Anche nel calcio come nella vita, le prime volte e i primi amori non si scordano mai. Il nuovo allenatore del Napoli, Walter Mazzarri, ma anche tutto il mondo Napoli ne sa qualcosa. La breve parentesi Rudi Garcia come allenatore del Napoli è giunta al termine. E’ durata solo 3 mesi: 12 partite in Serie A e 4 partite in Champions League. Troppo pesante l’eredità lasciatagli da Luciano Spalletti che, come un macigno, partita dopo partita, ha finito di schiacciare il mister fino al collasso. Possiamo parlare anche di un amore non corrisposto tra, appunto, l’allenatore e la piazza (popolo napoletano) che, sicuramente si aspettava o che per lo meno continuasse sullo stesso standard del precedente.
Ci tengo a spezzare una lancia verso l’allenatore Garcia: “Si, è vero, non mi hai mai convinto sin dall’inizio, sia sul sistema di gioco sia per come ti sei approcciato ai giocatori e a tutto il tifo napoletano, anche quando lui parlava prima di una partita non faceva trasudare il minimo di sicurezza e, questo, si nota e pesa poi nella testa dei giocatori. Però una cosa va detta a suo favore: non hai mai avuto modo di lavorare in pace, senza che nessuno gli ricordasse il passato o senza che nessuno gli facesse paragoni. Questo credo che sia del tutto sbagliato e poco gentile nei confronti del “nuovo arrivato”, in qualunque posto di lavoro. Non credo sia un allenatore che non possa allenare in Europa ma cambiare aria era necessario, soprattutto per lui.”
Walter Mazzarri: da dove tutto ebbe inizio.
Walter Mazzarri ha già allenato il Napoli, il primo Napoli, per una durata di 4 anni, dal 2009 al 2013, quando subentrò a Roberto Donadoni, proprio come è successo quest’anno. Nei 4 anni passati a Napoli, infatti, conquistò col suo Napoli un solo trofeo, quello della Coppa Italia. Furoni anni pieni di emozioni e di sogni. A Napoli iniziano ad esserci le prime notti europee e le prime lotte scudetto e questo, per il popolo, per la gente, per i partenopei conta molto perché rende viva una città intera. L’addio nel 2013 è dovuto alle varie contraddizioni con il Numero 1 del Napoli (Aurelio De Laurentiis), alla cessione di giocatori che hanno reso grande il Napoli come Cavani e Lavezzi e alla chiamata di una grande squadra come l’Inter.
A volte il destino fa dei giri assurdi per poi ritornare al punto di partenza; ciò è successo a Mazzarri, il quale a distanza di dieci anni è ritornato per rivestire i colori partenopei e per traghettare il Napoli fino a fine stagione. Si, traghettatore, non Caronte, no, lui traghettava le anime verso il buio più oscuro; Mazzarri invece è stato chiamato per trasportare le anime azzurre dei giocatori napoletani dove c’è luce, raffigurata dalla parte alta della classifica; insomma, riportare il Napoli dove merita di essere. E così che con un contratto di 6 mesi e con una clausola che permetterebbe il rinnovo automatico in caso di vittoria del campionato in corso 23/24 o in caso di arrivo in semifinale di Champions League 23/24 e con più di un milione di euro di stipendio, si prepara a questa nuova avventura.
Benvenuto o meglio, bentornato Walter!
Mi piacerebbe testare subito questo nuovo Napoli, che in campionato non ha una partita proprio agevole; infatti, sarà ospite a Bergamo dove troverà l’Atalanta. Ma, non so, questa ventata di aria fresca in casa Napoli mi fa ben sperare.
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Foto by: Quotidiano sportivo – Spazio Napoli