“Nella vita non esiste il pareggio”. È questa la frase simbolo de L’Uomo in Più, film di Paolo Sorrentino ambientato nella Napoli degli anni ‘80. Una citazione che ben rappresenta il calcio e la carriera di un giocatore: ci sono vittorie e sconfitte, momenti di gloria e difficoltà. Per Noah Okafor, questa stagione è stata senza dubbio una delle più complesse.
Dopo aver iniziato l’annata con il Milan, l’esterno svizzero si è trasferito in prestito al Napoli, con la speranza di rilanciarsi e trovare più spazio. Tuttavia, finora il suo impiego è stato molto limitato, facendo di lui una presenza quasi marginale nelle rotazioni di Antonio Conte.
Dal Milan al Napoli: un trasferimento con aspettative alte
Attualmente il Napoli occupa il secondo posto in campionato e molti tifosi sperano di poter competere fino alla fine per lo Scudetto. A gennaio, però, la squadra ha subito un cambio significativo: la cessione di Khvicha Kvaratskhelia al PSG per 70 milioni di euro, una partenza che ha lasciato un vuoto importante sulla fascia sinistra.
Per colmare questa assenza, la società ha puntato su Noah Okafor, arrivato in prestito dal Milan con un’opzione di riscatto fissata a 23,5 milioni di euro. Un’operazione che ha generato molte discussioni, soprattutto tra i tifosi partenopei, che si aspettavano un rinforzo più strutturato.
L’esterno svizzero, infatti, aveva iniziato la stagione al Milan con buone premesse, ma un infortunio lo aveva fermato sul più bello. Il 15 dicembre, durante una gara contro il Genoa, Okafor ha subito una lesione al polpaccio destro, che lo ha costretto a uno stop prolungato.
Nel frattempo, il Milan ha cambiato guida tecnica, affidandosi a Sérgio Conceição, e con il nuovo allenatore Okafor ha trovato sempre meno spazio. Anche dopo il suo recupero, è stato lasciato in panchina per diverse gare, segno che il club rossonero non lo considerava più una pedina centrale per il progetto tecnico.
A gennaio, il Milan ha tentato di trasferirlo al RB Lipsia, ma il giocatore non ha superato le visite mediche a causa del recente infortunio. Così, quando il Napoli si è trovato a dover sostituire Kvaratskhelia, ha colto l’opportunità di prenderlo in prestito.
Un’occasione che tarda ad arrivare
Nonostante le aspettative iniziali, l’avventura di Okafor al Napoli non è ancora decollata. Fino a questo momento, ha accumulato soltanto 36 minuti in sei presenze di campionato. In due occasioni non è stato nemmeno utilizzato, e nell’ultima gara contro il Venezia, Conte ha preferito schierare Scott McTominay sulla fascia sinistra piuttosto che dare spazio al giovane svizzero.
Molti tifosi e addetti ai lavori si chiedono cosa stia accadendo a Okafor. È possibile che non sia ancora al massimo della condizione fisica, dopo il lungo stop per infortunio. Nel corso della sua carriera, infatti, ha dovuto affrontare diversi problemi fisici che ne hanno rallentato la crescita.
C’è anche un fattore mentale da considerare: l’addio di Kvaratskhelia ha creato grandi aspettative su chiunque avrebbe preso il suo posto. Prima di Okafor, il Napoli aveva provato ad acquistare Alejandro Garnacho dal Manchester United, ma la trattativa non si è concretizzata per motivi economici. Quando il club ha annunciato il prestito dell’esterno svizzero, molti tifosi hanno visto l’operazione come un ripiego.
Per un giocatore che arriva in una nuova squadra, avere un ambiente scettico attorno a sé può essere complicato da gestire. Il peso delle aspettative e la pressione di dover dimostrare subito il proprio valore possono influenzare le prestazioni, specialmente per chi arriva da un periodo di difficoltà.
Un finale di stagione ancora tutto da scrivere
Al Napoli restano ancora nove partite di campionato, e non è escluso che Okafor possa avere più occasioni nelle prossime settimane. Al momento, però, appare probabile che a fine stagione il giocatore faccia ritorno al Milan senza che il club azzurro eserciti l’opzione di riscatto.
Ma nel calcio nulla è mai scritto. Basta un episodio, una partita, un’occasione ben sfruttata per cambiare le sorti di una stagione. Per Okafor, il tempo stringe, ma l’opportunità di risalire la china potrebbe ancora arrivare. Come nel motto de L’Uomo in Più, “Nella vita non esiste il pareggio”: o si vince, o si perde. E per Okafor, la partita non è ancora finita.
Foto da pagina Facebook SSC Napoli