In un contesto economico segnato da inflazione, immobilità salariale, incertezza geopolitica e politiche monetarie incerte, il mercato immobiliare italiano si trova di fronte a sfide significative. Nonostante una reazione iniziale lenta al crollo delle transazioni e dei prezzi negli anni della pandemia, le prospettive future, indicano una fase negativa imminente.
Dopo l’inaspettata espansione del mercato immobiliare nel periodo post-pandemia, la tendenza sembra invertirsi. Le previsioni indicano un calo delle vendite, con circa 670 mila transazioni nel 2023, registrando un significativo -14,6% rispetto al 2022. Questa flessione è attribuita al deterioramento delle condizioni di acquisto e alla crescente dipendenza dai mutui, che rendono l’acquisto di una casa meno accessibile rispetto a qualche anno fa.
La causa principale di questa inversione di tendenza è l’inflazione. Infatti, la politica monetaria restrittiva non sembra avere avuto gli effetti desiderati sulla componente strutturale dell’inflazione. Questo ha portato ad una situazione in cui l’aggiustamento salariale non compensa l’aumento dei prezzi, influenzando negativamente il potere d’acquisto delle famiglie.
Prezzi immobiliari, tendenze e previsioni
Riguardo ai prezzi immobiliari, si prevede una tendenza alla stabilità. Se in termini nominali si registra un aumento totale dell’1% nel 2023, in realtà, rapportandolo all’inflazione questo si traduce in un calo del 4,8%. Gli anni successivi mostreranno un modesto aumento dei valori nominali, che si tradurranno in un calo in termini reali dello 0,5% nel 2025.
La bassa offerta di nuovi immobili in Italia, influenzata dall’incremento dei prezzi delle materie prime, contribuirà a mantenere i prezzi immobiliari positivi, sebbene non completamente in linea con l’inflazione.
Mercato dell’affitto italiano
Gli agenti immobiliari evidenziano uno squilibrio generale tra offerta e domanda di alloggi nel mercato dell’affitto, con un aumento della domanda e una diminuzione dell’offerta.
Contro il rallentamento delle compravendite, si prevedono infatti pressioni al rialzo per il mercato dell’affitto. Nel 2022, si è registrato un aumento del 3,6% nei canoni di locazione residenziale, con rendimenti medi del 5,5%. Tuttavia, si prevede un ulteriore aumento nei rendimenti lordi della locazione nel 2024.
Divario salariale e mercato ipotecario in Italia
Il divario tra salari e inflazione persiste, contribuendo a maggiori difficoltà nel rimborso dei mutui da parte delle famiglie italiane. Inoltre, le condizioni di credito si sono ristrette a causa delle preoccupazioni delle banche riguardo agli aumenti dei tassi di interesse, nonostante il calo dei prestiti. Si prevede però una leggera ripresa nei nuovi mutui nel 2024.
In sintesi, il mercato immobiliare italiano si trova di fronte a sfide notevoli per i prossimi due anni, con una contrazione delle vendite, una stabilità dei prezzi immobiliari e un aumento del mercato dell’affitto. La situazione economica generale, caratterizzata da un persistente divario salariale e da incertezze nei mercati finanziari, contribuisce a creare un contesto complesso per gli attori del settore immobiliare.