Diamo un premio alla politica
Una proposta
Rispetto al tema del bornout e della salute mentale, mi ero riproposto di scrivere un articolo sul bonus psicologo per valutarne pregi e difetti. Eccoci qui.
Tra intenzione ed esecuzione
Dovremmo dare un premio alla politica, nel senso di aumentarlo, come funziona con i bonus e i malus che diminuiscono e aumentano i premi assicurativi. in altre parole: buona l’intenzione, meno l’esecuzione … ma procediamo con ordine.

Di cosa si tratta
Parlando di bonus psicologo ci riferiamo a un contributo economico erogato dall’INPS per sostenere le spese di psicoterapia per chi ha un ISEE inferiore a 50.000 euro. Questo segue delle fasce dove vengono premiate in termini di entità del bonus le persone con l’ISEE più basso (fino ai 15.000 euro per 1500 euro di contributo con un tetto di 50 euro a seduta).
Gli ultimi provvedimenti
In attesa del provvedimento del 2025, per cui mancano i decreti attuativi, e di cui per aggiornamenti le fonti consigliano di tenere monitorato il sito dell’INPS (dove si svolge la procedura) o di rivolgersi a un patronato di fiducia, abbiamo i dati relativi alle domande del provvedimento datato 2024.
I dati
Da Marzo a Maggio del 2024 c’è stata una finestra di 2 mesi e mezzo per presentare domanda e 270 giorni per spendere il contributo ricevuto, successivamente c’è uno slittamento delle graduatorie, l’ultimo è datato 15 aprile 2025 … Si tratta di uno stanziamento di 10 milioni (+ 2 aggiuntivi), coprendo circa 8000 domande, nonché circa il 2% dei richiedenti.

Una necessità tra criteri e bisogni
Parliamo quindi di 40.000 domande (presupponiamo valide), dunque un vero e proprio riflettore su una condizione contemporanea comune, un bisogno di supporto. Suscita perplessità il criterio con cui le domande vengono scremate, ovvero oltre la validità della domanda conta chi arriva primo nella compilazione, non chi ha più bisogno.
Un inizio da premiare
Meglio così che niente si potrebbe dire, anche se le criticità avanzate in questi anni non sembrano essere state accolte, se non un parziale aumento del fondo destinato al bonus. Non c’è all’orizzonte un pensiero strutturale per un problema che lo è, solo l’ennesima politica dei bonus, che sembra avere il pregio di puntare il riflettore su una problematica e poco altro. Qualche persona è stata aiutata e bene così, ma per affrontare la questione serve un approccio diverso.
Una prospettiva
Quella della salute mentale e delle sue sfide può essere vista come una pandemia silenziosa, che si consuma nelle case, per le strade, nei luoghi di lavoro, dove le interazioni palesano degli stati d’animo afflitti da un quotidiano alienante. Torniamo alle basi e a un approccio generale, a un’operazione di prossimità. Tutti termini che troviamo nella figura del medico di medicina generale (di base). Chissà che la figura di uno “psicoterapeuta di base” non sia una prospettiva su cui investire e costruire un’alternativa.