30 aprile 1945. Un bombardamento aereo alleato colpisce il Teatro Municipale e il quartiere popolare Cristo ad Alessandria, causando 239 morti tra la popolazione civile. Importante snodo viario e ferroviario, la città subì ripetuti e pesanti bombardamenti, che distrussero tra gli altri edifici anche la Sinagoga, che fu anche saccheggiata. Nel solo 1944 la città aveva subìto altre 11 pesanti incursioni.
1° maggio 1840. Il francobollo Penny Black viene messo in vendita in tutto il territorio britannico. Prima dell’introduzione del francobollo l’onere del trasporto postale era di norma tutto a carico del destinatario e, nel caso in cui questo fosse impossibilitato al ritiro della corrispondenza, l’amministrazione postale era costretta a fronteggiare il danno economico derivante. Già nel XVII secolo il problema era stato preso in considerazione dall’Amministrazione Generale delle Poste Britanniche ed il Direttore Generale Sir Henry Bishop provò ad introdurre il pagamento anticipato dal mittente attestandolo con un bollo, detto post paid. Poi nel 1837 fu indetto un concorso e nel 1840 la soluzione, per l’appunto il francobollo.
2 maggio 1869. Inaugurazione a Parigi del Teatro Folies Bergere, progettato dall’architetto Plumeret che lo costruì dopo aver demolito un vecchio edificio che ospitava un grande magazzino. Con ogni probabilità il cambiamento non fu dettato da ragioni artistiche, ma dal fatto che la denominazione Trevise, urtava troppo la sensibilità dell’omonima famiglia che non aveva piacere di vedere il proprio nome associato ad un teatro di varietà. Fu così che venne scelto il più comodo Bergere, dal nome di una strada nei pressi dello stabile che non aveva alcun riferimento a persone. Più volte il teatro ospitò riunioni politiche e dibattiti, ma fu soprattutto il luogo di rappresentazione di balletti, opere, pantomime e dei più svariati spettacoli di varietà. All’interno si poteva bere grazie a un fornito bar, mangiare, fumare, giocare d’azzardo e ballare, tutto all’insegna del buon vivere. Tutt’ora funzionante, esso propone sia ristorazione che spettacoli dal vivo. Tra i suoi clienti più noti Toulose-Lautrec e Manet.
3 maggio 1497. Consacrazione della Certosa di Pavia. La Certosa –in latino Gratiarum Chartusia– è un complesso monumentale (a circa 8 km da Pavia, nell’omonimo comune di Certosa di Pavia) di notevole bellezza, tra i più noti della Lombardia, e comprende un monastero ed un santuario. Edificata alla fine del XIV secolo per volere di Gian Galeazzo Visconti, Signore di Milano, per adempiere ad un voto della consorte e fungere da mausoleo sepolcrale per la dinastia milanese, fu completata in circa 50 anni ed assomma in sé diversi stili, dal tardo gotico al rinascimentale, oltre a vantare apporti culturali ed artistici di molti maestri del tempo: Giovanni Solari, Giovanni Antonio Amadeo, Cristoforo Lombardo e altri. Originariamente affidata alla comunità certosina, poi a quella cistercense, e per un breve periodo a quella benedettina, dopo l’Unità d’Italia, la Certosa venne dichiarata monumento nazionale e acquisita tra le proprietà del demanio statale insieme a tutti i beni artistici ed ecclesiastici in essa contenuti. Dal 1968 ospita una piccola comunità monastica cistercense.
4 maggio 1861. Manfredo Fanti (1806 – 1865, generale e politico italiano) decreta la soppressione dell’Armata Sarda e la nascita dell’Esercito Italiano. Nel gennaio 1860 Cavour lo aveva nominato Ministro della Guerra e della Marina e, tra i suoi primi incarichi, vi fu quello di incorporare l’esercito e la lega dell’Italia Centrale nell’Esercito Sardo. Il 28 febbraio 1860 venne nominato dal re senatore ed il 5 maggio, all’avvio dell’impresa dei Mille, a Fanti fu dato il comando del corpo di spedizione in partenza per l’Italia centrale, dove ebbe una parte rilevante nella battaglia di Castelfidardo e nella conquista di Perugia che portarono all’annessione di parte dello Stato Pontificio, in particolare dei territori della Legazione delle Marche e di quella umbra. Divenne, quindi, generale di Armata e capo di stato maggiore dell’Esercito nell’Italia Meridionale; sconfisse i borbonici alla battaglia di Mola e fu decorato di medaglia d’oro. La sua popolarità scemò a causa della sua opposizione alla facile ammissione nel Regio Esercito di circa 5000 ufficiali dell’esercito meridionale di Garibaldi con la conservazione del grado.
5 maggio 553 d.c. A Costantinopoli inizia il secondo Concilio Ecumenico convocato dall’imperatore bizantino Giustiniano I per contrastare l’eresia dei nestoriani e raggiungere una posizione comune per le Chiese di Oriente e di Occidente sulla condanna del monofisismo, ancora oggi i suoi decreti sono ritenuti validi sia dalla Chiesa Cattolica che da quella Ortodossa. La dottrina contestata prende il nome da Nestorio, patriarca di Costantinopoli, che affermava la totale separazione delle due nature di Cristo, divina e umana, negandone l’unione ipostatica. Inoltre affermava che Maria aveva generato l’uomo Gesù e non Dio, per cui le rifiutava il titolo di Madre di Dio, ma la riconosceva solo come Madre di Cristo, di conseguenza colui che era nato da Maria era solo un uomo in cui Dio poi era disceso, così come era avvenuto per i profeti.
6 maggio 1527. I Lanzichenecchi, truppe tedesche al servizio di Carlo V d’Asburgo, saccheggiano Roma. Il bilancio fu tragico: circa 20000 cittadini furono uccisi, 10000 fuggirono, 30000 morirono per la peste portata dai mercenari tedeschi. Papa Clemente VII, rifugiatosi in Castel S Angelo, mentre la guardia svizzera si faceva massacrare per coprirgli la ritirata, pagò 400000 ducati per esser liberato. I Lanzichenecchi, per lo più protestanti, erano animati da un acceso fervore antipapale e furono i responsabili delle atrocità e degli eccessi verso religiosi e religiose e dei danni arrecati agli edifici di culto. La devastazione e l’occupazione di Roma furono un evento epocale e sembrarono confermare simbolicamente il declino dell’Italia, in balìa di eserciti stranieri e l’umiliazione della chiesa cattolica, tanto che in molti considerano questo evento come la fine del Rinascimento: prima del 1527 Roma, e le prestigiose commissioni della corte papale, erano considerate la grande meta per qualsiasi artista europeo desideroso di fama e di ricchezza, dopo il sacco si creò una vera e propria diaspora che portò, prima nelle corti italiane e poi in quelle europee, lo stile della “grande maniera” degli allievi di Raffaello e Michelangelo. Negli anni seguenti però la controriforma dettò un nuovo stile più didascalico e comprensibile, talora venato di gravità e imponenza celebrativa verso la chiesa cattolica.