Si è portati a pensare che la creatività sia un’azione originale e irrepetibile scaturita nella mente del genio di turno.
Nell’immaginario collettivo la creatività è rappresentata da Newton che sdraiato sotto l’albero vede cadere una mela e scopre la legge di gravità.
Non è proprio così.
La creatività è un concetto complesso, assai diverso dall’invenzione con la quale viene spesso associata e confusa, e si riferisce alla capacità di generare idee, concetti o soluzioni originali e innovative.
La creatività può manifestarsi in vari settori della vita dall’arte, al design e all’industria, ma soprattutto può essere generata da chiunque.
Essere creativi richiede flessibilità mentale, curiosità, capacità di osservazione e un modo di relazionare le situazioni e gli oggetti in schemi non convenzionale (il pensiero laterale codificato dallo psicologo Edward del Bono).

Gli esempi più rilevanti nel campo della creatività si trovano ovviamente nel campo dell’arte: musica, teatro, pittura, ecc. ma in questo contributo si vuole evidenziare l’importanza della creatività come supporto allo sviluppo economico.
Infatti la creatività può avere una notevole importanza nel campo imprenditoriale.
Alcuni esempi:
Geox – Moretti Polegato è riuscito a realizzare la propria idea di una scarpa che respira dopo avere saputo che la tuta degli astronauti statunitensi aveva la caratteristica di far passare l’aria ma non l’acqua. L’idea di Polegato è stata quella di inserire il tessuto della Nasa tra due suole della scarpa. Lui stesso afferma “Non ho inventato nulla. Né il tessuto né un materiale di gomma traspirante. Ho semplicemente avuto l’intuizione”
AirBnB – due giovani designer per guadagnare qualche soldo decidono di affittare alcuni letti gonfiabili collocati nel loro appartamento durante una delle principali fiere che si tengono nella loro città. L’elevata richiesta di pernottamenti hanno indotto i giovani creativi ad avviare l’attività industriale che tutti noi conosciamo.
Winelivery – seguendo una necessità emersa durante una cena, quella della mancanza di una bottiglia di vino bianco alla giusta temperatura, due giovani milanesi Andrea Antinori e Francesco Magro, hanno avviato un sistema di consegna di prodotti enologici rapida e a domicilio. Il successo di winelivery è testimoniato dal recente contributo finanziario che ha consentito loro di chiudere un round per 3,5 milioni di euro.

Definire quante e che cosa sono le imprese creative non è semplice e diverse scuole di pensiero si confrontano a livello accademico e di ricerca.
Generalmente nei dati statistici le imprese creative sono abbinate alle imprese culturali. Ma non solo, in alcuni studi vengono considerate anche le produzioni artistiche realizzate da imprese artigiane come, ad esempio, i vetri soffiati di Murano (realizzati però con sistemi non industrializzati).
Secondo il rapporto Symbola del 2022 le imprese culturali e creative in Italia sono oltre 274 mila mentre le imprese strettamente creative di design sono 87.15 e 39.963 quelle di comunicazione (vedere tabella).
In realtà dovrebbero essere considerate anche aree aziendali delle imprese manifatturiere che pongono il design alla base del loro successo imprenditoriale. Basto pensare ad Alessi, famosa per i propri articoli pe la casa, Flos, Artemide e Molteni, nel settore dell’arredamento e dell’illuminazione.
Mancano ancora dalle statistiche le migliaia di liberi professionisti che svolgono la funzione di creativi senza essere costituiti e registrati come impresa individuale presso le Camere di Commercio. Ad esempio: grafici, tecnici del Packaging, social media communicator, arredatori,ecc.
Siamo di fronte a crescente richiesta di professionalità creative derivata dal fatto che la creatività aiuta a migliorare la competitività delle imprese tradizionali. Ci sono una pluralità di esempi che sostengono questa affermazione: dai coltelli Sanelli e del loro caratteristico manico verde, dalle lampade Poldina per i ristoranti, alla pizza a metro di Vetrano, al bosco verticale di Piazza Gae Aulenti a Milano.

Ma un aspetto bisogna ricordare le innovazioni creative non si evidenziano per puro caso.
La creatività in azienda va coltivata in modo costante e sistematico applicando tecniche di progettazione e implementazione della creatività in ambito aziendale.

Alla Facoltà di Design del Politecnico di Milano queste metodologie di incentivazione alla creatività sono adottate e insegnate da tempo. Il presidio di tutti le fasi del processo di Design Thinking dal Creativity problem solving fino all’Innovation of mining unito agli strumenti di mappe mentali, schemi canvas, metodologie di briefing e brainstorming, sono attività ampiamente consolidate ma benché insegnate nelle Università ancora scarsamente utilizzate dalle imprese.
La creatività è una opportunità e non può essere lasciata al caso.
Opportunamente coltivata è un fattore di successo per l’impresa e una notevole opportunità per i giovani che si avvicinano al mondo professionale.
Settori | Valori assoluti | |
2019 | 2021 | |
Architettura e design | 87.152 | 82.993 |
Comunicazione | 39.963 | 41.764 |
Audiovisivo e musica | 16.388 | 15.853 |
Videogiochi e software | 31.154 | 33.240 |
Editoria e stampa | 67.955 | 64.532 |
Performing arts e arti visive | 30.722 | 30.781 |
Patrimonio storico-artistico | 1.032 | 1.155 |
CORE Cultura | 274.366 | 270.318 |
TOTALE ECONOMIA | 6.156.623 | 6.067.466 |
Video Design Economy 2022: https://www.symbola.net/live/design-economy-2022/
Sergio Campodall’Orto è professore di Design Startup al Dipartimento di Design del Politecnico di Milano. Ha fondato nel 2000 l’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano e ha ricoperto per 12 anni il ruolo di Amministratore delegato e Direttore generale del Consorzio Politecnico Innovazione. È componete del CdA di P101 Sicaf società milanese di Venture Capital. È consulente di imprese multinazionali per l’approccio strategico all’innovazione e alla creatività applicando le metodologie di Design Thinking.