Era il settembre del 2004, quando il Napoli era sull’orlo del fallimento. Una squadra che circa 3 lustri prima era arrivata sul tetto d’Italia e non solo, si trovava a fare i conti con innumerevoli problemi. In un contesto tragico, si è affacciato un produttore cinematografico romano: Aurelio De Laurentiis. Per comprare il club azzurro, De Laurentiis, ha dovuto sborsare circa 31 milioni di euro. Una società, prima che una squadra, andava riformata, ed è ciò che ha fatto il nuovo patron azzurro. Bisognava partire dalla Serie C1 ma, dopo tre anni di sacrificio, la SSC Napoli era nuovamente in Serie A.
L’arrivo di Hamsik e Lavezzi
Da lì un progetto sempre più ambizioso, a partire dall’arrivo di calciatori che sono diventati simbolo del Napoli, Hamsik e Lavezzi su tutti. Una squadra con una grande voglia di vincere, approdata in poco tempo in zona Europa. Dopo le parentesi Reja e Donadoni, la svolta con Walter Mazzarri. Con lui la rosa si è rinforzata sempre di più: nella stagione 2010/11 l’arrivo di Edinson Cavani, il quale con Lavezzi e Hamsik ha formato il trio delle meraviglie. È proprio da qui che la piazza partenopea ha iniziato a vivere emozioni uniche, nella Champions League.
Il primo trofeo
Il primo trofeo è arrivato un anno più tardi: la Coppa Italia contro la Juventus. Hamsik e Cavani gli artefici della vittoria. Dopo la sconfitta in finale di Supercoppa, Mazzarri ha detto addio ai partenopei. Al suo posto Rafa Benitez, che ha puntato su calciatori dal calibro di Higuain, Pepe Reina, Albiol e Mertens. Sotto la guida del mister spagnolo, è arrivata la riconferma in Europa e la vittoria della Supercoppa Italiana, sempre contro la Juventus in un duello colpo a colpo tra argentini: Higuain e Tévez. Il 2015 ha aperto le porte all’era di Maurizio Sarri, il toscano nato a Napoli, ha battuto record su record, di gol e punti. Gli azzurri hanno raggiunto un livello di bellezza calcistica che lo ha caratterizzato in tutta Europa. L’apice di quest’era è stato indubbiamente il 2018.
Il calcio spettacolo di Sarri
L’undici di Sarri ha macinato punti, a suon di gol. La lotta per il tricolore ha occupato tutta la stagione, fino al match tanto atteso, contro i bianconeri all’Allianz Stadium. Una partita fissa sulla parità, sbloccata solo all’ultimo da una zuccata di Koulibaly. La stagione è però terminata nel peggiore dei modi con il crollo contro la Fiorentina. De Laurentiis ha concluso con l’amaro in bocca la parentesi con Sarri e ha provato a fare il colpo da novanta, accogloendo sulla panchina Carlo Ancelotti, il quale dopp una stagione e mezza ha tuttavia lasciato il posto a Gattuso. L’ex centrocampista del Milan ha fatto bene nella sua prima metà stagione, chiudendo con la vittoria della Coppa Italia.
Il terzo scudetto
Ma nell’annata successiva non è riuscito a qualificarsi in Champions. ADL ha deciso pertanto di affidarsi a Luciano Spalletti. Il mister di Certaldo, dopo una prima stagione sperimentale, è riuscito a portare a Napoli il tanto atteso scudetto. Dopo 33 anni, gli azzurri sono saliti di nuovo sulla vetta più alta della classifica. Tutti si aspettavano la permanenza dell’attuale CT della Nazionale, ma le cose si sono complicate. Il patron del Napoli ha dovuto nuovamente cercare una figura adatta alla sua squadra, provando con Garcia. Il risultato non è stato convincente per cui in una sola stagione si sono susseguiti tre mister: Garcia, Mazzarri e Calzona.
Il nuovo corso con Conte
Alle porte del nuovo campionato, dopo una telenovela è approdato in terra campana Antonio Conte. Le aspettative sono alte, soprattutto dopo un calciomercato condito da colpi come McTominay, Lukaku, Buongiorno e Neres. Aurelio De Laurentiis in questi venti anni è stato tutto; un grande presidente, un grande imprenditore, un grande tifoso. Senza dubbio non sono mancai gli alti e bassi, ma resta un’impronta indelebile: dal 2004 c’è stato un movimento di calciatori di altissimo livello; a partire dal Pampa Sosa, Calaiò, Hamsik, Lavezzi, Cavani, Insigne, Pandev,Higuain, Mertens, Jorginho, Osimhen, Kvaratskheila e tanti altri. De Laurentiis è sempre stato una figura con una personalità forte, ma il suo entusiasmo e la sua ambizione gli hanno permesso di riportare il Napoli a grandi livelli e di regalare emozioni uniche ai tifosi azzurri.