Intervista esclusiva
“Da 30 anni il sistema parlamentare italiano non funziona correttamente. Non è più rappresentativo
Oggi non abbiamo più partiti, ma ditte individuali che si scelgono gli amici”.
Durante la tavola rotonda organizzata dalla Scuola per politici e amministratori di enti e regione, diretta dal Prof. Massimo Cacciari e presieduta dal Prof. Nicola Pasini, non potevamo farci sfuggire l’occasione di rivolgere alcune domande a una delle più autorevoli personalità della cosiddetta prima repubblica, Roberto Mazzotta. Milanese, e democristiano doc, è stato Sottosegretario e Ministro per gli Affari Regionali.
Una personalità autorevole e di grandi conoscenze che ha vissuto una stagione spesso movimentata per il nostro Paese.
Presidente, a guidare quella stagione ci sono stati personaggi che ancora oggi sono riconosciuti anche dai più giovani…
(Sorride) da quelli più preparati…
Allo stesso tempo, tra 20 o 30 anni ricorderemo i nomi e le gesta dei personaggi politici di oggi?
Presumo che, grazie allo sviluppo imprevedibile della scienza, le persone saranno sempre più dotate di una robustissima memoria, tale da ricordare perfino i leder politici di oggi.
In positivo o in negativo?

Siccome lo sviluppo della scienza prevede anche il miglioramento della bontà umana, il giudizio sarà senz’altro positivo.
Confidiamo nella scienza, dunque…
(Sorride) Si, confidiamo nella scienza, altrimenti il risultato sarebbe imbarazzante.
Qual è la differenza fra i personaggi politici di oggi e…
In sintesi. Noi oggi viviamo il nostro ordinamento costituzionale nella forma della democrazia parlamentare, che funziona correttamente quando ci sono grandi partiti politici strutturati. Proprio com’era la struttura del sistema quando i costituenti scelsero appunto la forma della democrazia parlamentare.
Allora avevamo i partiti strutturati a sinistra con quelli comunista e socialista, al centro la Democrazia Cristiana, nel centro destra il partito Liberale, eccetera.
Era un mondo con soggetti politici forti, con un pensiero, un’organizzazione e una capacità di selezionare una classe dirigente.
Poi accadde che…
…Che, nel nostro Paese con le vicende accadute, il sistema dei partiti strutturati è stato demolito, a torto o a ragione, i pareri oggi sono diversi.
Quel mondo di allora, oggi di fatto è sparito, non c’è più e da 30 anni il sistema parlamentare non è più in grado di funzionare correttamente perché manca il presupposto di un sistema rappresentativo corretto. Allora ci sono due possibilità: il sistema dei partiti è da ricostruire (difficile), oppure il sistema democratico parlamentare va corretto.
È comunque difficile e così oggi abbiamo un sistema di liste che appartengono a personaggi, senza nemmeno il coraggio di scegliere una classe dirigente perché impongo gli eletti con l’ordine di lista. In conseguenza di ciò, oggi abbiamo un Parlamento esautorato, che non ha più funzioni, occupato da personaggi sconosciuti, senza ruolo e spesso senza dignità. Il sistema è in crisi e questo è un problema molto grosso.
Un problema che porta a tutto questo, può essere individuato nella mancanza della preferenza nel sistema di voto?
Certo, però questo significa appartenere a un sistema diverso. All’elettore non puoi togliere il diritto di scegliere il candidato. Tutto è stato demonizzato, perché cancellando il sistema strutturato dei partiti non si è proposta un’alternativa, ma ci si è inventati altro, oppure si è tenuto conto, di una specie di pregiudizio morale nei confronti del sistema dei partiti.
Il partito politico è un male, è negativo, è clientela, è corruzione, è negatività. Così facendo si è demolito un sistema, senza però cambiare l’ordinamento tenendo conto che occorreva un sistema diverso e anche un sistema di poteri diverso.
Il tono del Presidente si fa pacato, il linguaggio ricercato e la terminologia profonda.
Forse sarebbe servito anche solo un aggiornamento del sistema?
Si certo, si doveva fare altro, ad esempio un sistema presidenziale alla francese, oppure altro…ma si doveva tenere conto del cambiamento. Oggi non abbiamo più i partiti, ma ditte individuali che addirittura registrano il nome alla Camera di Commercio che fanno liste rigide in cui, votando quel signore lì, lui si sceglie i suoi amici
Non è un sistema possibile e accettabile.
Presidente, In merito alle indicazioni dell’Unione Europea, possiamo fare delle previsioni sulle politiche industriali di sviluppo economico e finanziario, sia dal lato di una vittoria del centro destra sia del centro sinistra.
Nel sistema in cui viviamo i movimenti politici sono mezzi di trasporto, però non sono camion che possono scegliere la strada e decidere dove andare. Oggi i movimenti politici sono treni e i treni certamente sono diversi e di vario tipo, ma viaggiano su binari. Per cui, in una condizione come questa, sono sempre treni che viaggiano sui binari…
Sarà quindi un treno che dovrà in qualche modo adeguarsi?
Un Paese, con un debito come il nostro, deve capire cosa vuole il creditore.
E qui esce il banchiere e l’uomo politico saggio.