Siccità e fiumi in secca come non si sono mai visti, surriscaldamento dei mari con comparsa di specie aliene a discapito di quelle autoctone, temperature con record superati ogni anno, ghiacciai già scomparsi o drasticamente ridotti con esiti disastrosi. Il delicato equilibrio che ha reso il mare Mediterraneo quel gioiello di bellezza e diversità che tutti ricordiamo sembra ormai compromesso e lo stesso sta succedendo in gran parte del globo che è il pianeta su cui viviamo.
La crisi che stiamo vivendo viene da lontano e ci sta costringendo a rendere conto di un modello di sviluppo che non è più ragionevolmente sostenibile, gli effetti sono sotto gli occhi di tutti ma, nonostante ciò, ampi settori della popolazione e diversi governi continuano a minimizzare o addirittura a negare il fenomeno ignorando i continui appelli della comunità scientifica.
Consultando l’archivio dei report pubblicati da parte dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale) diversi dati saltano subito all’occhio e ci raccontano però una storia, ben documentata, a cui sembra sempre più difficile non dare ascolto.
Innanzitutto, il 2020 è registrato come l’anno più caldo della serie storica, su base globale, e tutto lascia credere che il 2022 segnerà un nuovo record. In Italia, con un’anomalia media di +1.54°C rispetto al valore climatologico di riferimento 1961-1990, il 2020 è stato il quinto anno più caldo dal 1961. Questione molto preoccupante è che i cinque anni più caldi in Italia degli ultimi 60 anni sono concentrati negli ultimi 7 anni, nell’ordine il 2018, il 2015, 2019 e il 2014. Inoltre, il 2020 è stato il ventiquattresimo anno consecutivo con una crescita dei valori rispetto alla norma.
Dato impressionante è che tutti i dati raccolti convergono.
La variazione della temperatura superficiale del mare, ad esempio, è una diretta conseguenza delle variazioni climatiche ed è considerato un indicatore importante. Il trend di variazione annuo della temperatura superficiale del mare, nel periodo 2008-2020 mostra incrementi in tutti i mari italiani, con alterazioni significative nel mar Ligure, mar Adriatico e alto Ionio. Anche le variazioni annue del livello del mare, imputabili allo scioglimento dei ghiacci, mostrano incrementi in gran parte dei mari italiani, con valori importanti nel mar Adriatico. Nel Mediterraneo la maggior parte delle aree mostrano incrementi del livello del mare da 1 a 4 mm l’anno.
La serie delle rilevazioni riferite ai fenomeni meteorologici conferma il quadro critico. Il numero di giorni con temperatura minima assoluta dell’aria minore o uguale a 0°C, nel 2020, mostra una diminuzione di circa 15 giorni con gelo rispetto al valore medio calcolato nel trentennio di riferimento (1961-1990) e un incremento di circa 13 giorni estivi (con temperatura massima dell’aria maggiore di 25 °C) e di 15 notti tropicali.