La chiave per la sopravvivenza nell’attuale e futuro contesto digitale passa attraverso un approccio responsabile, che sappia amalgamare l’esperienza diretta sul campo con l’innovazione tecnologica.
Quando pensiamo all’innovazione, una delle prime riflessioni che fa da sfondo alla nostra mente è il futuro. Vediamo luci e ombre, desideri e paure. In noi si fondono, allo stesso tempo, sentimenti di speranza e incertezza.
Del resto siamo esseri umani, senzienti. Per citare Socrate, molte delle decisioni che assumiamo ogni giorno sono permeate, volenti o nolenti, dal dubbio.
Analizziamo azioni e reazioni, soppesando sull’asse della bilancia gli effetti positivi o negativi scaturenti da una determinata scelta, ponendo quale giudice il medio e lungo termine.
Tra passato e futuro. Secondo Blaise Pascal: “Non pensiamo quasi mai al presente, o se ci pensiamo è solo per prendere la luce con cui predisporre l’avvenire. Il passato e il presente sono i nostri mezzi, solo l’avvenire è il nostro fine”.1 “L’uomo nuovo” è colui che nel 2024 sa dialogare con passato e futuro.
La storia, infatti, costituisce il testimone della vita. I successi o gli insuccessi che raccogliamo oggi sono il risultato degli eventi trascorsi. Il futuro, dal canto proprio, lo decidiamo oggi.
La capacità umana di autodeterminarsi (qualità espressa da Pico della Mirandola) fa sì che possiamo decidere in prospettiva e con raziocinio che ruolo intendiamo giocare nei confronti dei device digitali.
New Deals 2023. Ecco che l’uomo dovrebbe porsi quale essere responsabile. Aggettivo che è stato più volte accollato all’imprenditore durante il convegno New Deals – Future economy 2023.
Il programma della quinta edizione (tornata in presenza dopo lo stop imposto dalla pandemia) ha messo al centro del dibattito l’uomo, nella sua costante ricerca e convivenza con l’innovazione. Appunto “Uomo nuovo” il titolo dell’incontro, avvenuto nell’ospitante teatro Alberti in Desenzano del Garda (BS).
Imprenditori, giornalisti, filosofi e rappresentanti delle istituzioni lombarde si sono interrogati circa il futuro dell’imprenditoria nel contesto della rivoluzione digitale.
Rappresentanti di contesti vari (dalla siderurgia, al calcio, passando per l’agricoltura e il turismo), ma ciascuno concorde di come al centro di ciascuna innovazione vi debba essere sempre la persona.
L’uomo responsabile. Nativi digitali ed esperti “surfisti” del business aziendale. Epoche diverse, ma tutte chiamate a rispondere con prontezza agli obiettivi del futuro: condivisione, relazione e interconnessione responsabile nel contesto della globalizzazione.
Nasce un processo in cui la linearità alla base della formazione del valore cede il passo a un’organizzazione volta alla co-creazione, dove ciascuno stakeholder si confronta e si completa con l’altro.
In questi termini, sono responsabili: il padre di famiglia che accoglie un figlio in azienda e gli trasmette la passione per il mestiere (testimonianza di Giuseppe Pasini, Presidente di Feralpi Group); il dirigente calcistico che valorizza i giovani (intervento di Giovanni Carnevali, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Sassuolo Calcio); il turista che visita l’Italia e si muove con sostenibilità; l’agricoltore che si sveglia all’alba conscio del ruolo svolto per la filiera alimentare.
Responsabile è, soprattutto, l’istituzione che nutre fiducia nei confronti dell’imprenditore, offrendogli soluzioni concrete per una riorganizzazione aziendale.
Digitale e Agenda 2030. Nel XXI l’uomo ha il diritto e il dovere di evolvere in parallelo allo sviluppo tecnologico, “rinnegando l’abnegazione totale dei Neo-luddisti così come la fiducia incondizionata espressa dai tecnofili contemporanei” (Diego Fusaro). Indirizzato dalla bussola della sostenibilità e dalla ricerca di emancipazione, traguardo da sempre innato nella persona, ecco che quest’ultima può usufruire della digitalizzazione per avvicinarsi alle linee guida dell’Agenda 2030.
Le imprese alimentari, grazie alle capacità di immagazzinamento dati della blockchain, possono informare in contemporanea i clienti circa la provenienza e la qualità sottostante ai prodotti che sono in procinto di acquistare (rispetto del territorio, benessere animale, proprietà nutritive, ecc.); il settore medico è in grado di offrire una migliore anamnesi al paziente; le società di costruzione, con l’ausilio dei “gemelli digitali”, prevedono le manutenzioni per la messa in sicurezza degli edifici.
Allo stesso tempo il digitale può offrire soluzioni anche nel campo della desalinizzazione. Tematica mai più attuale, considerata la forte siccità che sta caratterizzando il centro-sud della penisola italiana negli ultimi anni.
Trattasi solo di alcune soluzioni innovative e sostenibili per la sopravvivenza umana, che esprimono il loro potenziale solo laddove usufruite da un imprenditore responsabile e sensibile ai principi etici. Principi che consentiranno al futuro di essere giudice clemente nei nostri confronti.
- Eugenio Borgna (2017) Le parole che ci salvano, Einaudi Editore, Torino ↩︎