25 dicembre 1521. I riformatori luterani celebrano a Wittemberg la prima messa di Natale in lingua tedesca. Il servizio divino è incentrato sull’eucarestia (Santa Cena), distribuita nelle due specie di pane e vino, e dalla predicazione della parola di Dio. Sulla Messa (il termine “messa” è attualmente mantenuto solo nel luteranesimo scandinavo) la Confessione Augustana, documento che rispecchia in forma sistematica e poco polemica le idee di base della Riforma protestante, afferma che erroneamente le chiese riformate sono accusate di avere abolito la messa che invece è mantenuta e con reverenza. Quasi tutte le cerimonie tradizionali del Rito romano sono preservate, ad esclusione delle parti cantate in latino che vengono intervallate con inni in tedesco allo scopo di educare il popolo. In realtà l’uso del latino, testimoniato fino al XVIII secolo, scomparve solo nel XIX secolo. Inoltre vengono vietate le messe private e la comunione è considerata presenza reale, ma non fisica, consustanziazione.
26 dicembre 1662. Viene rappresentata a Parigi, per la prima volta, la commedia L’école des femmes di Molière, espressione della più compiuta maturità del commediografo francese. Il tema della commedia, ritenuta in parte autobiografica, è il contrasto tra la gelosia e la ragione, impersonate da Arnolfo e Crisaldo. La commedia, insieme a Il misantropo, segna il passaggio dal teatro comico precedente, caratterizzato dalla divisione tra buoni e cattivi e dalla ripetizione di innumerevoli cliché e trucchi teatrali, al nuovo teatro realistico, conservandone però alcuni elementi come il lieto fine, ottenuto nonostante l’inverosimiglianza del racconto finale. I personaggi hanno una psicologia complessa e la contrapposizione di Arnolfo e Crisaldo non è inconciliabile come quella delle maschere della Commedia dell’arte, ma scaturisce piuttosto da una differenza di vedute relativa alle consuetudini e alla realtà sociale. La commedia, che con arguzia attacca la morale dell’epoca, fu oggetto di scandalo, tanto da rendere difficile per Molière la pubblicazione delle commedie successive, nonostante la protezione di cui godeva presso Luigi XIV.
27 dicembre 1817. L’opera Adelaide di Gioacchino Rossini debutta al Teatro Argentina di Roma. Il soggetto dell’opera si riferisce ad un episodio della storia medioevale italiana: Lotario, re d’Italia dal 945 al 950, viene avvelenato da Berengario che ne usurpa la corona. La sua vedova, Adelaide di Borgogna, si rifugia nella fortezza di Canossa (nel libretto dell’opera, Canosso), per sottrarsi alla persecuzione del nuovo sovrano che vorrebbe costringerla a sposarsi con il figlio Adelberto. A Canossa Adelaide viene protetta da Attone (Iroldo nel libretto), ma, ciò nonostante, non riesce a resistere all’assedio e deve chiedere l’intervento di Ottone il Grande, imperatore di Germania, offrendosi come sua sposa e cedendogli i diritti a lei spettanti. L’Imperatore decide così di Ottone scendere in armi in Lombardia, libera Adelaide, la sposa e la porta con sé in Germania.
28 dicembre 1895. I fratelli Lumière organizzano a Parigi la prima proiezione cinematografica pubblica a pagamento, sancendo così la nascita del cinema.
29 dicembre 1891. Thomas Edison brevetta la radio, divenendo il primo imprenditore che seppe applicare i principi della produzione di massa alle nuove invenzioni. Edison, considerato uno dei più prolifici progettisti del suo tempo, aveva registrato in tutto il mondo, compresi Stati Uniti, Italia, Regno Unito, Francia e Germania, ben 1093 brevetti a suo nome.
30 dicembre 1953. Viene messo in vendita il primo televisore a colori al prezzo di circa 1175 dollari, con l’utilizzo della nuova tecnica di trasmissione e visualizzazione delle immagini in movimento nel loro colore originale. La tecnica si basa fondamentalmente sulla scansione delle componenti di colore fondamentali RGB (rosso, verde e blu) e sulla sua riproduzione su schermi mediante fosfori o pixel complessi composti da tre elementi più piccoli, uno per ogni colore. La tecnica si è sviluppata grazie al progresso delle tecnologie elettroniche e soprattutto alla progressiva riduzione delle dimensioni dei componenti.
31 dicembre 1695. In Inghilterra viene imposta una tassa sulle finestre, portando molti negozianti a murare le loro vetrine per evitare di pagarla. Questo tipo di tassa, che gravava sui proprietari che dovevano versare una somma commisurata al numero e alle dimensioni delle finestre, nel corso della storia, è stata più volte utilizzata nei paesi europei: in Francia dal 24 novembre 1798 1l 1926, nel Regno Unito fino al 1851, in Spagna fino al 1910 e nei Paesi Bassi dal 1821 al 1896. Senza dimenticare la Repubblica di Genova che la introdusse nel ‘700 portando i proprietari dei palazzi più imponenti a chiudere le aperture reali, riducendone il numero, e a sostituirle con “finestre dipinte” a trompe-l’œil, ancora molto diffuse sulle facciate dei palazzi.