Nel celebre romanzo Il Padrino di Mario Puzo, Don Vito Corleone afferma: «La vendetta è un piatto che si gusta meglio freddo». Un concetto che si adatta perfettamente alla recente sfida tra Juventus e Fiorentina, in cui Nicolò Fagioli ha avuto l’opportunità di dimostrare il suo valore dopo essere stato relegato in panchina sotto la guida di Thiago Motta.
Dopo essere stato impiegato con sempre minore frequenza dalla Juventus, Fagioli è stato ceduto in prestito oneroso alla Fiorentina lo scorso febbraio. E nella partita contro la sua ex squadra, il centrocampista piacentino si è preso una rivincita importante.
Dai primi passi alla Juventus alla consacrazione
Fagioli ha vissuto un lungo percorso con la Juventus, entrando nelle giovanili del club nel 2015 all’età di quattordici anni. Nella stagione 2022-2023, sotto la guida di Massimiliano Allegri, è diventato un elemento fondamentale della squadra, guadagnandosi il riconoscimento come miglior giovane della Serie A. Con il suo stile di gioco raffinato e la capacità di gestire il ritmo della partita, è stato spesso paragonato a Pirlo per la visione e la precisione nei passaggi. Tuttavia, alcuni critici hanno evidenziato la sua scarsa propensione difensiva e la mancanza di fisicità.
La sua carriera ha subito un brusco stop nell’ottobre 2023, quando è stato squalificato per sette mesi per aver scommesso illegalmente sulle partite di calcio. Dopo aver scontato la sospensione, è tornato in campo nel maggio successivo e ha ricevuto la convocazione di Luciano Spalletti per gli Europei, sebbene non abbia avuto un ruolo di primo piano nel torneo.
L’addio alla Juventus e l’arrivo alla Fiorentina
All’inizio della stagione, Thiago Motta ha dato fiducia a Fagioli, ma il centrocampista non si è mai adattato completamente al sistema di gioco dell’allenatore. Il pressing alto e l’impostazione tattica difensiva non si sposavano con le caratteristiche di un regista puro come lui. Di conseguenza, col passare delle settimane, il suo impiego è diminuito fino a ridursi a pochi minuti nei finali di gara.
Il 4 febbraio, la Juventus ha deciso di cederlo in prestito oneroso alla Fiorentina con obbligo di riscatto fissato a 20 milioni di euro. Fagioli ha salutato il club con un lungo messaggio sui social, in cui ha ringraziato gli allenatori che lo avevano accompagnato nella sua crescita, in particolare Andrea Pirlo e Massimiliano Allegri. Non una parola su Thiago Motta, segno di un rapporto ormai compromesso.
A Firenze, inizialmente destinato a un ruolo da riserva, ha saputo conquistarsi spazio e fiducia grazie a prestazioni convincenti, dimostrando di poter essere un punto di riferimento per la squadra di Italiano.
La partita della rivincita
Contro la Juventus, Fagioli è stato schierato dal primo minuto nel trio di centrocampo con Mandragora e Cataldi. La Fiorentina era già in vantaggio per 1-0 quando, al 17′, il centrocampista ha servito un assist perfetto per Mandragora, che ha trafitto Di Gregorio con un rasoterra preciso.
Al 53′, un altro passaggio illuminante di Fagioli ha messo Gudmundsson in condizione di segnare il 3-0. Due assist decisivi, che hanno chiuso la partita e suggellato una prestazione di alto livello.
All’85′, il centrocampista è stato sostituito e ha ricevuto un caloroso applauso dai tifosi della Fiorentina. Ma il momento più significativo è arrivato a fine partita, quando Fagioli si è avvicinato al settore occupato dai tifosi bianconeri per salutarli, ricevendo in cambio un applauso sincero.
Un gesto che dimostra come, nonostante il cambio di maglia, il legame con la Juventus e i suoi tifosi rimanga forte.
Futuro incerto per Motta, nuova vita per Fagioli
Mentre il futuro di Thiago Motta alla Juventus appare sempre più incerto, con un esonero probabile a fine stagione, Fagioli sembra aver trovato nella Fiorentina l’ambiente ideale per rilanciarsi. Firenze potrebbe diventare la sua nuova casa calcistica, il luogo in cui esprimere al meglio il suo talento e consolidarsi come uno dei migliori registi del calcio italiano.