Poche pagine per delineare un quadretto ormai quasi d’epoca: la vita di un’adolescente in un collegio svizzero nei primi del Novecento.
La protagonista, alter ego della scrittrice

Come tante figlie della ricca borghesia, da ragazzina, ha trascorso più tempo fra le quattro mura del collegio che in famiglia. Il collegio è un luogo d’attesa: non è la casa e non può essere percepito come tale: che ci trascorre molto tempo però ne assimila le consuetudini, le regole.
La protagonista ha anche i genitori separati: il papà le scrive dalla Svizzera, la madre invece dal Brasile. Entrambi si preoccupano poco di come stia; l’importante è studiare e comportarsi educatamente. Alla madre interessa principalmente che abbia una compagna di stanza tedesca ritenuta più idonea per comportamento e cultura.
L’arrivo in collegio di una nuova alunna
Frederique, fa scaturire una passione adolescenziale nella nostra giovane protagonista. È un’attrazione solo mentale, fatta di tante passeggiate nel giardino del collegio e di discussioni filosofiche fin troppo impegnative per la nostra protagonista.
Quando Frederique mi invitava a quel genere di conversazione, che del resto ammiravo, regnava un’aria di punizione ..Pensavo a lei come a una mezzaluna, in un cielo d’Oriente.
Tanti sogni, poca fisicità. Come immaginabile in un collegio dove vigono regole rigide e un severo controllo. Obbedienza e disciplina scandivano l’ordine al Bausler Institut.
Qui la scoperta dei primi impulsi sessuali può essere solo nei confronti di altre ragazzine. Noi siamo forse esperte di donne, noi che abbiamo passato gli anni migliori nei collegi. E quando usciremo, poiché il mondo era diviso in due, maschi e femmine, conosceremo anche quello mashile. Chissà se avrà mail la stessa intensità.

La “negretta”, figlia di un capo africano
è una delle ragazzine raccontata nel libro. Figlia di un capo africano, ben accolta dalla Direttrice del collegio ma esclusa dalle compagne. la differenza del colore della pelle e della cultura è un muro per le altre ragazzine, figlie della cultura del loro tempo.
Il tempo sembra non scorrere
Nel collegio le giornate si ripetono uguali. Fino all’epilogo del breve romanzo che vedrà l’incontro fra la protagonista e Frederique, anni dopo il collegio ma col collegio che avrà segnato le vite di entrambe.

Fleur Jaeggy
(Zurigi, 1940) scrittrice, traduttrice, modella ma famosa soprattutto per esser stata la moglie di Roberto Calasso, fondatore e proprietario della storica casa editrice Adelphi.
Leggerlo perché
È un quadretto d’epoca
Neo
Non ho trovato “ una prosa straordinaria” come ne ha detto Brodskij (riportato sulla copertina dell’edizione SuperPocket).