Traditional Karate Goju Ryu ASD- intervista al Maestro Elisa Ziliani

Buonasera Elisa, Maestro della società ASD Traditional Karate Goju Ryu di Lainate.
Iniziamo con una breve introduzione sul tuo percorso nelle arti marziali e, nello specifico, per quanto riguarda l’arte che tu insegni, il Karate stile Goju Ryu
“Ho iniziato a praticare karate all’età di 11 anni, a Canneto sull’Oglio*, mio paese natio, presso il Goju Ryu Club sotto la guida del Maestro Biselli. Sotto la sua guida ho iniziato ad imparare ad insegnare agli altri acquisendo le sue metodologie.
La pratica marziale mi è stata trasmessa come crescita personale e non come ricerca del grado, crescita tecnica e morale unite assieme. Attraverso la continua ricerca del perfezionamento tecnico si impara a conoscere meglio sé stessi e di conseguenza a comprendere i propri punti deboli o di forza, questo permette al praticante di avere una sempre rinnovata opportunità di miglioramento non solo fisico ma anche e soprattutto mentale.
Ho conseguito il secondo Dan con Diploma di Istruttore all’età di 21 anni, poi nonostante abbia continuato a praticare ed allenarmi, non ho provato interesse verso il conseguimento dei Dan successivi, essendo impegnata con l’Università e l’Erasmus.
Prima esperienza di insegnamento da sola e karate come “aiuto”
“Ho fatto la mia prima esperienza di insegnamento del Karatè mentre studiavo all’Università a Verona, insegnando ad un piccolo gruppo di studenti. Poi, quando ero in Erasmus a Malta, alcune compagne di studi mi chiesero di insegnare loro karate. Lo studentato ci mise a disposizione una sala e aprii il corso formato da sole donne, la ritengo un’esperienza fondamentale per la mia formazione di insegnante di karate.
Tornata in Italia, mi sono sposata, ho avuto un bambino e quando mio figlio aveva nove mesi mi è stato diagnosticato un carcinoma mammario*. Il karate mi ha aiutato tantissimo sia ad affrontare la malattia che nella ripresa fisica, per cui ci sono comunque voluti dieci anni di lotta fisica e mentale.”
Quando hai ripreso a praticare?
“Lavoravo ancora in azienda sotto il Direttore Generale, un giorno il mio capo mi disse una cosa che mi fece riflettere. Mi disse che non mi vedeva felice e che era il momento di prendere in mano la mia vita e pensare a cosa avrebbe veramente potuto farmi stare bene, a quel punto ho ripreso ad allenarmi; ho capito che le arti marziali erano ciò che più mi mancava.”
Tornando alla questione dei gradi e dei Dan…
Diciamo che il mio Maestro stesso è sempre stato poco propenso a mettere in mostra i gradi.
Capitava, quando andavamo a qualche stage, che ci facesse allenare con la cintura bianca, alla fine dello stage chiedeva agli allievi degli altri maestri di “indovinare” il grado che realmente avevamo. Questa scelta del maestro non solo ci obbligava a dare il meglio di noi stessi, ma ci ha anche insegnato che il colore della cintura non fa l’atleta. Ho sostenuto il terzo dan prima della pandemia, per puro piacere personale e successivamente ho sostenuto l’esame da Maestro quando ho aperto la Traditional Karate Goju Ryu a Lainate.”
E a livello agonistico?
“La gara per me ha una funzione propedeutica alla pratica marziale, è l’opportunità per mettersi a confronto con altri praticanti, ma non deve diventare il focus dell’arte marziale. La pratica del combattimento del Goju Ryu è Difesa Personale, lo stile è molto invasivo, lavoriamo a media e corta distanza, motivo per cui il combattimento del Karatè sportivo non fa per noi. Noi cerchiamo il contatto, sempre con controllo ovviamente e con le protezioni, ma il nostro modo di combattere prevede un contatto a distanza ravvicinata. Penso sia questo il motivo per cui il nostro Dojo attira anche molti adulti e non solamente adolescenti o bambini.”
Come avete iniziato a Lainate?
“Diciamo che riprendere non è stato facile, ma avevo bisogno di ricominciare a combattere e sentivo di meritare il terzo Dan. Prima del Covid iniziai a praticare Kung Fu, dopo una gara e grazie al sostegno dei miei compagni, presi coraggio e mi decisi a prepararmi per l’esame di terzo Dan che poi sostenni a Roma con CSEN.
Dal Kung Fu Shaolin sono poi passata al Wing Chun e successivamente anche al Kali Filippino. Nel 2020 successero una serie di fortunati eventi, lasciai l’azienda per cui lavoravo e sostenni il concorso pubblico per diventare docente di scuola primaria.
Fatto il concorso mi dissi che se l’avessi vinto avrei aperto anche un corso di Karate Goju Ryu. Vinsi il concorso, e mio marito e mio figlio mi sostennero, così è nata la Traditional Karate Goju Ryu ASD.”
Come fu l’inizio?
“L’inizio fu durissimo perché ho aperto il corso durante la pandemia, ma oggi, al quarto anno di attività, non potrei essere più orgogliosa dei numeri e degli allievi.”

Prossimi obiettivi della ASD Traditional Karate Goju Ryu, oltre al karate avete anche il corso di Kali…
“Ho iniziato a fare Kali con Martin Catania un anno e mezzo fa e ho avuto modo di apprezzarne il livello tecnico. Poi si sono aggiunti mio figlio e mie due allieve, e così gli ho proposto di aprire il corso a Lainate. Conoscevo già il maestro Danilo Mongelli e sua moglie, è quindi stato un piacere per me poterli accogliere nella Traditional Karate Goju Ryu per cui insegnano Tai Chi Chuan in Litta. Nel frattempo ho conosciuto il Maestro Nino Piazzolla il quale ha espresso il desiderio di insegnare il Wing Chun con la Traditional Karate Goju Ryu e quindi è salito a bordo anche lui.
Io credo fortemente nella valenza educativa delle arti marziali tutte, e sono convinta che sia un bene conoscere diversi sistemi, pratico il Goju Ryu da sempre ma non smetto mai di imparare da tutti e da tutto.
Cosa ci riserva il futuro è difficile dirlo, le associazioni, al momento, come gli Oratori, sono l’unica opportunità per i giovani. Vorrei poter offrire qualcosa di positivo ai ragazzi, dare loro la possibilità di non passare le giornate in strada ma di mettere a frutto il loro tempo per costruirsi un futuro migliore. “
Ringraziamo il Maestro Elisa Ziliani non solo per aver acconsentito all’intervista, ma per aver collaborato attivamente alla stesura affinché i principi portati avanti da lei e dalla sua scuola possano essere trasmessi correttamente.
*Il fiume Oglio è un affluente del Po
*è stato specificato e aggiunto volutamente, perché le persone devono capire che non ci sono limiti alla pratica marziale, spero di essere di esempio.
