Due interviste esclusive: allenatore e tallonatore
A febbraio 2023 a Parma faceva caldo, la partita è stata dura e ora ci aspettano i mondiali in Francia.
In conferenza stampa appare chiaro, dalle dichiarazioni e commenti, come Connacht Rugby abbia vinto, ma anche sofferto, perfino a detta dell’allenatore Peter Wilkins (coach). “Senza dubbio è stata una buona vittoria per noi, ma non dobbiamo abbassare l’attenzione come all’inizio del secondo tempo. Dobbiamo assicurarci di non farlo troppo spesso”.
Regola valida sempre.
Spesso per le squadre di rugby la ripartenza e il riavvio del gioco da fase statica diventa un problema e può causare difficoltà. In questa partita le Zebre sono state brave e ne hanno approfittato. “…Sì, abbiamo avuto circa quattro riavvii in cui le Zebre hanno ottenuto mete o calci a favore; quindi è qualcosa alla quale dobbiamo dare un’occhiata. Poi abbiamo subito un paio di calci contro di noi per la loro pressione. Anche in una mischia in particolare qualcosa è andato storto. Da quelle situazioni di deve riprovare e prendere fiducia nel gioco. Lo abbiamo fatto, abbiamo trovato una via d’scita, ma già questa è stata una punizione di per sé.
Gli irlandesi hanno subito dopo l’intervallo la pressione italiana. Le Zebre si sono create una via d’uscita, ma alla fine gli ospiti hanno segnato 9 mete e fatto 5 punti ed è quello che volevano (N.d.R. Zebre34 – Connacht 57).
L’allenatore è soddisfatto anche per la prestazione dei ragazzi arrivati in campo e partiti dalla panchina e guarda avanti… “Da questo momento sono tutte finali. Ora dobbiamo esaminare la partita e guardarla bene, da domani si torna ad allenarsi per la prossima sfida… anche i 34 punti subiti sono qualcosa che non doveva succedere, non siamo esattamente contenti. La nostra mischia ha lavorato bene e messo molta pressione sulla loro linea, il pacchetto è andato bene”.
Considerazioni di buon senso sempre valide.
Il calo di concentrazione è da sempre un problema nelle partite di rugby, a tutti i livelli, la fatica e la stanchezza pesano e non solo nel rugby. Ma concentrarsi è un fattore allenabile. L’alternativa è abbassare la testa, concedere vantaggio e slancio agli avversari. Una volta compreso e allenato, questo diventa una variabile da non concedere agli avversari e un errore da non ripetere.
Ma anche il caldo incide… “La panchina è stata molto importante perché oggi è stata una bella giornata e faceva caldo. In queste condizioni è difficile muovere la palla. Loro hanno sempre allargato il pallone… è stato merito loro. C’è stato senza dubbio un elemento di stanchezza nel calo di concentrazione. Possiamo sperare non accada più e assicurarci di non farlo di nuovo…”
Ringraziando la disponibilità dei due irlandesi presenti in conferenza stampa, poniamo le nostre domande in esclusiva.
Iniziamo dal tallonatore Dylan Tierney-Martin, il numero 2, che si dimostra disponibile seppur non abbia giocato da capitano.
Cosa intendi per la leadership di un capitano?
Sì, il ruolo del capitano è importante e così anche il nostro capitano è importante per la squadra sul terreno di gioco. Jack (Ndr Jack Carty, cap. mediano apertura)
Lui è un leader con il suo esempio. Controlla il nostro gioco, Jack è così, proprio come deve essere un capitano, nel modo in cui fa le cose ogni giorno secondo le abitudini, in termini di ciò che fa anche fuori dal campo. Questo è quello che vedo in Jack e in ogni capitano.
Il momento più difficile come giocatore e secondo la tua opinione, qual è la più grande soddisfazione in questo sport?
Lo scorso anno ho avuto un infortunio al tendine del ginocchio, è stato un momento piuttosto infelice per me. Era nel periodo del rinnovo contrattuale e quindi è stato un momento piuttosto difficile. Ma d’altro canto, la soddisfazione è stata quella di proseguire l’attività con la mia squadra, di essere ancora qui e adesso che sono tornato voglio rinnovarmi per essere un giocatore migliore. L’infortunio mi ha permesso di aprire bene gli occhi su ciò che deve essere fatto fuori dal campo per poi avere prestazioni di qualità durante le partite. Quindi l’infortunio è sempre un momento difficile, ma anche dopo un lungo periodo di pausa può diventare un periodo molto soddisfacente, almeno per me che sono tornare e giocare.
Domanda per l’allenatore: Peter Wilkins (coach)
La gioia come allenatore in una squadra di professionisti?
Penso che la gioia più grande sia quella di lavorare con giovani motivati e, si spera, provare a fare la differenza per loro, in campo e nella vita e vedere che migliorano. Da questo traggo molta soddisfazione e molta gioia È questa la cosa che penso sia più gratificante
Cosa considera il nuovo modo di giocare dell’Italia nel VI Nazioni 2023?
Penso sicuramente che l’Italia stia giocando un buon rugby. È stata molto sfortunata contro la Francia, ma ha giocato bene. Sono ragazzi che piacciono…
Cosa ne pensa delle franchigie italiane, Zebre Parma e Benetton Treviso, nello scenario internazionale?
Sia per Treviso e Parma mi piace il modo in cui cercano di muovere la palla e come la aprono al largo. C’è similitudine con il gioco della squadra nazionale. Penso sia un vero merito degli allenatori.
… e ai mondiali in Francia di quest’anno…
Ecco appunto, attendiamo la World Cup. Sarà un momento difficile, è lì che si vedrà se e come giocheranno un buon rugby.
L’ultima domanda per la Nazionale irlandese, quali sono oggi le sue valutazioni?
Per l’Irlanda la chiave del successo è continuare così, penso che sia giustamente la squadra numero uno al mondo al momento, ma vuole essere la squadra numero uno anche ai mondiali. Il modo in cui stanno andando in questo momento è molto impressionante.
Grazie mille. Congratulazioni per la vostra performance. Arrivederci ai mondiali in Francia.
Si ringraziano:
https://www.the42.ie/peter-wilkins/news/
https://en.wikipedia.org/wiki/Ireland_national_rugby_union_team
Foto by: https://vitoravo.com/