A dire il vero alla fine di un torrido luglio, con una pandemia ancora in atto e una guerra nel cuore dell’Europa, mai avremmo pensato di scrivere di una crisi di Governo e vieppiù di andare a imbastire una programmazione redazionale politica che nei mesi di agosto e settembre prossimi, ci porterà a discutere, dialogare e sintetizzare di alleanze, campi larghi e più o meno aridi, a parlare, dunque, di elezioni politiche con data fissata al 25 settembre 2022. Elezioni anticipate di circa otto mesi sulla naturale scadenza della legislatura di primavera 2023. Il Presidente Mattarella ha “dismesso” le Camere recependo, di fatto, le dimissioni di Mario Draghi e aprendo la lunga estate calda della politica italiana che tra sagre, feste patronali e dibattimenti balneari porterà tutti noi a scegliere il rinnovato, solo numericamente, questa è l’impressione, Parlamento della Repubblica.
Dopo, il “santo subito” Mattarella che di ferie quest’anno è presumibile non ne farà, darà mandato di formare un nuovo governo a chi ne sarà in grado, sempre numericamente, intendiamo. A destra checche ne dicano tutti gli strateghi di ingegneria politica che abbiamo la “fortuna” di incontrare in bar e rotonde sul mare, la situazione non è rosea anzi, direi che è molto nera. Considerate le premesse che hanno prodotto la rescissione del patto tra Forza Italia e Lega con il Draghi nazionale. Premesse di alta caratura politica e sociale che i succitati hanno fatto proprie e che tra santi, madonne, croci da muro e anche icone russe (???), vedi la prima uscita pubblica – televisiva, dell’aspirante beato Salvini e la sagace dinamicità del Cavaliere nazionale, li ha portati a cedere agli striduli mantra della madre e donna Giorgia Meloni da Roma.
Che oggi, solo secondo i sondaggi, comanderebbe, sempre numericamente, la politica nazionale. Tutto questo, lo ricordiamo sempre e solo nell’interesse sovrano degli italiani e in forza di un convinto e deciso attaccamento ai valori del concetto di democrazia come, per esempio, cannoneggiare barconi con poveri cristi oppure vietare con norme ad hoc diversi principi di inviolabilità dei diritti umani.
A sinistra tralascerei per mancanza di informazioni quantitative e anche qualitative mentre, è al centro che, come sempre nel nostro Paese, si gioca la partita. Una location, quella del centro, oggi molto intasata e con ingorghi ai quali si dovrà prestare molta attenzione. La forza politica che tiene banco è, ovviamente, il Partito Democratico; poi, attorno, diverse realtà più o meno sostanziose che potrebbero, però, venire fuori nella lunga (solo per il caldo e per le tiritere che racconteranno), anche se non troppo, campagna elettorale balneare.
Ci sono i Renzi e i Calenda da non sottovalutare anche perché, e anche questa è un’impressione, seppur con pochi rappresentanti e con le Camere a scartamento ridotto, risulterebbero determinanti se non decisivi in una futura conta… Infine, menzione speciale alla sublime ed eccelsa strategia politica del Movimento grillino che ancora mi lascia senza fiato in quanto a capacità e concretezza di autolesionismo con tendenze all’auto-disintegrazione definitiva dalla scena politica nostrana.
Staremo a vedere anche in questo caso ma, la personale impressione di settembre, rimane quella che al 26 del mese finemente decantato da Brecht, ne avremo da discutere e Mattarella da Palermo avrà una “grassa” gatta da pelare perché la pancia avrà fatto il proprio dovere complicando ulteriormente quanto già fortemente ingarbugliato è.