I talentuosi fratelli gemelli Josef e Jan Prasil, meglio conosciuti come AMISTAT, duo musicale nato in Germania, ma cresciuto sotto il caldo sole italiano, ha appena concluso un tour europeo che ha fatto tremare le fondamenta delle più prestigiose location.
Gli AMISTAT saranno in Italia per un concerto imperdibile al Legend Club di Milano, presentando il loro nuovo EP “A Moment in The Sun“, uscito lo scorso 8 marzo. Un successo clamoroso che segue il tour europeo del 2023, caratterizzato da sold-out in luoghi iconici come la “Muffathalle” di Monaco e l'”Arena” di Vienna, con oltre 10.000 biglietti venduti.
NDP ha avuto il piacere di intervistarli.
1. Gemelli nati in Germania, cresciuti in Italia, con radici in Repubblica Ceca e Australia. Come queste diverse influenze culturali si riflettono nella vostra musica?
Essendo cresciuti bilingue e in diversi paesi, abbiamo assorbito molte culture e influenze diverse. Queste hanno sicuramente influenzato il nostro approccio alla musica, specialmente il nostro soggiorno in Australia dal 2012 al 2020. Quando scriviamo e creiamo musica, non pensiamo solo in una lingua ma in quattro.Tutto ciò si riflette sicuramente nella nostra musica e nel modo in cui ci esprimiamo attraverso di essa.
2. Nel vostro ultimo tour europeo, avete suonato in alcune delle sedi più prestigiose, come la “Muffathalle” di Monaco e l'”Arena” di Vienna. Qual è stata la vostra reazione a questo successo travolgente e come influenzerà il vostro prossimo tour?
Onestamente, sono state delle montagne russe di emozioni, a volte, molto travolgenti. Avendo suonato in locali sempre più grandi, abbiamo dovuto adattarci a nuove sfide e situazioni, come essere in tour per settimane intere, essere costantemente circondati da persone e avere poco o nessun tempo per la routine e per noi stessi. Detto questo, è anche stato il momento più incredibile e un sogno diventato realtà girare per tutta Europa e vedere le persone venire ai concerti e cantare le nostre canzoni insieme a noi!
3. La vostra musica è spesso paragonata a quella di Simon e Garfunkel, Ben Howard, Kings of Convenience e Kodaline. In che modo queste influenze si traducono nella vostra identità musicale unica?
Siamo cresciuti ascoltando Cat Stevens, The Bee Gees e i padrini delle armonie, Simon and Garfunkel. Hanno avuto un impatto precoce sul nostro stile musicale. Tuttavia, la più grande influenza sulla nostra musica è stata Ben Howard. Ci ha introdotti nel mondo delle intonazioni aperte e di diversi tipi di stili chitarristici come il tapping e l’uso della chitarra come elemento percussivo.

4. Con oltre 150 spettacoli in meno di 7 mesi in 10 paesi nel 2022, avete affrontato una straordinaria mole di lavoro. Come mantenete l’energia e la passione durante un tour così intenso?
Amiamo meditare e abbiamo una routine molto rigida quando si tratta di salute mentale e fisica. Fare esercizio è molto importante per noi e ci concentriamo su sport e allenamenti ogni secondo giorno mentre siamo in tour. Avere una routine stabilita e attenersi ad essa è fondamentale per noi!
5. I vostri testi riflettono esperienze di vita e d’amore, spesso scritti durante i vostri viaggi. Qual è il ruolo delle vostre esperienze personali nelle vostre canzoni e come si traducono per il pubblico?
Troviamo che le persone riescono a relazionarsi maggiormente alle nostre canzoni quando scriviamo in modo diretto e semplice. Quando attraversiamo una certa situazione o ci troviamo di fronte a una sfida, ci permette di canalizzare quella frequenza e inserirla nella nostra musica. Per continuare a scrivere musica che ispiri noi stessi e gli altri, dobbiamo continuare a spingerci a crescere e migliorare.
6. Il vostro legame come gemelli è evidente nelle vostre armonie vocali. In che modo questo legame influisce sulla vostra creazione musicale e sulla vostra connessione con il pubblico?

In quanto gemelli, abbiamo sempre trascorso tutto il nostro tempo insieme e abbiamo condiviso tutto. Essere così vicini ci fa quasi sentire come se fossimo una persona sola a volte. Questa vicinanza ci permette di canalizzare e creare musica dallo stesso luogo di ispirazione. Quella vicinanza che condividiamo si manifesta sul palco e sembra connettersi con le persone.
7. Avete vinto il premio Marton Guitar Emerging Artist of the Year 2018 al Port Fairy Folk Festival. Come questo riconoscimento ha influenzato la vostra carriera e il vostro approccio alla musica?
Vincere il premio Maton Emerging Artist è stata un’impresa molto speciale per noi in quel momento, arrivando in un periodo in cui suonavamo musica da molti anni e stavamo attraversando momenti molto difficili. Sicuramente ci ha dato la spinta necessaria e ci ha fatto credere che fosse possibile continuare a vivere il nostro sogno e avere successo in ciò che facciamo.
8. Parliamo dei vostri lavori passati e recenti. Cinque EP, tra cui il freschissimo “A Moment in The Sun” e l’album di debutto “Parley”. Qual è la vostra chiave creativa nel navigare attraverso diversi paesaggi sonori, rimanendo sempre fedeli alla vostra identità musicale?
Siamo costantemente in evoluzione come persone e le cose cambiano continuamente. Lo stesso vale per la musica e il modo in cui ci piace affrontarla. Provare nuovi suoni e introdurre elementi diversi è fondamentale per rimanere ispirati ed espandere il nostro viaggio musicale. Finché rimaniamo fedeli a noi stessi e creiamo da un luogo di ispirazione e amore, sarà sempre il nostro vero io.
9. Josef, Jan, siete pronti per il prossimo tour europeo e britannico del 2024? Come prevedete che influenzerà la vostra crescita artistica e il successo del nuovo EP?
Siamo più che pronti ed entusiasti di metterci in viaggio e suonare le nuove canzoni dal vivo! Essere il più presenti possibile con il pubblico ogni sera e creare uno spazio di connessione è tutto ciò che possiamo sperare.