Che significa davvero “Habemus Papam”? Scopri l’origine del celebre annuncio, la storia della fumata bianca e il rito che comunica al mondo l’elezione del nuovo Papa.
Il segnale che il mondo attende
Nel momento in cui un candidato raggiunge i due terzi dei voti, il Conclave si trasforma. La tensione si scioglie, ma inizia il rito più atteso: l’annuncio dell’elezione. Le schede vengono bruciate con una miscela speciale che produce fumata bianca, segnale chiaro e universale che un nuovo Papa è stato scelto.
La Sala delle Lacrime: il primo passo da Papa
Il nuovo eletto viene condotto in una piccola stanza accanto alla Sistina, chiamata Sala delle Lacrime. Qui si confronta con la grandezza della scelta appena ricevuta. È un momento di intimità e di rottura: non è più cardinale, ma non è ancora ufficialmente Papa davanti al mondo.
In questa stanza sceglie il proprio nome pontificale e indossa per la prima volta la veste bianca, preparata in tre taglie diverse per ogni eventualità.
L’annuncio: Habemus Papam
Poco dopo, il cardinale protodiacono si affaccia al balcone centrale della Basilica di San Pietro. La folla in Piazza, i media mondiali e milioni di fedeli attendono.
Con solennità annuncia:
“Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!”
È la formula latina che comunica la notizia più attesa: abbiamo un Papa. Subito dopo, vengono pronunciati il nome di battesimo e quello scelto per il pontificato.
Un rito che unisce tradizione e futuro
Quello dell’Habemus Papam è molto più di un annuncio. È un passaggio di epoca, un rito che ha attraversato secoli senza perdere la sua potenza. È anche un momento in cui la Chiesa si mostra al mondo: nella sua storia, nella sua continuità, nella sua capacità di rinnovarsi.
Quando il nuovo Papa appare al balcone, benedice il popolo per la prima volta. Da quel momento, la sua missione ha inizio. E con lui, una nuova pagina della storia della Chiesa.