare, perché il termine RSPP, che significa Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, non è particolarmente noto ai più.
Tuttavia, mi accorgo spesso che, anche dopo questa introduzione, non tutti comprendono cosa comporta concretamente il mio ruolo. In pratica, il mio compito è analizzare i rischi presenti negli ambienti di lavoro, sviluppare strategie per prevenirli, e assicurarmi che le aziende rispettino le normative in materia di sicurezza, contribuendo al benessere di tutti i lavoratori.
Dottoressa perché la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è così importante?
La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono un diritto fondamentale dell’essere umano, ma è un tema che molte persone tendono a dare per scontato. Questo è il risultato di anni di battaglie, di incidenti sul lavoro e persino di vittime, che ci hanno portato a un livello normativo così alto come quello attuale.
Credo fermamente che uno dei limiti del nostro Paese sia vedere il D.Lgs. 81/08 – di fatto la l’attuale principale normativa di riferimento – come un semplice adempimento burocratico.
In realtà, è un provvedimento che aiuta le imprese a migliorare performance, competitività, benessere e conoscenza. Applicarla correttamente significa creare un ambiente di lavoro sereno e sicuro, un aspetto essenziale per ogni organizzazione.
Aggiungo che la mancata o parziale applicazione di questa normativa crea, oltre a grave pericolo, anche situazioni di concorrenza sleale tra aziende, con tutte le conseguenze del caso.

Dottoressa Tenuta cosa rende efficace la normativa sulla salute e sicurezza?
L’attuale normativa è supportata anche da una serie di standard internazionali, come le certificazioni ISO, che enfatizzano l’importanza di perseguire gli obiettivi del decreto legislativo.
Questi standard non solo garantiscono conformità, ma promuovono un miglioramento continuo nel tempo, che è essenziale per mantenere elevati livelli di sicurezza e benessere.
Dottoressa qual è il ruolo dei lavoratori in questa importante missione?
La salute e sicurezza nei luoghi di lavoro dovrebbe essere una missione condivisa non solo dall’azienda, ma soprattutto dai lavoratori stessi.
I dipendenti sono il cuore pulsante di ogni organizzazione, e il loro coinvolgimento è fondamentale. Ascoltare le loro proposte, valutarle e metterle in atto non solo migliora l’ambiente lavorativo, ma dimostra che ogni singolo individuo può e deve fare la differenza.
Perché spesso il D.Lgs. 81/08 viene percepito come complesso o inutile?
Il D.Lgs. 81/08 dovrebbe essere visto come un’opportunità, ma il suo contenuto – ben 1.266 pagine – può intimorire. È per questo che esistono esperti qualificati in materia, come gli RSPP, che guidano le aziende passo dopo passo nell’implementazione delle misure di sicurezza.
Nelle grandi aziende, ho notato che il concetto di salute e sicurezza è ben chiaro: sanno che investire in sicurezza aumenta la produttività e il coinvolgimento dei dipendenti.
Purtroppo, nelle piccole e medie imprese, il discorso cambia.
Molti piccoli imprenditori vedono la normativa come un ostacolo, una perdita di tempo e di denaro. Eppure, le statistiche dimostrano che le aziende che applicano correttamente la legge sono più redditizie.
Dottoressa Tenuta, in che modo la vecchia normativa differisce da quella attuale?
La L.626/94 aveva un’impostazione più punitiva, mentre la normativa attuale punta a sensibilizzare i datori di lavoro, cercando di prevenire conseguenze negative per l’azienda e per gli stakeholders. Questo cambio di prospettiva è fondamentale per costruire una cultura aziendale basata sul miglioramento continuo.
Come possiamo contribuire tutti a una cultura della sicurezza sul lavoro?
Credo che tutti noi abbiamo un ruolo da giocare nella promozione della sicurezza.
Quante volte ci è capitato di vedere qualcuno lavorare senza rispettare le regole di sicurezza? La maggior parte delle persone tende a non fare nulla, limitandosi a osservare e, talvolta, a giudicare.
In realtà, è fondamentale agire. Ignorare queste situazioni significa avallare una mentalità sbagliata e obsoleta, ma soprattutto ci rende complici di eventuali incidenti o malattie professionali.
Dobbiamo ricordare che tutti contribuiamo, anche economicamente, alle spese derivanti da infortuni sul lavoro. Si stima che il costo degli incidenti rappresenti il 3,5% del PIL italiano.
Dottoressa quali sono le principali cause degli incidenti sul lavoro?
Gli incidenti sul lavoro non sono quasi mai dovuti alla “sfortuna”. Spesso sono il risultato di distrazioni, fretta, inesperienza o eccessiva confidenza con i pericoli. È per questo che dobbiamo promuovere una cultura della sicurezza, in cui ognuno di noi si senta responsabile non solo della propria incolumità, ma anche di quella degli altri.
Qual è il messaggio principale che vorrebbe lasciare ai lettori del National Daily Press
La sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo legale, ma un dovere morale e sociale.
Ognuno di noi, nel proprio piccolo, può contribuire a diffondere questa cultura.
È necessario un impegno collettivo per costruire ambienti lavorativi dove la salute e la sicurezza siano una priorità, perché la prevenzione è sempre il miglior investimento.
Dottoressa Tenuta grazie.
L’aspettiamo a breve per approfondire alcuni temi specifici della sicurezza nei luoghi di lavoro. Sarà la nostra guida!