Perché la Chiesa festeggia il Natale e, soprattutto, cosa significa veramente questa festività?

Il senso del Natale religioso nasce per celebrare la natività di Cristo che fissa, convenzionalmente, l’anno zero del nostro calendario. Le autorità clericali cattoliche, anglicane e protestanti lo festeggiano tutte e tre il venticinque di dicembre, diversamente dalla Chiesa ortodossa russa che lo festeggia, invece, il giorno sette di gennaio. Malgrado la difficoltà a identificare il giorno esatto e a “convertire” gli anni del calendario romano (per cui l’anno zero potrebbe essere stato fissato con qualche anno di anticipo o di ritardo sfalsando la linea temporale), ad oggi si tratta di una delle feste più importanti dell’anno. Quella che coincide, secondo la teologia cristiana cattolica, all’incarnazione del Signore sulla Terra che, dopo essere stato annunciato dai profeti dell’Antico testamento, viene incarnato. Il senso del Natale è, da un punto di vista strettamente teologico, quello di una sorta di cerchio (anzi, di triangolo) che si conclude. La Sacra Trinità, composta dalle persone del Padre e dello Spirito Santo, si completa con la nascita del Figlio nel quale il Signore si incarna e discende sulla terra per portare il messaggio della fede attraverso il sacrificio. Non a caso Cristo viene definito, nelle Scritture, Angus dei, (letteralmente in latino “agnello di Dio”) perché nella tradizione giudaica l’agnello veniva tradizionalmente offerto in sacrificio alla divinità. Donare un capo di bestiame, di fatto privandosi della possibilità di godere del profitto economico derivante da quell’armento in futuro, è un modo per testimoniare la propria fedeltà a un culto, o per rendere onore a una grazia ricevuta. Ciò che avviene durante il Natale è proprio questo: Dio rende omaggio agli esseri umani donando loro il proprio figlio, il proprio agnello che verrà sacrificato sulla croce in remissione dei peccati degli umani che lo restituiranno al Signore. Concludendo, il Natale è dal punto di vista teologico un insieme di processi convergenti. Da un lato la formazione della trinità (un primo cerchio che si chiude) che si completa, e dall’altra la donazione da parte di Dio del suo Agnello (un secondo cerchio che si apre). Quest’ultima, testimonianza di fede nell’umanità, è destinata a chiudersi proprio per mano degli esseri umani che sacrificheranno il Figlio dopo trentatré anni e chiuderanno questo secondo cerchio con la crocifissione quando verrà restituito al Padre.
Foto copertina: Simbolo dell’Agnello di Dio (fonte: Wikipedia)