Ci sono tragedie che il tempo non può cancellare. Eventi che non hanno solo segnato il passato, ma che continuano a vivere nella memoria collettiva, nei racconti tramandati, nelle cerimonie che, anno dopo anno, restituiscono dignità a chi non ha avuto voce. La sciagura ferroviaria di Balvano, avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 marzo 1944, è una di quelle tragedie. Un disastro silenzioso, avvolto nel buio e nel fumo velenoso delle locomotive a vapore, che in pochi minuti spense la vita di 600 persone. Donne, uomini, ragazzi che cercavano di sfuggire alla fame e alla miseria degli anni della guerra, stipati su un treno merci che avrebbe dovuto portarli verso una speranza, e che invece si fermò per sempre in una galleria della Basilicata. Tra loro c’erano anche cinque agerolesi. Cinque nostri concittadini, figli di una terra che, come tante altre in quegli anni difficili, lottava ogni giorno per la sopravvivenza. Il loro viaggio si interruppe brutalmente, soffocato dai gas sprigionati dalle locomotive rimaste bloccate nel tunnel.

Il ricordo di Agerola
Un destino crudele, che li ha strappati alla vita senza clamore, senza scampo, senza la possibilità di un ultimo gesto, di un ultimo addio. Agerola non ha mai dimenticato i suoi figli caduti in quella notte di tragedia. Ogni anno, il 3 marzo, ci ritroviamo in Largo Vittime di Balvano, per onorare la loro memoria e quella di tutte le altre persone che persero la vita in quel viaggio senza ritorno. Anche quest’anno, insieme ai familiari, ai cittadini e a chi sente il peso di questa storia, deponiamo una corona d’alloro. È un gesto semplice, ma carico di significato: un simbolo di rispetto, di ricordo e di impegno a non lasciare che l’oblio cancelli ciò che è stato.

La proposta per la Giornata della Memoria
Quella notte del 1944 è ancora oggi la più grave sciagura ferroviaria della storia italiana, ma per decenni è stata avvolta dal silenzio. Una tragedia dimenticata, mai davvero raccontata nelle sue dimensioni reali, mai affrontata con la dovuta consapevolezza dalla memoria storica nazionale. Per questo, oggi più che mai, è importante tramandare il ricordo, farlo diventare parte della coscienza collettiva, perché tragedie come Balvano non siano solo pagine ingiallite nei libri di storia, ma moniti che parlano ancora al presente. Proprio in questa direzione va la proposta di legge regionale, presentata dal consigliere Tommaso Pellegrino, che mira a istituzionalizzare il 3 marzo come “Giornata della Memoria in ricordo della sciagura ferroviaria di Balvano”. Un riconoscimento importante, che darebbe a questa tragedia il posto che merita nella memoria storica del nostro Paese e della nostra Regione. Perché la memoria non è solo un atto di rispetto per il passato, ma una responsabilità verso il futuro.

Agerola testimone della storia
Agerola, con la sua comunità, con il suo impegno costante nel ricordare, continua a essere testimone di questa storia. Una storia fatta di dolore, ma anche di dignità. Perché chi ha perso la vita quella notte non era un numero, non era solo una vittima della guerra o della povertà. Erano persone, con sogni, speranze, famiglie. E finché li ricorderemo, continueranno a vivere tra noi.


