Prima della fumata bianca, il Conclave si decide nei corridoi. Scopri i retroscena reali fatti di dossier riservati, lobby vaticane e manovre interne all’elezione del Papa.
Quando il Conclave inizia prima della Cappella Sistina
Ufficialmente, il Conclave inizia quando i cardinali entrano nella Cappella Sistina. Ma in realtà, tutto si muove molto prima. Settimane, mesi, persino anni prima. Mentre il mondo osserva i camini e aspetta il fumo bianco, dentro le stanze del Vaticano si consuma un’altra elezione, invisibile e potentissima.
Si tratta di strategie, dossier riservati, relazioni di potere. I cardinali arrivano già divisi in gruppi e cordate. Le “lobby vaticane” , un termine che non è fantasia, lavorano a lungo per orientare il voto finale.
I dossier segreti che orientano il voto
In ogni Conclave moderno, gira almeno un dossier interno. Informazioni raccolte da nunzi apostolici, prelati di curia e servizi riservati vaticani su comportamenti, posizioni teologiche e rapporti interni dei papabili.
Nel 2013, poco prima dell’elezione di Papa Francesco, circolò un dossier voluminoso consegnato da Benedetto XVI a tre cardinali anziani (Herranz, Tomko e De Giorgi), contenente informazioni sulle lotte interne della Curia, divisioni e persino scandali morali.
Quel dossier fu tenuto segreto, ma è opinione diffusa tra gli esperti che abbia fortemente influenzato l’esito del Conclave.

Le fazioni vaticane: chi spinge chi
I cardinali, pur teoricamente liberi, sono appoggiati da reti. Alcuni sono sostenuti da ordini religiosi (gesuiti, domenicani, salesiani), altri da blocchi geografici (America Latina, Africa, Europa dell’Est), altri ancora da ambienti della Curia romana.
Ogni gruppo ha una visione chiara di Chiesa. E in quei giorni che precedono il Conclave, si cercano alleanze, si sondano i voti, si stringono patti silenziosi.
I “pre-Conclavi” negli alberghi romani
Prima di entrare in Sistina, i cardinali alloggiano presso la Domus Sanctae Marthae. Ma nei giorni precedenti, molti soggiornano in alberghi del centro di Roma, dove si tengono incontri riservati, colloqui privati, confronti informali.
Si tratta di pre-Conclavi non ufficiali, dove si preparano le strategie, si raccolgono impressioni, si prova a capire su chi potrà convergere il consenso.
Il ruolo delle “lettere riservate”
In alcuni casi, prima del Conclave circolano lettere anonime o sottoscritte da gruppi ristretti, che mettono in guardia contro un candidato o denunciano certe dinamiche interne. Alcune finiscono sui giornali. Altre vengono lette solo da pochi cardinali. Ma l’effetto è sempre lo stesso: orientare, o disorientare.
Conclusione: il Papa si elegge anche nel silenzio
Il Conclave è spiritualità e mistero, ma anche diplomazia e strategia. Quello che accade prima di entrare in Cappella Sistina è spesso decisivo. Le elezioni papali non sono mai improvvisate. Sono il frutto di anni di relazioni, dossier, movimenti nascosti.
E a volte, il vero miracolo non è la fumata bianca. È che, nonostante tutto, si trovi ancora un Papa.
Foto copertina: Wikipedia. La Cappella Sistina: vi fu celebrato il primo conclave nel 1492; dal 1878 è sede stabile di ogni conclave. Autore Hans-Gerd Maus-Trauden