La tragica conclusione di una protesta
Il 21 agosto 1981, dopo 60 giorni di sciopero della fame, Mickey Devine moriva nel carcere di Maze, a Long Kesh, in Irlanda del Nord. La sua morte segnava la fine di una delle pagine più tragiche del conflitto nordirlandese, uno sciopero della fame che aveva visto perire dieci prigionieri repubblicani.
Lo sciopero della fame: un’arma di protesta
Lo sciopero della fame era diventato un’arma di protesta ricorrente per i prigionieri repubblicani, che lo utilizzavano per rivendicare lo status di prigionieri di guerra e ottenere migliori condizioni di detenzione. I repubblicani consideravano i prigionieri politici come combattenti per l’indipendenza dell’Irlanda del Nord e chiedevano che fossero trattati di conseguenza.
Bobby Sands e la scintilla che ha innescato la protesta
La scintilla che aveva innescato lo sciopero del 1981 fu l’azione di Bobby Sands, che si rifiutò di indossare la divisa carceraria, simbolo a suo avviso della sottomissione al governo britannico. La sua morte, avvenuta il 5 maggio dello stesso anno, scatenò una vasta ondata di proteste e di solidarietà nei confronti dei prigionieri repubblicani.
Le vittime dello sciopero
Dopo Bobby Sands, altri nove prigionieri repubblicani seguirono il suo esempio, morendo di fame uno dopo l’altro. Tra questi, Mickey Devine fu l’ultimo. La loro morte provocò un’ondata di sdegno internazionale e mise in luce le tensioni profonde che caratterizzavano il conflitto nordirlandese.
Le conseguenze dello sciopero
Lo sciopero della fame del 1981 ebbe profonde conseguenze politiche e sociali. Da un lato, rafforzò il sostegno popolare alla causa repubblicana, sia in Irlanda che all’estero. Dall’altro, mise sotto pressione il governo britannico, che fu costretto a rivedere le condizioni di detenzione dei prigionieri repubblicani.
Un capitolo doloroso della storia irlandese
La storia di Mickey Devine e degli altri prigionieri repubblicani che morirono di fame nel Maze rappresenta un capitolo doloroso della storia irlandese. Le loro morti furono un monito sulle conseguenze di un conflitto prolungato e sulla necessità di trovare una soluzione pacifica.