Oggi per i giovani la musica propone meno opportunità, ma le cose bisogna sempre farle e portarle a termine. Nella vita bisogna essere determinati, sempre, in ogni professione.
Quando arriviamo all’appuntamento è già lì, presente, assorto a fissare qualcosa di impalpabile, a tamburellare le dita sul tavolo e canticchiare qualcosa adagio.
Non ci avviciniamo, aspettiamo, si girerà. Infatti poco dopo ci vede e lo salutiamo rispettosamente.
Maestro buongiorno
Buongiorno, come sta?
Bene grazie, lei?
Diamoci del tu, porta bene anche perché mentre aspettavo mi è venuto in mente un motivetto musicale.
Bene, allora portiamo fortuna, ci fa piacere
Sorride. Sì a volte capita così, certi pezzi nascono così all’improvviso…
Allora chiamiamo la melodia con il nome del nostro giornale?
Sorride ancora con lo sguardo di uno competente, annuisce ma non parla. Mistero, chissà? Noi però ci speriamo.
Bene di cosa vogliamo parlare?
Non so, sei tu che fai le domande
Allora ti chiedo: da quanto tempo suoni?
Credo proprio da sempre. Da bambino. Ho iniziato a 14 anni e ormai sono tanti anni.
Direi che “ufficialmente” ho iniziato nel 1979 suonando in RAI nell’orchestra con Franco Cerri e poi nel 1983 ho iniziato la professione seriamente nella prima tournée con Christian.
Oggi mi definisco un musicista a 360°, a me piace tutta la musica.
Quale genere ti ha appassionato di più?
Direi la musica funky, ma la musica la suono tutta. Sono in televisione da 18 anni e lì non si scherza, bisogna saper suonare tutto…
Sì, in effetti ti abbiamo visto anche in televisione da Crozza…
Sì, dal 2006 ad oggi suono il Sax Tenore nei programmi televisivi di Maurizio Crozza con la Silvano Belfiore Band. Prima della pandemia suonavamo live. Tre prove alla settimana e poi la diretta il venerdì sera.
Quanti e quali strumenti utilizzi?
Prevalentemente sono un sassofonista e quindi suono tutti e quattro i sax: soprano, tenore, alto e baritono.
Musiche particolari…
Mi piace fare “cose particolari”, anche un po’ azzardate.
Nel 2008 ho realizzato un disco con sax baritono dedicato a Gerry Mulligan, un grande della musica jazz degli anni ’50.
Nel 2017 ho creato un progetto funk dedicato alle musiche dei Queen, tutto strumentale. È andato bene e da allora abbiamo creato uno spettacolo che portiamo in giro per il mondo, anche con la partecipazione di grandi professionisti.
Quanto tempo dedichi al giorno alla musica? Quanto ti… alleni?
Chissà se il vocabolo è corretto anche per i compositori musicali…
Praticamente mi esercito tutti i giorni, diverse ore al giorno. Compongo arrangiamenti e studio musica. Scrivo alla mattina dalle otto a mezzogiorno e nel pomeriggio studio sassofono, anche 2/3 volte alla settimana.
Insegni musica?
Sì, ultimamente mi sto occupando anche di didattica. Insegno in alcune scuole di musica, e al Conservatorio di Pavia.
Nel 2011 ho insegnato alla scuola di Franco Mussida e da lì è nato anche il mio primo libro proprio con lui, anche come editore.
Abbiamo saputo che hai suonato con personaggi famosi.
Figuraccia terribile, pure lui è famoso, avremmo dovuto già sapere con chi ha suonato… Ma lui capisce, abbozza un sorriso e risponde con calma.
Lavorando nel campo della musica leggera ho suonato con molti artisti, fra gli altri con Liza Minnelli, Amy Stewart, Melvia Chick Rodgers, Karima e con artisti italiani: Roberto Vecchioni, Claudio Baglioni, Nina Zilli, Dirotta su Cuba, Nomadi, Stadio, Michele Zarrillo…
Anche in concerto a piazza Duomo a Milano…
Sì, Radio Italia live… ho partecipato per otto anni e lì sono passate molte generazioni da Renato Zero a Baglioni. Ho fatto un disco live anche con Roberto Vecchioni. È durato un anno in giro per l’Italia. Fantastico.
Abbiamo saputo anche …
Ma quante cosa avete saputo…
Sorride e con la mano muove l’aria.
… Che sei stato anche in televisione, oltre al programma con Crozza …
Sì, ho suonato nei programmi di Raffaella Carrà Show, Apocalypse Show (Funari), Festival di Sanremo, Premiatissima, Risatissima, Sogno Ribelle. Ho partecipato anche a tournée teatrali in Italia: Saturday night fever, Lady D., A Chorus line, Per fortuna c’è la musica, Gran Galà del Musical…
Com’è suonare in un concerto dal vivo e suonare in televisione? C’è differenza?
Sì ci sono differenze.
In televisione fai le prove, ti eserciti prima nei pezzi che farai dopo, durante lo spettacolo. Anche se io ho sempre fatto televisione live. E lì hai sempre la telecamera puntata addosso.
