L’Arcivescovo di Bologna Cardinale Matteo Zuppi aveva posto, con una lettera del 30 ottobre 2023 (Prot. N.2537) al Dicastero per la Dottrina della Fede, due quesiti relativi alla conservazione delle ceneri dei defunti sottoposti a cremazione.
“1. Tenuto conto del divieto canonico di disperdere le ceneri di un defunto – analogamente a quanto accade negli ossari, ove si depositano e conservano cumulativamente i resti mineralizzati dei defunti – è possibile predisporre un luogo sacro, definito e permanente, per l’accumulo commisto e la conservazione delle ceneri dei battezzati defunti, indicando per ciascuno i dati anagrafici per non disperdere la memoria nominale?
2. Si può concedere ad una famiglia di conservare una parte delle ceneri di un familiare in un luogo significativo per la storia del defunto?”
La Congregazione per la Dottrina della Fede a seguito di approfondite valutazioni dei documenti ha risposto, in merito al primo quesito, che si potrà disporre un luogo sacro “ per l’accumulo commisto e la conservazione delle veneri dei battezzati defunti, indicando per ognuno i dati anagrafici per non disperdere la memoria” .
Per la seconda domanda, l’autorità ecclesiastica potrà prendere in considerazione la richiesta dei famigliari di conservare una “minima parte” delle ceneri di un defunto in un luogo significativo per la storia del defunto. Di fronte alle numerose richieste della scelta di cremare i defunti e di disperdere le ceneri in natura, il Dicastero, con un documento a firma del Cardinale prefetto Victor Fernandez, risponde affermativamente. Ricorda innanzitutto che a norma dell’Istruzione Ad resurgendum cum Christo 2016 (n. 5), «le ceneri devono essere conservate in un luogo sacro (cimitero), e anche in un’area appositamente dedicata allo scopo, a condizione che sia stata adibita a ciò dall’autorità ecclesiastica».
Il Dicastero per la Dottrina della Fede ha risposto al Cardinale Zuppi che è quindi “possibile predisporre un luogo sacro, definito e permanente, per l’accumulo commisto e la conservazione delle ceneri dei battezzati defunti, indicando per ciascuno i dati anagrafici per non disperdere la memoria nominale». Viene dunque ammessa dalla Chiesa la possibilità di spargere le ceneri in un unico luogo comune, come avviene per gli ossari, ma deve essere conservata la memoria nominale di ciascuno dei singoli defunti. Escludendo quindi qualsiasi tipo di equivoco o sospetto di forma panteista, naturalista oppure nichilista.
Il Foglio di Udienza di Papa Francesco del 9 dicembre 2023 ricorda le motivazioni pastorali e civili dii questa normativa: «La conservazione delle ceneri in un luogo sacro può contribuire a ridurre il rischio di sottrarre i defunti alla preghiera e al ricordo dei parenti e della comunità cristiana. In tal modo, inoltre, si evita la possibilità di dimenticanze e mancanze di rispetto, che possono avvenire soprattutto una volta passata la prima generazione, nonché pratiche sconvenienti o superstiziose»
Dicasterium pro doctrina fidei. Foglio di Udienza con il Santo Padre (9 dicembre 2023)
Foto copertina fonte Wikipedia: Stemma Città del Vaticano
Fonte: vaticannews.va