L’Italia si confronta con una realtà preoccupante riguardo alla formazione degli studenti. Secondo le recenti prove condotte dall’Invalsi, il 50% degli studenti delle scuole superiori esce con competenze inadeguate in italiano e matematica, un dato allarmante che indica la persistenza di una tendenza negativa degli apprendimenti. Nonostante si sia interrotto il trend negativo emerso nei due anni precedenti, non si è ancora registrato l’auspicato cambio di rotta che consentirebbe di innalzare il livello della formazione in modo significativo.
Inoltre, le prime crepe si stanno facendo notare anche nella scuola primaria, che rappresenta da sempre il fiore all’occhiello del sistema scolastico italiano. La situazione è aggravata da pesanti divari territoriali, con il Sud del paese nettamente indietro rispetto al Nord. La dispersione implicita, ovvero la condizione in cui gli studenti terminano il ciclo di studi senza possedere le competenze di base necessarie, è un ulteriore segnale di allarme. Nonostante tutto, si registrano alcuni segnali positivi, come il lieve miglioramento nella dispersione implicita, che purtroppo non basta a mitigare la situazione complessiva. Gli esiti dell’inglese mostrano un leggero miglioramento, ma i divari territoriali rimangono molto marcati. I numeri delle prove Invalsi 2023 sono stati ottenuti attraverso oltre 12mila scuole coinvolte, per un totale di oltre un milione di allievi della scuola primaria (classe II e classe V), circa 570mila studenti della scuola secondaria di primo grado (classe III) e oltre un milione di studenti della scuola secondaria di secondo grado.
Le rilevazioni, che quest’anno sono state requisito di accesso all’esame di Stato, sono state svolte regolarmente su tutto il territorio nazionale con percentuali di partecipazione molto vicine al raggiungimento di tutta la popolazione studentesca coinvolta. L’attuale situazione richiede l’adozione di politiche e strategie efficaci per migliorare la formazione degli studenti e ridurre i divari tra le diverse aree del paese. Il confronto nel tempo degli esiti della scuola primaria mostra un indebolimento dei risultati in tutte le discipline osservate e in entrambi i gradi considerati (II e V classe). È necessario intervenire tempestivamente per garantire l’accesso ad una formazione di qualità a tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro provenienza socioeconomica e territoriale.