L’Alliance Française della Spezia presenta un evento culturale incentrato su due opere di grande intensità: “V13 – Cronaca giudiziaria” di Emmanuel Carrère e “Parigi è ancora Parigi?” di Giuseppe Rudisi. L’appuntamento viene riproposto dopo il rinvio per allerta rossa del 28 gennaio u.s.. Si terrà martedì prossimo 15 aprile alle ore 16.00 presso la Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, in via Chiodo 26 al terzo piano.
L’incontro sarà condotto dalla Prof.ssa Annalisa Tacoli e vedrà la partecipazione dello scrittore Giuseppe Rudisi. L’evento commemora il decennale delle stragi di Parigi culminati nell’eccidio del Bataclan, e propone una riflessione su violenza e terrorismo attraverso due opere letterarie che esplorano il tema da prospettive diverse.
“V13 – Cronaca giudiziaria” di Emmanuel Carrère offre una cronaca approfondita del processo legato agli attentati, catturando con precisione e umanità le testimonianze di vittime, sopravvissuti e imputati. “Parigi è ancora Parigi?”, romanzo breve di Giuseppe Rudisi, racconta la città ferita e presidiata dopo gli attacchi terroristici, ma determinata a ritrovare la propria identità.

Come omaggio ai lettori di SpeziaMirror, viene proposta l’introduzione integrale del libro “Parigi è ancora Parigi?”, scritta dallo stesso Giuseppe Rudisi:
“Parigi è ancora Parigi?” nasce da un momento particolare della mia vita e da un’esperienza diretta che ha lasciato un segno indelebile nel mio immaginario. Il 2025 segna il decimo anniversario della strage del Bataclan, uno degli episodi più tragici della recente storia europea, ma è stato solo un mese dopo quei fatti che mi sono trovato a Parigi, respirandone l’atmosfera ancora intrisa di paura, dolore e resilienza.
Passeggiando per la città, vidi una Parigi ferita, presidiata da posti di blocco e segnata da un clima di allerta costante. Ricordo in particolare un evento che mi colpì profondamente: l’improvviso sfrecciare di camionette della polizia, sirene spiegate, seguite da ambulanze. Era avvenuto un episodio di terrorismo vicino a un commissariato, un altro frammento di quella spirale di tensione. Mi fu consigliato di tornare in albergo, ma decisi di proseguire verso il Museo d’Orsay, dove avevo programmato una visita. Anche in quel contesto, mi sentivo testimone di una città che cercava di vivere, nonostante tutto.
Sui fatti di Parigi, benché recenti, esiste già un’ampia produzione letteraria e cinematografica, tra cui il film “Riabbracciare Parigi” di Alice Winocour e il libro “V13” di Emmanuel Carrère. Queste opere offrono spunti di riflessione sul significato di una violenza fine a se stessa, esercitata come reazione ad altri eccidi compiuti in modi e luoghi diversi, che oggi si susseguono in una spirale perversa, sempre più difficile da comprendere e arrestare.
“Parigi è ancora Parigi?” è una storia che, pur ispirata dalla mia esperienza personale, ha saputo vivere una vita propria. Presentata in vari concorsi letterari, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, ma è stata la sua dimensione teatrale a regalarmi le emozioni più intense. L’idea di trasformare il racconto in un monologo – dove la voce narrante si intreccia a quella della donna soldato – ha permesso di portare questa storia davanti a un pubblico, in una forma che mescola letteratura e teatro. Le letture teatralizzate, affidate a interpreti come Sandro Tore, Barbara Urli, Diego Garbini, Emanuela Cristofaro e Laura Paganini, hanno saputo dare nuova vita ai personaggi, emozionando profondamente gli spettatori e, non meno, il sottoscritto.
A chi si avvicina a “Parigi è ancora Parigi”, suggerisco di approcciarsi con la consapevolezza che Parigi, qui, non è solo un luogo fisico, ma anche un simbolo. Simbolo di una cultura millenaria, di una bellezza indomita, ma anche di fragilità e di resistenza. Nadine, la protagonista, non è solo una donna soldato, ma l’incarnazione di una città che, nonostante i colpi subiti, riesce a mantenere la propria identità.
Leggi della lettura teatralizzata di Parigi è ancora Parigi?