Anche live, ad esempio nei concerti, sai sempre cosa andrai a suonare e fai sempre un repertorio che generalmente conosci. Ad esempio in televisione con Crozza abbiamo fatto di tutto, le aree di opere, musical, dance e lo swing, che lui canta bene e insieme abbiamo fatto pezzi di Sinatra.
E poi comunque è una questione di esperienza. In quel tipo di spettacoli c’è gente che suona da almeno venti – trent’anni… L’esperienza, come in tutti i campi è fondamentale.
Dal vivo comunque fate sempre prima le prove…
Sì, certo, a meno che si suona con una band internazionale, come mi è capitato l’anno scorso con un gruppo della Svizzera tedesca. A quel punto arrivi lì e vai al buio. Provi un po’ e poi si va dal vivo…
Scaramanzie e scongiuri prima delle performance? Uso di rituali prima di esibirti, magari come fa qualcuno nello sport, nel cinema …
Io generalmente no. Però avendo avuto la fortuna di fare teatro e musical per cinque anni ho visto come gli attori prima di entrare in scena, recitano la famosa frase: “merda, merda…”. E’ proprio un’abitudine scaramantica.
Ridiamo insieme come vecchi amici.
Ci sono aneddoti e curiosità in questo mondo musicale speciale e particolare? Che si possono dire…
Sì, ci sono. Ad esempio ci sono rimasto male quando nel 2009 ho avuto la fortuna di suonare a Sanremo come aggiunto all’orchestra di Liza Minnelli e lei è arrivata con sei ore di ritardo. Ho chiesto una foto insieme, ma era troppo tardi e non sono riuscito a immortalare il momento. Però il regista, comprensivo, mi ha ripreso in video sul palco insieme. Praticamente ora ho una foto da video insieme. Va bene lo stesso, a quella gente lì si perdona tutto…
Un’altra particolarità che ti è rimasta impressa?
Nel 2005 ho partecipato a Budapest ad un evento privato con Baglioni. Lì sono rimasto stupito e contento, perché lui è venuto a stringere la mano a tutti i musicisti. Non capita spesso…
Sassofonista e arrangiatore. Qual è stata la relazione con la pandemia da COVID19?
Ambivalente e all’inizio un po’ complicata.
Dovevamo fare i video in casa e poi inviarli per la realizzazione dei programmi televisivi. Non è stato semplice, mi sono dovuto inventare anche regista e imparare ad utilizzare le piattaforme digitali…
E poi niente concerti, nessun contatto con il pubblico, che è la cosa di maggior soddisfazione. Però ho studiato e ho trascritto e riportato tuti i lavori cartacei su computer. Lavori di trent’anni di attività. Ho utilizzato così la pandemia anche per realizzare libri sulla didattica per sassofono.
In buona sostanza c’è sempre da imparare, serve voglia di fare.
Hobby particolari da far sapere ai tuoi ammiratori?
Sorride
Hobby? Pochi. Mi piace leggere, Questo lavoro è anche passione. Ho un archivio di oltre 6.000 pezzi prodotti durante gli anni. Bisogna sempre andare avanti per essere contenti e, della mia vita in generale e della mia professione sono soddisfatto.
Un messaggio da lasciare ai giovani musicisti agli inizi della carriera…
Adesso è un periodo difficile perché mancano le opportunità. Prima quando si aveva vent’anni si potevano fare le prove anche tutte le sere con orchestre ed esercitarsi. Adesso non si può più. Prima c’era tanto lavoro televisivo, nelle sale di registrazione, nei locali…
La situazione è cambiata…
Eh sì, adesso la situazione è cambiata. Ad esempio a Milano i locali adesso sono tre, prima erano una ventina. Prima c’erano più scelte. Ad esempio le Scimmie, era un famoso locale in cui ogni mese si accompagnavano i cantanti più bravi e non solo milanesi. Adesso è chiuso, ora c’è ad esempio il Blue Note dove ho suonato diverse volte, una anche con Gigi Cifarelli per un omaggio per gli ottant’anni di un chitarrista di fama mondiale: George Benson. Ora non è più così, non si può più, i margini si sono ristretti.
Un messaggio generale che invece vuoi lasciare…
Le cose bisogna sempre farle. Se hai in mente una cosa bisogna sempre portarla a termine, magari ci vorrà un po’ più tempo, ma nella vita bisogna essere determinati, sempre, in ogni professione.
Cosa stai preparando? Prossimi appuntamenti per venire a sentirti?
Il 9 maggio al Teatro Creberg a Bergamo un evento di beneficenza a cui tengo molto…
Verrai come protagonista musicale all’evento di inaugurazione del nostro giornale?
Sì, certo, se potrò, organizzeremo. Quando sarà?
Non lo sappiamo ancora, ma probabilmente faremo la presentazione entro l’anno e lo faremo sapere con anticipo.
Grazie maestro per il tempo dedicato e buon lavoro, a presto.
Si ringraziano: https://www.bluenotemilano.com/evento/concerto-gigi-cifarelli-80-years-of-george-benson-10-febbraio-2023-milano/
Per leggere la versione in inglese dell’articolo: https://raffaeled25.sg-host.com/exclusive-interview-with-paolo-favini-an-all-around-and-dynamic-international-artist/