La radio è stata una delle invenzioni più importanti della modernità. Inventata tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ha rivoluzionato il modo di comunicare.
Dalla scoperta delle onde elettromagnetiche alla radio
Alla base della trasmissione radio ci sono le onde elettromagnetiche, la cui scoperta spinse numerosi scienziati a ricercare una tecnologia in grado di inviare e ricevere segnali radio anche a notevoli distanze.
Fu il fisico italiano Guglielmo Marconi a riuscire nell’intento: nel 1895 potenziò il segnale del suo apparecchio tanto da farlo rilevare da un versante all’altro di una collina (circa 2 km). Era un risultato straordinario, ma in Italia non riscosse grande successo.
Marconi allora si trasferì a Londra per continuare le sue ricerche e il 5 marzo del 1896 presentò la richiesta di brevetto per il telegrafo senza fili cioè per il primo prototipo di radio.
Nel 1902 riuscì a effettuare la prima trasmissione attraverso l’oceano atlantico. Fu un successo straordinario destinato ad accorciare le distanze e a cambiava il modo di comunicare tra le persone. Per la sua scoperta Marconi vinse il premio Nobel per la fisica nel 1909.
DaI telegrafo senza fili alle trasmissioni radio
La radio fu utilizzata inizialmente come telegrafo senza fili: le imbarcazioni in difficoltà potevano così di lanciare richieste di soccorso.
Successivamente fu possibile anche scambiare messaggi e durante la prima guerra mondiale la radio fu impiegata per le comunicazioni militari.
Solo dopo la fine della guerra si affermò il modello di utilizzo della radio che conosciamo oggi: quello di mezzo di comunicazione di massa, in cui un singolo emittente trasmette a numerosissimi riceventi che non possono però rispondere.
La diffusione rapida degli apparecchi radio
Negli anni Venti negli Stati Uniti nacquero le prime stazioni radiofoniche e si diffusero gli apparecchi ad uso domestico. Le prime stazioni radio trasmettevano musica, notizie sportive, eventi e propaganda politica.
Negli Stati Uniti, grazie anche all’enorme successo della musica jazz ci fu un vero e proprio boom della radio e nacquero quasi cinquecento stazioni prima della fine del 1922.
La radio in Europa
In Europa la diffusione della radio fu più lenta e istituzionale. In Italia le trasmissioni radio cominciarono il 6 ottobre 1924.
Furono effettuate dalla URI (Unione radiofonica italiana), a cui lo Stato aveva affidato la concessione per le trasmissioni radiofoniche. I primi programmi comprendevano musica, soprattutto d’opera, bollettini meteorologici e notizie per lo più di borsa.
Strumento politico
La radio divenne presto un potente strumento nelle mani della politica. In Italia e Germania i regimi totalitari utilizzarono la radio per trasmettere i discorsi e i proclami dei dittatori.
Durante la seconda guerra mondiale i leader dei paesi democratici la usarono per infondere coraggio e motivare i cittadini alla resistenza.
Un successo che resiste nel tempo
Il successo della radio fu incontrastato fino all’avvento della televisione: in Italia le trasmissioni televisive cominciarono nel 1954 e divennero l’intrattenimento preferito dalle famiglie.
Molti previdero un rapido declino della radio, ma la diffusione dei piccoli apparecchi portatili a transistor, l’avvento delle emittenti private e la diffusione delle autoradio installate sulle automobili le diedero nuovo slancio.
Ancora oggi la radio continua a essere il canale più importante per la diffusione della musica. Inoltre è un mezzo di informazione fondamentale per milioni di automobilisti che si spostano in auto.
Oggi la radio è un mezzo di comunicazione quanto mai vitale e molto importante per milioni di persone.