Ci si prepara all’avvento di una giornata che si differenzia per la celebrazione della vita di uno degli animali più iconici al mondo: la tartaruga
Iconici quanto speciali, le tartarughe sono a rischio di estinzione.
La scomparsa della specie marina dal pianeta Terra è sempre più allarmante e ogni anno, solo nel Mar Mediterraneo, risultano essere 40mila le tartarughe che muoiono di vecchiaia ma almeno 150mila quelle che rimangono vittime di un sistema sempre più inquinato a causa di una cattiva gestione della sfera globale da parte dell’essere umano.
La minaccia umana
Si stima che da 4,8 a 12,7 milioni di tonnellate di plastica finiscano negli oceani ogni anno.
I rifiuti dispersi nel mare e sulle spiagge, rappresentano una forte minaccia per oltre il 90% delle tartarughe marine. Molti studi confermano come le fibre provenienti da indumenti, pneumatici, filtri di sigarette, corde e reti da pesca, siano le cause principali della disfunzione ambientale e che la presenza delle microplastiche nei mari – da esse generate – risulterà più dannosa delle grandi perdite di petrolio.
Il professor Godley, biologo nell’università di Exeter, aggiunge: “È un vero peccato che molte o addirittura tutte le tartarughe marine del mondo abbiano ingerito microplastiche, è un chiaro segno che dobbiamo agire per controllare meglio i rifiuti globali.”
Le microplastiche: effetti e soluzioni
Nel 2017 l’ONU ha dichiarato la presenza di circa 51 mila miliardi di particelle di microplastica nei mari. Un numero importante che si riflette sulla gravità delle conseguenze: la plastica ingerita dalle tartarughe marine, rappresenta la causa della loro morte e della loro graduale estinzione.
L’adozione di alternative biodegradabili da parte dell’uomo e la costante collaborazione di associazioni no-profit, rappresentano un forte aiuto per la cura di tantissime tartarughe in gravi condizioni.
Piccoli gesti, grande umanità
Dalle pulizie ambientali agli appuntamenti nelle scuole, dal salvataggio di tartarughe marine al dialogo con le istituzioni, le associazioni di volontariato per la salvaguardia dell’ambiente puntano a sensibilizzare più persone possibili e a condurre verso quei piccoli gesti che fanno la differenza e determinano l’inizio di una grande umanità. Rastrello, guanti e secchiello, sempre più persone vogliono contribuire alla missione “plasticfree”, per prevenire i danni sulla specie e salvaguardare la sfera marina. Il buon senso cresce insieme alle iniziative dell’Unione Europea, sempre più vicina al sistema “green”.
L’UE verso politiche “green”
Sempre più ecosostenibile, sempre più green: l’Unione Europa supporta la transizione ecologica già dal 2018, in seguito all’aumento della tassazione sui rifiuti in plastica, la promozione di appalti verdi e la crescita di investimenti sostenibili. Il patto verde europeo o anche conosciuto come “Green Deal” rappresenta oggi una sfida per la trasformazione ambientale entro il 2050.
La riduzione dei sacchetti in plastica, di prodotti usa-e-getta, la promozione di bottigliette in tetrapak e l’adozione di misure che minimizzino il rilascio delle microplastiche sono ad oggi, solo alcune delle politiche che si affiancano all’obiettivo di ridurre l’inquinamento ambientale.
Il 23 maggio è la giornata mondiale delle tartarughe ed è bello pensare di promettere loro un maggior impegno per una migliore qualità di vita, dinanzi la quale possano beneficiarne loro e la salute di tutti noi.