Ci sono alcune certezze nel mondo del calcio. Eccone alcuni esempi classici: il Tottenham Hotspur fatica a vincere trofei, e la Juventus ha spesso attinto ai migliori talenti della Fiorentina. Negli ultimi anni, però, è emersa una nuova tendenza: molti giocatori che lasciano il Manchester United sembrano ritrovare la loro miglior forma altrove. Questa stagione offre alcuni esempi significativi.
Il caso Antony
Il primo nome che viene in mente è Antony. L’ala brasiliana è stata acquistata dall’Ajax nell’estate del 2022 per 95 milioni di euro, il secondo investimento più oneroso nella storia del club inglese dopo quello per Paul Pogba nel 2016. A Manchester ci si aspettava il giocatore brillante ammirato ad Amsterdam, dove Antony aveva raggiunto la doppia cifra di gol in entrambe le stagioni disputate. Tuttavia, la sua esperienza in Premier League è stata altalenante, caratterizzata da prestazioni poco incisive e giocate spettacolari ma poco efficaci. Nella scorsa stagione, Antony ha segnato appena tre gol in tutte le competizioni.
A gennaio di quest’anno, il Manchester United ha deciso di mandarlo in prestito al Real Betis. Molti si aspettavano un rendimento simile a quello mostrato in Inghilterra, ma in sei partite con la squadra spagnola ha già realizzato due gol e fornito due assist, diventando rapidamente un elemento chiave della rosa. Questo potrebbe suggerire che l’ambiente e il sistema di gioco abbiano influito sulle sue difficoltà a Manchester.
David de Gea
Un altro esempio è David de Gea. Il portiere spagnolo ha difeso la porta dello United per dodici anni, vivendo alti e bassi. Nelle sue ultime stagioni, gli errori sono diventati più frequenti, ma il suo valore rimaneva indiscutibile: nell’ultima stagione con il club, ha vinto il “Guanto d’Oro” della Premier League. Tuttavia, non ha ricevuto un nuovo contratto e ha trascorso un’intera stagione da svincolato.
Nell’agosto 2023, la Fiorentina ha deciso di puntare su di lui, offrendogli un contratto annuale. Nonostante un anno lontano dai campi, De Gea ha saputo guadagnarsi la maglia da titolare, superando la concorrenza di Pietro Terracciano. In Serie A, il portiere spagnolo ha ritrovato sicurezza e continuità, con prestazioni di alto livello. La sua partita contro il Milan il 6 ottobre, in cui ha parato due rigori, è stata una delle migliori della stagione. Intanto, il Manchester United sta vivendo difficoltà nel reparto portieri, alimentando i rimpianti tra i tifosi.
Scott McTominay
Un altro caso interessante è Scott McTominay. Il centrocampista scozzese ha trascorso sette stagioni a Manchester, spesso criticato per la scarsa precisione nei passaggi e la poca creatività. Nell’agosto 2023, è stato ceduto al Napoli per 30 milioni di euro.
A Napoli, McTominay ha compiuto un evidente salto di qualità, diventando uno dei centrocampisti più affidabili della Serie A. Oltre a garantire un ottimo contributo difensivo, ha migliorato anche il suo impatto offensivo: in campionato ha già messo a segno sei gol e quattro assist. Il Napoli è in lotta per le prime posizioni, mentre il Manchester United sta vivendo una stagione difficile in Premier League.
Elanga e Wan-Bissaka
Oltre a questi tre esempi, ci sono altri giocatori che hanno trovato nuova linfa dopo l’addio a Manchester. Anthony Elanga, ora al Nottingham Forest, è un elemento chiave nella corsa alla qualificazione europea del club inglese. Aaron Wan-Bissaka, invece, è diventato uno dei migliori terzini della Premier League e potrebbe presto esordire con la nazionale inglese.
Questa tendenza potrebbe essere una coincidenza, ma i casi ripetuti suggeriscono che il problema risieda nell’organizzazione del Manchester United. Dall’addio di Sir Alex Ferguson, il club ha avuto ben dieci allenatori, con continui cambi di filosofia e tattica. Questa instabilità ha influito negativamente sulla crescita dei giocatori, impedendo loro di trovare continuità e adattarsi a un sistema definito.
Cambiare allenatore e acquistare nuovi giocatori potrebbe non bastare a risolvere i problemi della squadra. La radice delle difficoltà dello United sembra risiedere nella gestione societaria e nella leadership del club. Fino a quando non ci sarà una riforma strutturale, è probabile che il Manchester United continui a essere un ambiente complicato per molti calciatori.
Un tempo, ogni giovane calciatore sognava di giocare per il Manchester United. Il fascino di Old Trafford, soprannominato “The Theatre of Dreams” (Il Teatro dei Sogni), era irresistibile. Oggi, per molti giocatori, sembra essere diventato un ambiente in cui è difficile esprimere al meglio il proprio talento.