Dove dormono i cardinali durante il Conclave? Scopri la Domus Sanctae Marthae, il luogo riservato e sorvegliato dove maturano le decisioni.
Dietro le mura del Vaticano, c’è una residenza che diventa il cuore riservato del Conclave. Scopri come è fatta, come si vive e cosa succede nella Domus Sanctae Marthae.
Quando la Cappella Sistina chiude le sue porte con il celebre “Extra omnes”, i cardinali entrano ufficialmente in clausura. Ma dove vanno a dormire? Dove si rifugiano per riposare, riflettere, pregare?
La risposta è nella Domus Sanctae Marthae, una struttura moderna situata proprio accanto alla Basilica di San Pietro. È lì che i cardinali alloggiano per tutta la durata del Conclave. Un luogo discreto, sicuro, ma anche carico di tensione spirituale.
Che cos’è la Domus Sanctae Marthae?
La Casa di Santa Marta (in latino Domus Sanctae Marthae) è una residenza per il clero voluta da Giovanni Paolo II e inaugurata nel 1996. L’obiettivo era chiaro: garantire ai cardinali uno spazio più dignitoso rispetto alle sistemazioni spartane che avevano a disposizione nei conclavi precedenti.
Fino al XX secolo, infatti, i porporati venivano ospitati in celle improvvisate nei Palazzi Apostolici, spesso senza bagno privato e con cibo portato da servitori personali. Non di rado, gli ambienti erano freddi, umidi e privi di privacy.
Con la Domus, la Chiesa ha scelto la sobrietà moderna, con camere singole, bagni privati e un servizio mensa efficiente ma semplice.
Un luogo protetto, sorvegliato e isolato
Durante il Conclave, la Domus Sanctae Marthae viene completamente isolata dal mondo esterno. Tutto è regolato dal principio della clausura:
- I cardinali non possono comunicare con l’esterno, né ricevere telefonate, email o messaggi.
- L’accesso è limitato a pochissime persone autorizzate, tra cui personale medico, cucinieri e addetti alla sicurezza vaticana.
- Tutti gli ambienti sono bonificati da microspie e dispositivi di sorveglianza elettronica.
Le camere non hanno TV né connessione a internet. Il Conclave è anche una forma di digiuno mediatico: tutto è orientato alla preghiera, al discernimento e all’ascolto.
Una giornata tipo nella Domus durante il Conclave
La vita quotidiana nella Domus segue ritmi semplici ma rigidi:
- Sveglia presto, colazione silenziosa
- Trasferimento alla Cappella Sistina per le votazioni (mattino e pomeriggio)
- Ritorno per i pasti e il riposo
- Occasioni di dialogo riservato tra cardinali nei corridoi o nei piccoli spazi comuni
Le conversazioni sono intense ma riservate. Nessuna campagna elettorale, nessun confronto aperto, ma scambi umani e spirituali che possono influenzare in profondità il clima delle votazioni.
Quando il Conclave si fece… all’Hotel Vaticano
Nel Conclave del 2005, il cardinale tedesco Walter Kasper raccontò che, alla fine della prima notte nella Domus, un altro cardinale gli disse ridendo:
“Qui sembra di essere in un ritiro spirituale, ma con i muri dell’Hilton!”
Una battuta affettuosa che però svela molto: il comfort moderno della Domus è funzionale, ma non cancella l’aura di tensione che circonda ogni cardinale. Nessuno dimentica che, da un giorno all’altro, uno di loro potrebbe diventare il prossimo Vicario di Cristo.
Conclusione: sobrietà, silenzio e tensione spirituale
La Domus Sanctae Marthae non è un hotel di lusso, ma nemmeno un monastero. È un luogo di passaggio, dove il silenzio si intreccia con le attese, e dove ogni notte può essere l’ultima da cardinale per qualcuno.
In queste stanze, lontane dallo sguardo del mondo, maturano le decisioni che cambieranno la storia della Chiesa. L’auspicio per la cristianità tutta è che i cardinali siano ben guidati nella loro scelta…Da chi è la domanda; dalla politica, dai poteri del mondo, dalle ambizioni personali o dallo Spirito Santo?
Lo capiremo presto!
Foto copertina: Johannes Müller