Scritto in prima persona. è il racconto di un anno della protagonista: l’anziana Janina, professoressa in pensione, considerata pazza da tanti nel paese, vive isolata in un altopiano.
Janina si presenta come una signora di una certa età che deve lavarsi i piedi ogni sera nel caso l’ambulanza venisse a prenderla di notte: soffre di qualche disturbo legato all’età che però cura con l’alimentazione e infusi d’erba raccolti nel bosco.
Nel cuore della notte viene svegliata dal vicino di casa , Bietolone
che le dice che è morto Piede Grande, l’unico, insieme a loro due, a vivere nell’altopiano del paese in inverno. Intanto scende la neve. D’inverno, la neve e la temperatura a meno 20, fanno abbandonare la zona d’inverno lì la neve ammanta tutto di ovatta bianca.

La morte è sempre alle porte
Quando Janina va in paese a denunciare la morte del vicino di casa, coglie l’occasione per ricordare di aver più volte segnalato la sua attività da bracconiere cosa che, molto probabilmente, gli ha causato la vendetta degli animali del bosco, in particolare delle cerve che lui si divertiva a cacciare. Alla polizia dice: “Si è strozzato con l’osso di una cerva catturata di frodo. La vendetta dell’oltretomba”.
Janina fa da custode alle case abbandonate durante l’inverno
ma la sua attività preferita è fare l’oroscopo. L’astrologia e’ una scienza onesta, in buona misura empirica e scientifica, come la psicologia…Conosco la data della mia morte è per questo mi sento libera.
Una volta alla settimana va a trovarla Dyzio.
Ex alunno, ora informatico a Breslavia, soffre di tante intolleranze alimentari e traduce Blake con il supporto di Janina che lei non capisce.

Una nuova morte sconvolge il tranquillo e piccolo paese
La morte del Comandante della Polizia che ha una brutta botta in testa e una busta con molti soldi. Anche per questa uccisione, Janina incolpa le cerve.
La protagonista dice a un poliziotto:“ della qualità di uno stato decidono i suoi animali. Il rapporto con gli animali. Se gli uomini si comportano bestialmente con gli animali, allora non servono ne’ la democrazia ne’ altro”.
A giugno tornano i proprietari delle case attorno a lei
che lei controlla d’inverno e le case sembravano essersi ridestate dal sonno profondo in cui la materia s’immerge quando non la di mette in allarme.

Un giorno si aggira nel bosco un uomo semplice, solitario.
Janina ci parla e lo invita a bere un caffè. Si chiama Boros ed è entomologo. Lei resta affascinata dai suoi racconti sugli insetti particolari della zona. Le larve non sono bellissime ma mi commuove la loro fiducia: affidano la vita agli alberi senza supporre che quelle enormi Creature immobili in realtà fossero fragili e per di più del tutto soggette all’arbitro degli uomini. Due giorni dopo, Boros sarà ospitato a dormire da lei e Bietolone andrà a controllare. Finiranno a cenare insieme, ridere, cantare e fumare erba come vecchi amici.
Il tempo trascorre scadenzato dal cambio climatico
dalla neve alla pioggia, dal freddo intenso al piacevole fresco primaverile. Veniamo a conoscere qualche abitante del villaggio e delle case ripopolate in primavera. Fra oroscopi, tisane e passeggiate nel verde, c’è una calma apparente finchè non si scoprono nuovi morti nel bosco. Le indagini restano aperte e senza soluzione sino alla sorpresa finale e inaspettata.
Olga Tokarczuk
Scrittrice fra le più acclamate in Polonia, ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 2018. Le sue opere sono state tradotte in cinquanta lingue.
Leggerlo perchè
Vi Innamorerete della protagonista.
Neo
Vi farà passare la voglia di andare nei boschi da soli